
Eboli: Blitz balordo al cimitero, danneggiate dieci tombe, rubate statue di rame e oggetti decorativi in ottone. Tra le famiglie colpite anche i parenti di un ex assessore. L’episodio più grave riguarda la famiglia Altieri. I ladri hanno tentato di strappare una statua della Madonna. Il furto non è riuscito. I malviventi hanno tentato più strappi senza raggiungere l’obiettivo. Evitato il danno, la famiglia Altieri si è ritrovata con la tomba quasi profanata. «Non provo pietà – afferma Gabriele Altieri- questa gentaglia ha danneggiato la tomba di mia figlia Carmen, morta a 18 anni». Gabriele fa il carpentiere. «La tomba la rimetto a posto io» dice, chinandosi verso la foto della figlia e reggendo a stento le lacrime: «Ma come si fa, come si può arrivare a tanto?». La copertura in marmo della tomba è stata spostata, il lato destro rovesciato. La statua della Madonna barcolla, ma è ancora lì. I ladri non sono riusciti a spezzare il perno che la regge. La tomba sarà risistemata dal papà della ragazza morta. Accanto alla famiglia Altieri ci sono altre tombe. Il passaggio dei ladri ha lasciato segni evidenti. Mancano statue e portafiori, al loro posto i segni del furto. «Si sono portati tutte le decorazioni in rame e ottone», afferma un muratore che lavora con la pettorina del Comune. Lunedì scorso i malviventi non erano ancora passati: «Sono venuti nella notte e hanno provocato tutti questi danni», assicura Altieri. La zona del cimitero colpita si trova a ridosso dei binari ferroviari. Basta saltare un muro di cinta non altissimo e si diventa padroni indisturbati del cimitero. «Una telecamera- spiega Altieri- c’è ma è all’ingresso del cimitero. Se non ne installano altre sarà difficile prendere i responsabili». Il muratore comunale ricorda che un mese fa, in un’altra zona decentrata del cimitero ci sono stati altri furti. Altre statue, sempre in rame. I ladri cercano materiale da rivendere ai ricettatori. La tecnica è facile da intuire. I malviventi entrano nel cimitero e strappano le statue con violenza. Scelgono un filare di tombe, realizzano i furti e vanno via. «Faremo denuncia ai carabinieri, siamo dispiaciuti per quanto accaduto- afferma Damiano Bruno, dirigente dell’ufficio cimitero- chiederemo al sindaco un ulteriore investimento per aumentare il numero di telecamere. Ne abbiamo solo una all’ingresso. Da quelle immagini cercheremo di riconoscere i ladri». Dieci anni fa, il periodo nero dei furti di rame. Un’intera cappella venne smontata di notte. Era tutta in rame. Il periodo più brutto sembrava archiviato. Da lunedì dopo Pasqua, l’allarme è riesploso.
Francesco Faenza Eboli