A Napoli il 18 Rosolino e Gigi d’ Alessio con i genitori in piazza contro l’alcol. A Positano messa per Nicola Marra
A Napoli il 18 Rosolino e Gigi d’ Alessio con i genitori in piazza contro l’alcol ci saremo anche noi di Positanonews e seguiremo la manifestazione. . A Positano il Comitato di Genitori della cittadina della Costiera amalfitana, ha organizzato una messa per Nicola Marra il prossimo sei maggio alle 19. Le famiglie della cittadina sono rimaste colpite e sgomente. La vicenda del giovane morto a Positano ha travalicato il confine della Campania ed è diventato motivo di discussione e consapevolezza sul problema dell’alcol in generale consumato non solo nelle discoteche, ma anche nei locali e bar, in maniera indiscriminata. Positanonews ha sentito fra i maggiori esponenti del by night in Penisola Sorrentina e Costiera amalfitana Federico Iaccarino e Nino Lauro di Sorrento, e invitiamo tutti i protagonisti del mondo notturno a dire la loro perchè , come ha detto anche Sepe dalla costa d’ Amalfi in un commento al nostro giornale, si deve puntare alla “Movida sicura”, dunque non va in discussione il mondo notturno, che è cambiato rispetto al passato, tanto che alcuni hanno riconvertito le loro attività , ma van attaccati certi modi di interpretrare la vita notturna. Poi più sicurezza e controlli, Federico Iaccarino ha ricordato che prima la polizia entrava anche nei locali per controllare se c’erano minorenni, se l’alcol veniva consumato dopo le 3 ( se la chiusura è prevista alle 4 , un’ora prima non deve essere più somministrato, come ci ha riferito Lauro, ndr ). Fuori volanti della polizia, sulle strade controlli per la guida sicura, a Massa Lubrense ogni sabato la polizia municipale sequestrava la media di una decina di patenti a notte. Ma spesso le discoteche sono solo attrattori di certe situazioni. E’ successo a Positano, ma poteva succedere a Praiano, Amalfi, Salerno, Sorrento, ovunque ci sia una discoteca vi è una folla che viene attratta e in questa folla una buona fetta che va in un certo posto solo per “sballarsi” o ci va già “sballata”. Un circuito vizioso dove l’alcol viene consumato addirittura prima dell’entrata in discoteca, poi nei locali stessi si trovano minorenni, il sistema dei pr che fanno arrivare di tutto e condizionano i locali prendendo fino a un terzo dell’incasso, per non dimenticare i tanti episodi denunciati in provincia di Napoli di droga, pasticche e quant’altro, ma anche la cronaca nera violenza sessuale , risse e feriti , proprio a Sorrento fuori da un locale un ragazzo di Positano ha rischiato la vita dopo un’aggressione che a distanza di mesi non ha ancora volto. Fa da contraltare chi difende il mondo della notte e abbiamo sentito Nino Lauro ma anche altri, il divertimento può e deve essere sano e controllato, anche perchè poi magari l’esigenza di divertirsi si sposterebbe altrove in locali e strutture private e abusive, senza regole da rispettare , come invece succede per l’imprenditore del settore. A insistere sulla vicenda Il Mattino . Maria Chiara Ausilio ne parla anche oggi “Massimiliano Rosolino sarà il testimonial della manifestazione in programma il 18 aprile, alle 11.30, in piazza Matteotti. Da qui – nei pressi della Posta centrale – si muoverà il corteo che sfilerà davanti alla Questura e si fermerà a Palazzo San Giacomo dove una delegazione chiederà di essere ricevuta dal sindaco Luigi de Magistris. Il titolo scelto per quella che sarà una «civile sfilata di protesta» è «Genitori in piazza». Uno solo l’obiettivo: dire basta all’alcol e alla droga che i ragazzi consumano liberamente nelle discoteche e nei bar. Un evento messo in piedi grazie al passaparola social all’indomani della morte di Nico Marra alla vigilia di Pasqua dopo la sbronza di una sera. «Non è possibile morire così, a vent’anni – è il commento dell’ex campione olimpico di nuoto – i ragazzi devono sapere che la vita è un bene troppo prezioso per buttarlo via in questo modo. Fate come me: scegliete la vita e amate lo sport».
Rosolino nel corso della manifestazione posterà sul suo profilo Instagram una serie di «storie» dedicate all’evento con l’obiettivo di sensibilizzare soprattutto i genitori: «Non ho mai bevuto di nascosto, ricordo che quando avevo quindici, sedici anni, se volevo una birra dovevo berla sempre con mia madre – prosegue – e mai troppo spesso altrimenti erano guai. Oggi vedo genitori che il problema non se lo pongono proprio: i ragazzi bevono e basta». L’ex nuotatore se la prende anche con chi vende alcol ai minorenni: «A Pasqua ero in vacanza con amici, al seguito avevano i figli adolescenti, intorno ai 14, 15 anni. Per fortuna loro non bevono ma mi hanno raccontato quanto sia facile, volendo, trovare dove andare a farsi i cicchetti senza problemi anche a 12 anni. D’altronde proprio io ho visto un dodicenne finito in coma etilico dopo aver bevuto quattro birre».
Zero alcol fino a 18 anni – secondo Max Rosolino – «è pericolosissimo: i ragazzini non riescono a metabolizzarlo adeguatamente. Motivo per cui la vendita sarebbe vietata». Con Rosolino a far da sponsor alla manifestazione ci saranno anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo: quasi pronto il video che il cantante napoletano Gigi D’Alessio ha promesso di realizzare in occasione del corteo del 18 mentre Monica Sarnelli, Antonio Annona e Marzio Onorato sfileranno con Patrizia Gargiulo, e quelli dell’associazione «Donne per il sociale», una onlus nata per offrire supporti legali, psicologici e di mediazione familiare gratuiti a donne e bambini vittime di violenza e uomini separati in serie difficoltà economiche. Non solo. L’associazione si occupa anche di informare gli adolescenti dei danni irreversibili causati dalla droga e dall’alcool e combatte il bullismo, altro fenomeno dilagante tra i giovani. Sportivi, attori e cantanti, dunque. Ma non solo. In prima linea ci saranno anche gli studenti: alcune scuole della città hanno inviato l’adesione alla Gargiulo e parteciperanno con ragazzi e professori. In prima fila ci sarà anche Francesco De Rosa, tenace preside dell’istituto Mario Pagano di via Andrea d’Isernia: «Certo che parteciperò – dice – non in veste di preside ma di genitore. Le scuole fanno già tutto quello che possono, adesso sono le madri e i padri che vanno sensibilizzati ad assumersi le loro responsabilità. Per quanto mi riguarda i ragazzi mercoledì prossimo non devono perdere un giorno di lezioni per partecipare a una manifestazione che ha altri obiettivi».È vero che la manifestazione del prossimo mercoledì è stata organizzata per sollecitare le istituzioni a imporre il rispetto delle regole nel mondo dei giovani e della notte tra droga, alcol e discoteche dove, soprattutto in alcune serate, succede di tutto. Ma è anche vero che Patrizia Gargiulo, mamma di una ragazza di quasi diciotto anni, presidente dell’associazione «Donne per il sociale» e anima e motore del corteo, tira in ballo con forza i genitori. Le madri e i padri dei giovani amanti dello sballo, non solo del sabato sera, che la Gargiulo vuole coinvolgere con l’obiettivo di invitarli a essere più presenti nella vita dei figli, partecipi, collaborativi e propositivi, in un rapporto quotidiano nel quale nulla venga dato per scontato.
Quante adesioni ha raccolto?
«Tantissime. Se tutti quelli che mi hanno scritto verranno alla manifestazione del 18 aprile saremo davvero un fiume di gente».
Ha qualche dubbio?
«No, direi di no. Quella che sto registrando è una partecipazione sincera. Tanto entusiasmo anche da parte delle scuole che – se è vero quello che mi hanno detto i presidi e i docenti di alcuni istituti cittadini – parteciperanno compatte».
E i genitori?
«Ecco, questo è il problema».
Teme che non ci saranno?
«No no, ci saranno. Dovranno esserci. Il corteo lo stiamo organizzando anche per loro, ad oggi ho ricevuto decine e decine di mail: tutti a darmi ragione, tutti pronti a scendere in piazza per garantire ai ragazzi un divertimento sano e sicuro».
Ci saranno perché vogliono protestare anche loro?
«E contro chi se noi famiglia siamo i primi attori di quello che succede ai figli? Dobbiamo smetterla di scaricare le nostre responsabilità sugli altri».
Se però gli altri ai quali fa riferimento sono quelli che gestiscono bar, locali e discoteche, una mano sulla coscienza se la dovrebbero passare pure loro. O no?
«Ci mancherebbe. Più di una mano. Il nostro corteo, che si concluderà all’ingresso di Palazzo San Giacomo, intende chiedere proprio questo: rispetto delle regole e punizioni severe per chi non lo fa, ma la presenza dei genitori dovrà avere un obiettivo diverso».
Quale?
«Sensibilizzare le coscienze di tutti. Basta far finta che sia normale bere quando si esce, basta farsene una ragione dicendo vabbè, lo fanno tutti: so’ ragazzi, si divertono così. Non esiste, non è questo l’atteggiamento da adottare per affrontare il problema. Come è possibile vederli rincasare ubriachi e non dire niente?»
Anche perché se cominciano a bere tanto, e così piccoli, i rischi per la salute sono altissimi.
«Devastanti. Vediamoli tra vent’anni questi ragazzi, avranno la salute a pezzi. L’Organizzazione mondiale della sanità spesso ci ricorda che il consumo di alcol è, insieme al fumo, una delle principali cause di morte precoce. Non solo. Gli esperti assicurano che può causare dipendenza anche in misura maggiore rispetto a molte droghe e il suo consumo, se eccessivo, distrugge fegato e cervello. Ma sono tutte notizie ben note».
Da qui la necessità di vietare la vendita di alcol ai minorenni così come prevede la legge.
«Sotto i 18 anni i danni sono anche peggiori a causa dall’incapacità di metabolizzarlo adeguatamente. Motivo per cui la vendita di alcol è illegale».
Solo sulla carta perché in realtà viene venduto anche ai dodicenni come drammaticamente confermano le cronache.
«In alcuni locali del centro per iniziare i ragazzi all’alcol usano una strategia assurda».
Di quale strategia parla?
«Quando i più piccoli chiedono una birra loro dicono di avere solo il formato grande e gli vendono quella. I ragazzini la comprano lo stesso e alla fine la bevono tutta e naturalmente si ubriacano. La nostra manifestazione vuol servire a sensibilizzare anche loro, i proprietari di bar e locali».