Vico Equense. I cinesi provano a fare un “pacco” ma dopo aver dimostrato l’evidenza vengono fermati. Ecco cosa è successo
Vico Equense. Riceviamo e pubblichiamo. Vi racconto una vicenda che mi è stata raccontata personalmente dal/la malcapitato/a, che ha come protagonista il negozio di cinesi che ha provato a fare un “pacco”, una specie di truffa senza però riuscirci. Nella foto copertina di questo articolo troverete anche il messaggio con le relative prove. Ecco passo passo cosa è successo. La farò breve e semplice: abbiate la pazienza di leggere.
“Vi spiego come sono andati i fatti. Mi è capitata una cosa pessima. Storia. Vado in un negozio cinese per alcune cose da comprare e la prima volta vado per informarmi per della merce da acquistare. Entro lì e mi dicono che la merce “a terra” non c’era. Allora ordino la stessa merce per farla arrivare il giorno dopo. Gli lascio il mio numero di telefono personale, un acconto di 10 euro (purtroppo senza farmi ricevuta) e l’ordine da fare (in totale acquisti da 50 euro).
Dal negozio mi mandano un messaggio dicendomi che non c’era la merce da me ordinata in magazzino né altre cose; sul messaggio privato inviantomi via SMS trovo scritto quello che vedete in foto.
Ritorno in negozio e mi dicono che io non ho ordinato nessuna merce ma sull’agenda loro c’era segnato l’ordine fatto da me di 50 pz. di prodotto con relativo acconto. Sul mio cellulare c’era il numero del fratello del gestore ed infatti alla fine ho scoperto che era lui.
Non mi volevano dare i soldi indietro perché non avevo la ricevuta, visto che all’inizio quando ho pagato l’acconto non me la volevano fare, grazie anche a loro rassicurazioni che avrebbero segnato il tutto.
Non volevano quindi darmi i 10 euro di acconto ma soprattutto dopo aver smascherato il tipo che stava dietro al bancone che affermava in continuazione che non era suo il numero di cellulare, provandolo a chiamare quel numero davanti a lui, è poi squillato il suo relativo telefono.
Alla fine di questa lunga storia e vicenda mi hanno poi ridato i 10 euro di acconto e chiedendomi scusa dell’errore, si sono giustificati dicendo che “noi non parlare bene italiano!”.
State molto attenti a queste cose e soprattutto quando ordinate prodotti non presenti! Il malcapitato però ci teneva a sottolineare un pensiero, al di là della cifra irrisoria: “pensiamo a dare lavoro a chi veramente ne ha bisogno e a far lavorare i negozi italiani, facendo girare l’economia in questo periodo buio attuale!”.