Salvini e Di Maio, debito italiano e mondiale: il conto alla rovescia della Nasa, di Carla Villa Maji.
29 marzo 2018 | 11:13
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Una persona molto vicina a Matteo Salvini mi ha scritto “Matteo Salvini ha come priorità l’interesse dei cittadini italiani con l’ obiettivo di realizzare il programma di governo presentato durante la campagna elettorale”, questo per il fatto che nei miei precedenti articoli avevo evidenziato che il consenso mancante non può essere ricercato attraverso leggi elettorali ad hoc ma con un approfondimento delle ragioni dell’ astensione e in particolare, per quel che lo riguarda, di quella nell’ area di Centrodestra.
In verità, il ricorso a trucchi non può stupire in un Paese sorto sui trucchi i brogli e gli imbrogli del ’46 perpetrati da Democristiani e Compagni, con un referendum parziale, molte aree del Paese per lo più perché occupate e aventi diritto non poterono votare, al quale anche solo per ciò stesso e prescindendo dai brogli non si sarebbe dovuto dare riconoscimento legale, il che significa che non c’ e Repubblica, che infatti non è neanche mai stata proclamata, e questa è l’ unica cosa onesta della storia.
In più, i valori sui quali dovrebbe reggersi la convivenza civile non appartengono ad alcun tipo di ordinamento e non possono essergli attribuiti in esclusiva ma sono valori umani universali.
Ma qual è in effetti il programma di Salvini per giunta insieme a Di Maio e cosa è attuabile del programma di Salvini e di Di Maio?
Data l’ inconsistenza giuridica e culturale dei loro non innocenti programmi generali, non solo dei loro in verità, in materia di Diritti Umani, brillano assenze come il divieto di abolizione del contante o come il divieto di microchip sottocute per Umani eccetto che per strette necessità terapeutiche, o in materia di Giustizia Istruzione e quant’ altro, peraltro, mi si smentisca se sbaglio, mi pare che entrambi non abbiano portato a compimento gli studi universitari, cosa impensabile per qualsiasi capo di governo nei maggiori Paesi in Europa e fuori, essendo i programmi del Centrodestra centrati su alcune garanzie liberali, senza però una proposta strutturale universale, e quelli del M5S frutto di un modo di pensiero illibertario prima ancora che illiberale, statalista e peggio che da Soviet, i quali non contemplavano però l’assistenzialismo, mi limiterò qui all’ aspetto economico con la questione ventilata dell’ uscita così detta dall’ Euro che in modo più esatto sarebbe dall’ Unione Europea.
Di Maio sembra aver fatto un passo indietro dicendo che non sarebbe ora più il tempo, il che significa che potrebbe esserlo ancora più avanti, Salvini non avrebbe dubbi ma sa bene che a stampare lire sarebbero carta straccia e che dazi e barriere e isolamento frenerebbero la ripresa in atto proprio di quell’ impresa che è sua base elettorale.
Il 31 ottobre 2019 scadrà la Presidenza di Mario Draghi alla Bce, gli succederà con molta probabilità, ma non è scontato, Jeans Wiedmann, Presidente della Bundesbank, ci sono molte possibilità che, di chiunque sarà la nuova Presidenza,l’ Italia venga accompagnata verso un default controllato non comprando la Bce più i nostri titoli, visto che, per quanto si faccia, il nostro debito continua a salire. Questo significherebbe erosione del risparmio delle rendite e dei beni e ancora peggio taglio di stipendi e pensioni di tutti gli Italiani che non riusciranno a mettere per tempo al sicuro i propri beni e sé medesimi , e certo pertanto non i super ricchi, che in verità hanno già depredato tutto il depredabile, portato via tutto il portabile e venduto tutto il vendibile prima della svendita finale, così come è la logica del sistema di sfruttamento imposto in tutto il mondo. I pochi, in greco oligoi da cui oligarchi, si sono arricchiti infatti, i molti, polloi, che ha solo un’ assonanza con polli, pagano, e questo sarebbe il così detto debito, profitti privati e costi di sistema pubblici, eppoi abbiamo in verità ben altre e ben più vaste voragini, prima ancora di quella cinese e giapponese quella statunitense, che è stata finora sopportata e subita in ragione della potenza militare delle stelle e strisce, ma tale potenza il tricolore non l’ ha, o almeno non da solo e in ogni caso non sarà il debito pubblico italiano a far collassare il pianeta ma proprio quello statunitense perché ormai è insostenibile, tutta la guerriglia statunitense all’ estero con la messa in scena dei frequenti e ricercati fallimenti è strategica per creare una situazione di malessere e paura finalizzata a un dominio privo di qualsiasi legittimità, il dollaro non è più un rifugio e il tempo della nuova frontiera è passato.
Si potrebbe interpretare di primo acchito il programma di uscire dalla UE come una sorta di minaccia del tipo “Caro Wiedmann, o chi per te, se ci vuoi far fare un default controllato per non devastare l’ economia tedesca, che ha un grande export in Italia ma non solo, ti avvertiamo che lo faremo prima noi col botto, cioè uscendo dalla UE e trascinando Germania e Europa”. Anche la questione della chiusura delle frontiere e dei dazi potrebbe essere un monito, infatti è chiaro che l’ Italia non è una monarchia, il Re se ne è andato dopo i brogli voluti da Democristiani e Compagni in linea con gli interessi e la minaccia di Usa e URSS, e non è nemmeno una repubblica, poiché la Repubblica Italiana non è stata mai proclamata ufficialmente, Alcide De Gasperi medesimo si insediò prima ancora che il Re Umberto II detto appunto di maggio lasciasse l’ Italia, i valori costituzionali e così detti repubblicani sono stati elusi legislatura dopo legislatura, ma un grande Porto di Mare cosicché, se chiudesse, molte navi rimarrebbero fuori.
Chi prima di tutto ha interesse ad assicurarselo magari a un buon prezzo questo bel porto un po’ dimesso da restaurare e valorizzare? Tutti, infatti non è vero che l’ Italia non se la fila più nessuno, al contrario, è il miglior pezzo oltretutto storico strategico e di gran pregio attualmente sul mercato mondiale, tutti attendono di capire il momento giusto.
Ma chi, al di fuori dalla UE, ha più interesse e più forza per assicurarselo? Russi e Cinesi.
Con chi si rapportano Salvini e Di Maio? Coi Russi, non c’ e bisogno di spiegare perché, non solo la Cina, ancorché col suo gran senso commerciale, è la Repubblica Popolare Socialista Cinese ma in più la Russia può considerarsi quanto manca all’ Europa per essere Europa, Salvini poi forse crede che Putin sia di destra, in verità egli fa il gioco che deve fare per arrivare a un fine, l’ Eurasia, credo, quanto a Di Maio, per quanto meno schierato del suo rivale, non pare trascurare l’ importanza dei rapporti commerciali con la Russia medesima.
Lasciare l’ UE quindi sarebbe il progetto di un cambiamento di area, se la vecchia lira sarebbe carta straccia, il rublo, anche grazie alla cooperazione con l’ Italia, potrebbe volare, dobbiamo però ricordare che per ora siamo Italiani come i Californiani sono Californiani e i Texani Texani, cioè Cittadini statunitensi per quanto d’ oltremare e che abbiamo ancora un nutrito contingente Usa in casa, se qualche cambiamento ci sarà, questo sarà all’ interno di una nuova geografia politica del mondo, ovvero divisione delle risorse e degli interessi alla base delle guerre diffuse, che va profilandosi da tempo, ben oltre il potere decisionale della Repubblica che non è perché non è mai stata e tanto più delle Sue maschere, e che dovrebbe coincidere con il crollo sistemico e il passaggio mondiale a un sistema di equa distribuzione del reddito e condivisione sociale oltreché di controllo demografico, in particolare direi in alcune aree, infatti questa è l’ unica possibilità di sopravvivenza della civiltà umana e del pianeta Terra e lo ha già mostrato la NASA in un eccellente quanto inequivocabile studio matematico di qualche anno fa, le cose sono sempre più chiare nella lingua dei Cieli!
Carla Villa Maji.