Penisola sorrentina, ispezioni corsi d’acqua, il Genio Civile continua ad essere ignorato dai Comuni e dalle Forze dell’Ordine.
Un’azione capillare di controllo lungo il Demanio Idrico, quella effettuata dal Genio Civile di Napoli, (proposta dalle Associazioni contro le Illegalità con il supporto ed il benestare del Ministero dell’Ambiente) sopratutto nel Comune di Sorrento, che oltre a fenomeni di inquinamento mira a scongiurare ulteriori eventi legati al dissesto idrogeologico. Tuttavia frenata, oltre che dall’ inerzia dimostrata dagli Uffici comunali, anche dalla inaspettata scarsa collaborazione sia della Polizia Municipale che dei Carabinieri.
Sorrento – Ancora una volta gli eventi franosi, registratosi anche di recente lungo il nostro territorio, dal rivolo Calcarella in località Gragnano ai recenti crolli di Ponte Orazio a Meta di Sorrento, senza mai dimenticare la frana di Capo di Sorrento, dovrebbero quanto meno confermare come sia diventato importante il monitoraggio del territorio ed in particolare dei corsi d’acqua. La costante vigilanza soprattutto lungo le zone a rischio rappresenta senz’altro una delle operazioni fondamentali affinché si possa instaurare una successiva opera di difesa e protezione dalle calamità relative al dissesto idrogeologico.
Rivoli ed impluvi naturali che oltre a raccogliere le acque delle sorgenti rappresentano le uniche vie di deflusso allorquando , in maniera sempre più frequente, le avversità meteorologiche si abbattono sul territorio dovrebbero rappresentare senz’altro una priorità per chi amministra e vigila sulla sicurezza della popolazione e di un territorio morfologicamente fragile. Un allarme più volte lanciato dalle associazioni ambientaliste, da volontari ed in particolare dalle Associazioni contro le illegalità presenti in penisola. Negli anni scorsi, proprio le Associazioni,si sono fatte promotrici di concrete iniziative in tal senso. Con la piena, costante e concreta collaborazione del Genio Civile di Napoli. Una iniziativa che ha visto già dal 2014 il pieno appoggio del Ministero dell’Ambiente che sollecitò il sostegno di Enti istituzionali preposti, in particolare del Comune di Sorrento e quindi delle Autorità di Polizia Locale. Dopo una prima fase di assidua collaborazione, sostenuta dalla Polizia Municipale e dal Nucleo Operativo dei Carabinieri, durante la quale furono rilevate una serie di illegittimità, ispezionando e controllando in modo radicale, oltre gli scarichi ,in particolar modo le autorizzazione e permessi a costruire in prossimità degli alvei dei corsi d’acqua compresi nel reticolo idrografico del territorio comunale. Dove le eventuali strutture,oltre alla legittimità urbanistica, sono chiamate a rispettare in modo rigoroso le distanze dai corsi d’ acqua. Come impone il Regio Decreto n.523 del 25 luglio 1904. – Testo unico sulle opere idrauliche, che tuttora in vigore, regola appunto tali distanze, ma che tuttavia spesso viene totalmente ignorato.
Nell’ultimo periodo purtroppo, nonostante il costante impegno da parte del Genio Civile, tale azione sembrerebbe non essere più supportata (come tra l’altro sollecitata anche dal Ministero), sia dal Comune che dalle Forze dell’Ordine preposte. Intanto proprio al Comune di Sorrento, dove si continua ad ignorare le disposizioni richieste per il ripristino dello stato dei luoghi delle opere abusive rilevate in passato sul Demanio Idrico, i Funzionari del Genio Civile di Napoli e Provincia, hanno lamentano oltre a quella dell’Ufficio Tecnico Comunale, una scarsa collaborazione da parte del Comando di Polizia Municipale che ha portato a continui rinvii dei sopralluoghi. A tale proposito è bene sapere che il controllo delle vie d’acqua e del Demanio Idrico in genere ,affinché le norme relative alle distanze, entro le quali non è possibile realizzare alcuna struttura, vengano rispettate, costituiscono importanti mansioni eseguite dal il Genio Civile che tuttavia ha bisogno del supporto indispensabile delle Forze dell’Ordine. Dato che le sponde esterne degli argini appartengono ai proprietari dei fondi rivieraschi e pertanto, essendo proprietà private, i sopralluoghi, oltre a quella dell’Ufficio Tecnico Comunale, necessita della presenza della Polizia Municipale o altro organo di Pubblica Sicurezza. Purtroppo, nonostante l’importanza delle operazioni, tale supporto è venuto a mancare e spesso i tecnici dell’Ente di Via De Gasperi, sono stati costretti a sobbarcarsi delle inutili trasferte. Vere e proprie situazioni imbarazzanti vissute al Comune a causa di improvvise disdette di sopralluoghi in precedenza stabiliti. Giustificate da costanti sopravvenute emergenze non tanto a parte dei Tecnici comunali, ma in particolar modo dal Comando di Polizia Municipale. Purtroppo tale anomala situazione non è cambiata finanche quando il Genio Civile , abbandonando la incerta collaborazione della Polizia Municipale, interpellava alcuni mesi fa, per tale opera di assistenza, il Nucleo Operativo dei Carabinieri di Sorrento. Tale richiesta al momento purtroppo parrebbe risultare anch’essa inascoltata. Oltre alla funzione di sostegno, fondamentale risulta essere il compito delle Forze dell’Ordine affinché le varie operazioni di controllo vengano espletate regolarmente e pertanto verbalizzate ed inviate anche alla Procura della Repubblica. Tuttavia qualora vengono rilevate delle situazioni di abusivismo, spetta anche e soprattutto all’UTC relazionare per poi passare alla fase successiva in cui il Sindaco adotta i dovuti provvedimenti in merito. A tale proposito, nonostante in passato, lungo valloni e rivoli ,siano state rilevate innumerevoli situazioni di abusivismo, che contribuiscono ad innalzare il rischio idrogeologico, si continua tuttavia a registrare nessuna iniziativa da parte del Comune di Sorrento, in merito alle disposizioni richieste per il ripristino dello stato dei luoghi. Un inspiegabile e quanto meno singolare stato di inerzia che in ogni caso sta a dimostrare quanto il dissesto idrogeologico, per un territorio fragile come quello sorrentino sia preso in considerazione sia dalle Autorità di Polizia, ma sopra tutto dall’Amministrazione comunale. Il cui vertice, secondo l’art. 15 della Legge n. 225/1992 dovrebbe, tra l’altro, rappresentare il primo responsabile sul territorio di tutte le attività di Protezione Civile. Non solo l’Art. 36 del DPR n.66/1981 prevede che sia compito specifico e prioritario del Sindaco informare le popolazioni circa le situazioni di pericolo o comunque connesse con esigenze di Protezione Civile. Intanto al Genio Civile di Napoli si continua a rimanere in attesa che qualche organo di Polizia locale dia la disponibilità affinché tali sopralluoghi, che si ribadisce essere di importanza vitale per un territorio che continua a confermarsi estremamente fragile, possano essere ripresi. – 18 marzo 2018- salvatorecaccaviello.