Lettere da Piano di Sorrento – Non se ne può più

9 aprile 2018 | 10:04
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Lettere da Piano di Sorrento – Non se ne può più

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“NON SE NE PUÓ PIÙ!”

Si è votato, i giorni passano e le prime consultazioni dei partiti con il Presidente della Repubblica per formare il Governo si sono arenate. Vi è uno stallo, non si può andare avanti, al momento, perché mancano “i numeri” per la maggioranza parlamentare. Il ridicolo della storia, di questa situazione che abbiamo definita di stallo, era stata volutamente prevista: ci ha pensato il “rosatellum” (il nome farebbe pensare ad un buon vino da tavola, ma non lo è); infatti la legge elettorale col nome del suo ideatore, sembra proprio aver voluto impedire, a chi risultasse vincitore, ma non appartenente alla congrega, di governare il Paese. Intanto sulla scena politica restano personaggi che andavano rottamati e che invece continuano ad apparire e pontificare.
Gli ultimi Governi non sono stati legittimati dal popolo. Questo popolo italiano sovente lasciato da parte. Restano, però, tutti i maggiori problemi che affliggono il nostro Paese: Mafia, camorra, corruzione diffusa, disoccupazione giovanile altissima, deficit pubblico, mortalità sui cantieri di lavoro, contrasti con Bruxelles, aumento della povertà, per non parlare della situazione ambientale sempre più precaria. Il messaggio vero, uscito dalle urne, è che si vuole il cambiamento, questo il segnale inviato. Non se ne può più.
Nel mentre si assiste a questa debacle elettorale, la televisione ci informa: sono stati scoperti altri “furbetti del cartellino”, così vengono definiti gli assenteisti, cioè gli impiegati dello Stato, che pur prendendo uno stipendio, dopo aver timbrato un cartellino di falsa presenza, disertano il posto di lavoro dedicandosi a faccende private. Se non andiamo errati, in un paese della Sicilia, la metà degli impiegati è risultata assenteista e qualcuno ha candidamente ammesso: “si fa così da oltre trenta anni”, quasi volesse dire abbiamo usucapito un diritto. Questo fa male se si pensa a quanti giovani bussano alla porta con la voglia di lavorare per formarsi una famiglia. A chi addossare la responsabilità di questo andazzo generale, se non a noi stessi? Nel nostro DNA, evidentemente, c’è la tendenza al raggiro e all’artificio, fatte le dovute eccezioni, che però confermano la regola.

(avv. Augusto Maresca)