Hamsik -il record del capitano

7 maggio 2018 | 07:23
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Hamsik -il record del capitano

Partite in tutto il campionato in cui il Napoli non ha trovato la vittoria dopo essere passato in vantaggio (la precedente nella sfida contro la Roma a marzo)
Le reti almeno concesse nelle tre delle ultime quattro gare di campionato dal Napoli, tante volte quante nelle precedenti ventisei
100 Gol di Hamsikrealizzati in11 stagioni
in serie A Complessivamente con la maglia azzurra ha messo a segno 120 gol: miglior marcatore di sempre, avendo superato anche Maradona
Luomo dei record ha lasciato un’altra impronta lungo il cammino verso la storia. Elegante, atteso e puntuale il gol numero cento in Serie A, la perla d’autore che ha regalato il (momentaneo) secondo vantaggio al Napoli: «Ma avrei voluto anche la vittoria» ammette a fine gara Marek Hamsik, consolando l’amarezza per un pareggio che non eclisserà il suo pomeriggio da protagonista. Lo slovacco ha ricevuto da Callejon al limite dell’area, ha stoppato la palla e l’ha calciata di forza, con il destro, alle spalle di Sirigu, sfiorando il palo e anche la gloria, fermandosi (poi) un istante per ricevere l’abbraccio reale dei compagni e quello virtuale dei tifosi: «È a loro che lo dedico – spiega il capitano del Napoli – anche oggi sono venuti in tantissimi per sostenerci. Ci hanno incitato come se avessimo vinto qualcosa. Tornando al gol, ammetto che è stato bello, mi è piaciuto, e ho deciso di esultare “alla Bresciano” senza nessun motivo particolare».

CENTO. È un numero nel quale si rifugia la memoria, dov’è possibile ritrovare ogni singolo sorriso che ha scandito il tempo, divorando gli anni. Hamsik è già nella storia azzurra per numero di reti (120) ma ha deciso di non fermarsi: cento gol in Serie A e di questi 57 con il destro, che è il suo piede, 31 di sinistro, 12 di «cresta» e poi ancora 89 da fuori area, 11 a due passi dalla porta, 56 al San Paolo, 44 altrove e nell’universo delle (sue) statistiche rientrano anche sette doppiette e una tripletta al Bologna, la sua vittima preferita (9).

A TESTA ALTA. Comunque andrà sarà stato un successo e ora che l’aritmetica affoga le speranze, nella rincorsa alla Juve, non resta che ricordarsi di quella certezza per esaltare la stagione: «Per lo scudetto ci abbiamo provato fino alla fine. Sul campo, per quello che abbiamo dimostrato, meritavamo di vincerlo. Accettiamo con rammarico questo epilogo, ma siamo dispiaciuti. Ora il nostro obiettivo è vincere le prossime due partite e fissare un nuovo record di punti» spiega Hamsik, volgendo lo sguardo al futuro e intanto fissando l’attualità con sguardo lucido.

DETTAGLI. Sono i particolari a fare la differenza, Hamsik ne individua diversi e sono i seguenti: «Gli infortuni di Milik e Ghoulam ci hanno reso più deboli, ma voglio sottolineare anche le reti della Juve in extremis (Dybala), il rosso di Koulibaly a Firenze dopo appena cinque minuti, la sfida di San Siro di sabato scorso. Sono tutti dettagli che hanno inciso sul verdetto finale. Ma in campo, ovunque, abbiamo giocato a testa alta, dimostrando di non essere secondi a nessuno. Ecco perché siamo rammaricati. La Juve ha una squadra molto forte, ma sul campo meritavamo noi» ribadisce Hamsik, e lo fa sorridendo al futuro perché esistono le basi per ripetersi, sull’inerzia della continuità.

IL DOMANI. Si ripartirà, prima o poi, e quando accadrà il Napoli potrà contare su Hamsik, sui risultati già raggiunti, sugli ostacoli agevolmente superati, sui progressi che hanno un peso e incideranno sul domani: «Per me il ciclo non è finito – prosegue il capitano del Napoli – possiamo andare avanti così, da tre anni stiamo crescendo e sono certo che continueremo a fare campionati straordinari». Chiosa finale, e non è un dettaglio, sul destino di Sarri, l’artefice della «grande bellezza» di cui Hamsik è fiero rappresentante: «Mi auguro resti con noi per inseguire nuovi progressi. La sua permanenza, in tal senso, sarà fondamentale. Grazie a lui abbiamo creato un gruppo spettacolare e i tifosi, che vengono allo stadio in massa, sono felici di questo. Dovesse andar via dispiacerebbe a tutti». 

fonte:corrieredellosport