La Costiera Amalfitana ospite di balene

3 maggio 2018 | 15:11
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La Costiera Amalfitana ospite di balene

Ogni anno, come ben si sa, in Costiera Amalfitana vengono ospitati migliaia e migliaia di turisti, perlopiù stranieri, soprattutto nei paesi come Amalfi e Positano dove il turismo non viene a mancare nemmeno durante l’anno, quindi anche stagione estiva a parte dove il turismo, invece, ricade più o meno in tutti i Paesi della meravigliosa costiera.
Oltre ad ospitare persone può capitare, come si intravede in questo frame del video, di ricevere ospiti inattesi come una balena di ben 13 metri.

Ripresa dalla barca

La balena in questione è stata ripresa al largo di Maiori su una barca di due pescatori del posto, paese dall’aspetto simile ad una piccola Miami, a detta di molti.
Le riprese sono amatoriali e mentre i due pescatori M.A. e G.C. erano intenti a lavorare per guadagnarsi il bottino di una giornata lunga e faticosa nello scorso Ottobre intravidero una balena di proporzioni gigantesche, tant’è che ne furono attratti e non riuscirono a fare a meno di riprenderla con i propri telefonini.

Il ritorno dei cetacei

Secondo i ricercatori dell’Accademia del Leviatano, che monitorano i cetacei a bordo dei traghetti della Grimaldi Lines durante il corso dell’anno, il fenomeno di ritorno delle balene era atteso già da lungo tempo.
Secondo loro la permanenza di condizioni trofiche portano queste specie a distribuirsi in tutto il Mediterraneo.
Tra i grandi cetacei presenti nel mediterraneo (balene e delfini) riportiamo qui di seguito ben 8 specie: Balenottera comune, Capodoglio, Delfino comune, Stenella Striata, Tursiope, Globicefalo, Grampo, Zifio.

Balene, rischio concreto di estinzione?

Purtroppo l’uomo, soprattutto negli ultimi decenni, ha ingerito negativamente sul pianeta e sulle sue condizioni geologiche.
I principali responsabili di un’estinzione di massa inerente ad alcune specie sono: i cambiamenti climatici, l’assottigliarsi della fascia d’ozono, l’inquinamento chimico e la scarsità di cibo.
Il buco dell’ozono comporta l’aumento dell’esposizione ai raggi UV che a sua volta si manifesta nella nascita di patologie tra cui il cancro o vari danni genetici.
Le sostanze tossiche immesse dall’uomo nell’ambiente entrano inevitabilmente nella catena alimentare uccidendo, così, molti pesci per intossicazione.
Infine, la pesca eccessiva e la ridotta capacità di riprodursi da parte delle balene (dopo un lungo periodo di gestazione viene messo al mondo un solo piccolo) accelerano i tempi per una più semplice estinzione della specie.