Salerno. Il mare torna «eccellente» ma Santa Teresa è off limits. L’Arpac premia Mercatello e il litorale est della città

8 aprile 2018 | 21:37
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Salerno. Il mare torna «eccellente» ma Santa Teresa è off limits. L’Arpac premia Mercatello e il litorale est della città

Salerno. L’arenile di Santa Teresa resta off-limits ma da Pastena fino all’imbocco della fascia costiera dei Picentini la balneabilità è garantita. Non solo: per la prima volta dopo anni di risultati decisamente non incoraggianti, l’azzurro – che è il colore scelto dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania, per la classificazione delle acque – torna a contraddistinguere le coste cittadine. Una fascia azzurra lunga svariati chilometri che restituisce ai salernitani la gioia di percorrere pochi metri, affondare i piedi nella sabbia e nuotare fino a raggiungere il largo senza preoccuparsi di batteri, sostanze potenzialmente pericolose e mucillagini. Formalmente, sempre secondo i monitoraggi Arpac, il mare salernitano è addirittura definito “eccellente”, condizione della quale non ci si poteva fregiare da molto tempo. Una situazione che, negli anni, aveva prodotto un progressivo spopolamento degli arenili cittadini in favore di stabilimenti balneari dotati di piscine o di zone costiere periferiche e meno inquinate di quelle del capoluogo. A scegliere zone meno inquinate erano principalmente le famiglie che preferivano non correre rischi legati alla salute dei bambini. Non solo Salerno è balneabile, le acque sono in perfette condizioni dal punto di vista chimico, fisico e biologico. Senza dubbio una buona notizia per i balneatori salernitani ed anche per i cittadini che potranno finalmente godersi qualche ora di sole ed un bel tuffo rigenerante a quattro passi da casa per tutta l’estate. La balneabilità delle zone costiere per la stagione balneare 2018 è stata definita sulla base dei controlli eseguiti da aprile a settembre negli ultimi quattro anni. Sette le zone identificate, analizzate e classificate dall’Arpac al netto dell’area centrale della città che si estende dal porto commerciale a quello turistico di piazza della Concordia dove vige il divieto di balneazione. La prima area è quella Est Fiume Irno dove la balneazione è interdetta a causa dello sbocco del fiume anche se non si esclude che una possibile causa dell’inquinamento sia la presenza della stazione di sollevamento S3 “Irno” con sfioro di emergenza a servizio dell’impianto di depurazione. Avvicinandosi a Torrione, altra area di classificazione, l’acqua diventa “sufficiente”. Questo sia a causa della vicinanza con il fiume che con la presenza di un’altra stazione di sollevamento: la S4 “Rumaccio”. Per l’Arpac al confine con Torrione le condizioni delle acque diventano “eccellenti”. Le aree contraddistinte col colore azzurro sono: Mercatello, Torrente Santa Margherita – Pastena, Torrente Mercatello, Torrente Mariconda, Spiaggia libera tra il Fuorni e il Picentino e Spiaggia a sud del porto Arechi. Tra i dieci ed i dodici chilometri di costa che tornano nelle migliori condizioni possibili dopo anni di risultati non lusinghieri che classificavano le acque del capoluogo tra “sufficienti” e “buone”. Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare deriva dall’analisi di due parametri batteriologici: escherichia coli ed enterococchi intestinali, considerati indicatori di contaminazione fecale più specifici rispetto a quelli ricercati con la vecchia normativa. Le acque di balneazione sono ordinate secondo le classi di qualità previste dalla norma: scarsa, sufficiente, buona, eccellente. Relativamente alla classe in cui ricade ogni acqua sono previste diverse modalità di gestione e monitoraggio e l’eventuale adozione di misure di risanamento mirate alla tutela della salute dei bagnanti. Le acque “non idonee alla balneazione”, ad inizio stagione balneare 2018, sono quelle che risultano di qualità “scarsa”. In quei casi spetta alle amministrazioni comunali adottare adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento; individuare le cause del mancato raggiungimento dello status qualitativo “sufficiente”; provare a impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento e garantire l’informazione al pubblico. Per fortuna quest’anno il Comune di Salerno non dovrà correre ai ripari: le zone portuali restano, infatti, interdette alla balneazione e non ci sono casi in cui si renda necessaria l’azione delle istituzioni. Con la pulizia degli arenili cittadini e con la nuova classificazione delle acque, i salernitani possono iniziare a godere delle giornate calde e soleggiate. (Carmen Incisivo – Il Mattino)