DISCOTECA PAESE DEI BALOCCHI, A SORRENTO IL FAUNO CHIUDE
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La discoteca non è più il regno del divertimento come negli anni Ottanta, ma dello sballo, questo anche per colpa delle possibilità economiche maggiori, che consentono di comprare alcool e droga, e di una cultura dello “sballo” come divertimento che si diffonde in troppi giovani . Le discoteche stanno chiudendo, fra queste anche la storica e più importante di Sorrento, “Il Fauno”, anche per scelte imprenditoriali di Mastellone che si è concentrato su “Basilico” il brand pizzeria legata al teatro cinema Armida che ha rinnovato per puntare anche a spettacoli ed eventi di danza, musicali e teatrali di qualità. Le nuove frontiere possono essere queste, puntare a eventi, enogastronomia e altro, lasciare a quei party privati la voglia di bere e sballarsi, che purtroppo non sparirà mai, che coinvolge sempre i più giovani, a volte anche minorenni, ben mimetizzati nel caos. Comunque il trand delle discoteche è sempre giovanissimo e i fatti di cronaca si susseguono, oltre alla disgrazia di Nicola Marra, un incidente avvenuto ben al di fuori della discoteca che ha frequentato, a Sorrento vi sono stati accoltellammenti, a Praiano ed Amalfi risse, per non parlare di Napoli e Salerno per rimanere in Campania. La discoteca è un grande Paese dei balocchiCome Pinocchio ci entri e resti incantato dal miraggio. Puoi trovarci di tutto, dalla Sambuca all’acido, dallo champagne alla cocaina. Alla fine, quello che ti salva la vita sono gli amici: se ti accompagni al gatto e alla volpe sei fregato». Gabriele è un patito della discoteca. Notti e notti a ballare e a bere, a bere e a ballare. La droga no, la droga non gli piace. «Ma sono tanti spiega quelli che si sostengono con le pasticche che servono soprattutto a dimenticare paure ed inibizioni. Gli acidi ti permettono di restare una notte intera a sbatterti». La notte ha i suoi abitanti, le sue ombre, e i suoi labirinti. Per cavartela, spiega Gabriele, devi conoscere le regole. «Per tre volte sono tornato a casa svenuto a forza di bere – ricorda in una di queste occasioni mi sono ubriacato di Dom Perignon. In una discoteca del litorale flegreo ho incontrato un gruppo che pagava champagne a tutti, penso che tra di loro ci fosse un capoclan, ordinava bottiglie su bottiglie e tutti hanno bevuto fino allo sfinimento. Io non mi sono fatto pregare e ho buttato giù una enorme quantità di bollicine, ma poi non mi sono messo alla guida, mi sono fatto accompagnare. E’ importante: se bevi devi sempre avere vicino qualcuno che resti lucido». Ma ovviamente non tutti hanno fiumi di denaro da far scorrere. «In una discoteca puoi entrare anche con dieci euro e poi sta a te evitare di spendere troppo. Io preferisco bere solo da bottiglie che apro personalmente, non si sa mai. Ma c’è chi si butta sui cocktail e sui cicchetti che costano pochi euro. Si ingurgita di tutto. Ma per finire male con l’alcool devi consumare, e spendere, parecchio. Con la droga è diverso. Una pasticca costa tra i dieci o i venti euro e può essere letale. Però se balli e bevi resisti al massimo cinque o sei ore, con l’acido puoi continuare tutta la notte senza avvertire la stanchezza. Pensi di essere il massimo anche se non capisci più niente. Ovviamente mischiare è la cosa peggiore in assoluto, vai subito fuori controllo». I luoghi dello sballo sono tanti e, spiega Gabriele, a volte i locali cambiano nome una stagione dopo l’altra, gli sciami dei clienti si muovono da uno all’altro a seconda delle tendenze e delle mode. E poi, non ci sono solo le discoteche: ci si può ubriacare e sbattere anche nei disco pub, nei bar aperti fino a mattina, nelle piazze. In fondo l’unica cosa importante è raggiungere lo scopo: dimenticare ansie e paure, fingersi un grande, un invincibile. Il rischio della notte, però, non è solo quello di ritrovarsi fuori di testa. Peggio, molto peggio, è incappare in chi non ha solo perso i freni, ma magari è anche un violento. La disgrazia peggiore è imbattersi in uno svitato armato, uno che usa il coltello solo perché hai guardato una donna o ballando lo hai sfiorato. «Anche per questo è importante che in un gruppo ci siano almeno due persone lucide: devono riportare tutti a casa, ma anche guardare le spalle agli amici. Chi è ubriaco o impasticcato perde il senso della realtà, non riesce a valutare le situazioni con lucidità». E invece, per muoversi nella notte bisogna essere capaci di conoscere il buio: «L’esperienza conta conclude Gabriele ma conta anche quello che ti hanno insegnato i genitori. Io credo che le madri e i padri dovrebbero essere capaci di fare anche questo, spiegare le regole non scritte, ma che a volte ti salvano la vita. E tra queste, credetemi, la più importante è: evita il gatto e la volpe. Se li vedi scappa. Ma c’è anche una seconda regola da imparare: non ti avventurare in posti da cui non sai tornare, se vai troppo avanti, con l’alcool e soprattutto con la droga, rischi di perdere la strada, e magari finisci in un fosso».