Svelata la “fake news” dei CAF presi d’assalto per il Reddito di Cittadinanza del M5S.
Le coda ai Caf del Comune di Giovinazzo erano per le domande sul Reddito di Dignità (ReD) della Regione Puglia e per le domande del Reddito di Inclusione (REI) del Governo. Pertanto nessuna frenesia per il nuovo reddito proposto da M5S che tra l’altro avrebbe bisogno dell’approvazione del nuovo Governo.
E da qualche giorno che viaggia in rete la notizia ( riportata anche dalle maggiori testate nazionali e da varie trasmissioni Tv), con tanto di modulo e notizie relative, circa le immense code di cittadini che si sono rilevate nei due Caf del Comune di Giovinazzo in provincia di Bari, che pretendevano , avendo votatoM5S, il Reddito di Cittadinanza e prenotarsi per ottenere tale sussidio. Situazione che ha scatenato una serie di polemiche e commenti inappropriati (per lo più dai delusi del PD), che indentificavano il grande successo al meridione del Movimento 5 Stelle come il solito segnale di assistenzialismo che caratterizzerebbe ancora una volta il Sud Italia. Ad alcuni nostri post su Facebook , in cui evidenziamo che si tratta senz’altro di una fake news, dato che tale provvedimento dovrebbe essere varato da un Governo a guida 5 Stelle che al momento non ha visto ancora la luce, rispondono proprio dal Comune di Giovinazzo con un comunicato a firma dell’Assessore alle Politiche Sociali, Michele Sollecito, riportato sulle pagine di Giovinazzo Viva
“Giovinazzo è finita su tutti i media nazionali dopo l’articolo pubblicato oggi su “La Gazzetta del Mezzogiorno” che racconta l’assalto a due Caf cittadini per le richieste del Reddito di Cittadinanza promesso dal Movimento 5 Stelle durante la campagna elettorale. Premetto che sia in Comune e sia ai Caf molti nostri concittadini si sono recati per le domande sul Reddito di Dignità (ReD) della Regione Puglia e si recano tuttora per le domande del Reddito di Inclusione (REI) del Governo e che quindi non c’è nessuna nuova frenesia per il nuovo reddito proposto dai 5 Stelle, ma curiosità sì. E ieri e l’altro ieri, che ho avuto un ricevimento con il pubblico, consistente oltre i soliti chiarimenti sulle soglie ISEE e altri parametri, la domanda dei richiedenti verteva poi sull’ipotetico futuro Reddito di Cittadinanza proposto dal Movimento. Ma nessun pugno sul tavolo o nessuna rivendicazione animata. Perché Giovinazzo non è una città di indolenti parassiti. Perché su queste misure non si scherza. Ci hanno consentito finora di gestire una situazione di tensione altissima vista la ormai cronica assenza di lavoro e occupazione per molti nostri concittadini. Sono scettico, per altri motivi, sull’effettiva inclusione sociale che tali strumenti vorrebbero raggiungere perché manca ad oggi una vera saldatura tra queste misure di welfare e il mondo delle imprese e del lavoro. E, fin quando sarà il pubblico a gestire i progetti di inclusione sociale, questi tirocini lavorativi avranno sempre un inizio e una fine. Quando, invece, sporadicamente il tirocinio è svolto in imprese private, accade che al termine del progetto si profili una reale assunzione. Spero che questo serva a dare la giusta chiave di lettura alla questione e che il delicato argomento non diventi una strumentalizzazione di tipo politico”. 09 marzo 2018
fonte Giovinazzo Viva