Benevento. Rocca dei Rettori. “Tracce della memoria. Biagio in viaggio.” dell’artista beneventano Biagio Maio.

Articolo di Maurizio Vitiello – Biagio Maio alla Rocca dei Rettori di Benevento.
Alle ore 17,00 di martedì 17 aprile 2018, alla Rocca dei Rettori di Benevento, con testi critici di Maurizio Cimino e Mario Lanzione, sarà inaugurata l’antologica “Tracce della memoria. Biagio in viaggio.” dell’artista beneventano Biagio Maio.
Interverranno: Maurizio Cimino (storico dell’arte) e Mario Lanzione (artista)
La mostra durerà fino al 28 aprile 2018 e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 18,00.
Ecco i testi dei critici:
BIAGIO IN VIAGGIO
di Maurizio Cimino
La vita di Biagio Maio è segnata dal movimento e dal viaggio, ora a piedi, lungo i sentieri della campagna sannita, plasmata dal quotidiano lavoro dell’uomo, ora in motocicletta, sulle strade d’Italia, inseguendo l’azzurro del mare e l’ebbrezza della libertà, ora in aereo, alla scoperta di terre esotiche,abitate da altri, con un entusiasmo che non si esaurisce nel tempo.
Alla fine della giornata, spente le luci, anche la notte appare propizia per partire, con un biglietto gratuito andata e ritorno, verso il paese più affascinante e remoto: quello interiore.
Nel segno del movimento e del viaggio è anche la ricerca di Biagio Maio, che spazia dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, e rielabora i codici linguistici dei movimenti del Novecento, spostandosi tra Dada, Surrealismo, Informale, Pop Art e Arte Povera.
La personale allestita presso la Rocca dei Rettori di Benevento, in occasione dei sessanta anni dell’autore, offre ai visitatori la possibilità di convergere, a loro volta, sulle rotte di un mondo variegato e vitale, dall’espressività immediata. E ogni passo rivela una sorpresa.
Noi camminiamo attraverso noi stessi incontrando ladri, spiriti, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, cugini. Ma sempre incontriamo noi stessi.
James Joice.
… la mostra costituisce il varco diretto per entrare nel mondo di Biagio Maio, fatto di carte geografiche, baedeker, valige, macchine fotografiche, ricordi di viaggio. Dentro ogni cosa è possibile cogliere un’esperienza o un’emozione, con cui l’autore si congeda dai visitatori.
Mettiti in viaggio. I piedi del viandante diventano fiori.
Tiziano Terzani.
Biagio Maio.
Tracce della memoria
di Mario Lanzione
….. Nello specifico possiamo affermare che il percorso artistico di Biagio Maio è caratterizzato da differenti espressioni stilistiche tutte, però, nel settore aniconico. Dalle “combustioni” sperimentate da studente, allievo di Mimmo Paladino al Liceo Artistico di Benevento e di Enrico Bugli all’Accademia di Belle Arti di Napoli, agli approcci, da Burri a Fontana, di un’esperienza Informale (appunti di viaggi effettuati a Palazzo Albizzini e agli ex Seccatoi del tabacco a Città di Castello e al Museo di Arte Contemporanea di Roma) o di un’Astrazione Geometrica (vedi Vasilij Kandinskij o Joan Mirò sul versante di un’Astrazione Surrealista), la sua ricerca si realizza soprattutto in chiave concettualmente ironica, sull’esempio della pop-art, con materiali riutilizzati o con oggetti recuperati tra i ricordi della sua adolescenza.
…. quando diciamo che nelle opere di Maio c’è il ricorso al suo passato, alla sua condizione psicologica ed esistenziale, ci riferiamo a quelle tracce della memoria che ognuno di noi nasconde nel proprio subconscio, sviscerate dal nostro artista per essere utilizzate come elementi indispensabili della sua sensibilità e come ”essenza” della sua poetica. La mostra personale alla Rocca dei Rettori a Benevento di Biagio Maio, è un evento che coincide con la ricorrenza del suo sessantesimo anno di età. Un’antologica che, nell’eterogeneità stilistica dei vari periodi selezionati e che si possono individuare nei lavori raccolti per l’esposizione, trova il suo filo conduttore nella narrazione del percorso di una vita dedicata all’arte. L’autore, attraverso le rievocazioni, riesamina il suo “excursus vitae”, lo codifica nel Linguaggio artistico e lo propone ai fruitori come semantica dei suoi interventi pittorici che, a nostro giudizio, sono d’indubbia qualità tecnica e di forte pregnanza spirituale.
Mostra da vedere.
Maurizio Vitiello