Maiori, affaire Miramare Service: la multiservice avrebbe i requisiti?
Ulteriori dettagli emergono in relazione agli atti del ricorso al Tar
La Miramare Service è operativa dopo la presentazione lo scorso 28 marzo, ma restano le ombre e i dubbi sulle idoneità nello svolgere le attività di raccolta e trasporto dei rifiuti a Maiori. L’A.M. Tecnology, azienda lombarda che aveva partecipato al bando per l’affidamento dei servizi di igiene urbana, tramite atto protocollato il 18 gennaio 2018 (presente sull’Albo Pretorio) ha aperto un ricorso al Tar di Salerno, specificando non solo che la gara non si è mai conclusa, ma mettendo in discussione l’economicità della multiservizi, rilevando tra le tante criticità la mancata iscrizione all’Albo gestori ambientali e l’Albo trasportatori. Nell’integrazione agli atti dei ricorrenti, protocollata il 13 marzo, tale questione viene così specificata (sotto).
Fino al 31 marzo, il servizio di raccolta rifiuti è stato svolto dalla società L’Igiene Urbana srl di Scafati, ma a partire dal 1 aprile in un’ordinanza sindacale del Comune (n. 12, emessa il 30 marzo), l’Ente afferma di aver avviato le pratiche d’iscrizione all’Albo Gestori Ambientali. L’azienda lombarda quindi avrebbe ragione su questo punto, considerando che il Comune ha autorizzato la multiservizi a svolgere le attività di raccolta e trasporto rifiuti in deroga, in attesa dell’ottenimento dei requisiti necessari. Unica perplessità risulta invece sulla messa in discussione della convenienza economica sulla costituzione della società in house, parlando i lombardi di ammortamenti con l’acquisto mezzi e attrezzature: la Miramare Service si è dotata dell’attuale parco mezzi per i servizi di igiene urbana con la formula del noleggio.