Lettere da Piano di Sorrento – “La grande abbuffata”

3 maggio 2018 | 09:54
Share0
Lettere da Piano di  Sorrento – “La grande abbuffata”

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
LA GRANDE ABBUFFATA

Non so se ci avete fatto caso: stiamo assistendo all’apertura e chiusura lampo di negozi, boutique, ecc. Dopo poco tempo d’inizio dell’attività, a volte soltanto mesi, chiudono. Abbiamo esempi di negozi di scarpe, profumerie, chincaglierie, abbigliamento, ecc. A proporsi invece sono: pizzerie, rosticcerie, ristoranti, bar-pasticcerie, insomma attività di andamento culinario. Evidentemente il filone è buono perché la gente difficilmente trascura l’argomento mangiatoria. Ben vengano, pertanto, nuove pizzerie, bar, rosticcerie e via dicendo. I ristoranti, specie quelli in riva al mare, nei giorni festivi ed anche in altri, sono pieni. Contro le ingiustizie mangiamoci sopra, viva l’abbuffata.
Fino a quando possa accettarsi questo stato di cose me lo chiedo. Si può vivere con la mentalità della “cicala”? Dal momento che sono tante le carenze che affliggono la nostra vita sociale. In particolare l’assenza di strutture ospedaliere degne di questo nome, di un sistema sanitario efficiente, funzionante, da poter fronteggiare decentemente un pronto intervento per un malcapitato, colpito da infarto o da patologia similare, per cui occorre tempestiva diagnosi ed intervento appropriato.
E siamo alle solite: corsa fuori Sorrento, disagi, rischi e sconfitte, tutto a discapito della salute del cittadino.
Andiamo avanti così da anni ed i nostri politici locali sono certamente fra i maggiori responsabili se qualcuno colpito da un infarto, muore lungo il percorso di andata ad una struttura confacente al caso.
Un bel modo di fare, nell’ottica di un futuro Ospedale Unico in Penisola Sorrentina. È un’assoluta vergogna per una zona turistica rinomata come la nostra (anche se tutti sappiamo che per la vivibilità non è certamente ideale soggiorno di vacanza) che si verifichi tutto questo. Se insistiamo su questi argomenti, è nell’intento di smuovere la coscienza di quanti, pur tenuti, sonnecchiano, adagiati nei meandri dell’indifferenza, indisturbati per gli acquisiti vantaggi personali nel loro tranquillo mondo privilegiato.
Abbuffiamoci, dunque, lasciando le problematiche aldilà del ventre pieno.

(avv. Augusto Maresca)