Meta , Sorrento. Alcuni parenti degli indagati sono dubbiosi sulla violenza “Turista inglese Aveva assicurazione sullo stupro”
Qualcuno accusa la turista inglese di atto premeditato per un tornaconto economico
La vicenda dello stupro avvenuto in un hotel di Meta, sulla Costa di Sorrento, sta facendo parlare tutta lastampa italiana ed anche internazionale.
C’è, però, chi ancora mostra dei dubbi sulle indagini realizzate dagli organi inquirenti -a quanto pare si tratta di parenti degli arrestati- mettendo così in discussione le molteplici prove raccolte per circa due anni.
Sotto un nostro articolo su Fabio De Virgilio, uno dei cinque in custodia cautelare, ieri una donna ha fornito un commento in cui ha palesato molti dubbi sulla vicenda.
Perchè nessuno si domanda come mai delle misure cautelari vengano eseguite dopo 2 anni senza i relativi presupposti (rischio di inquinamento prove, di fuga, di reiterazione reato)??
E’ molto facile incolpare delle persone senza conoscere tutti gli steps, diffamandoli a mezzo stampa.
Sarebbe stato doveroso, per trasparenza, menzionare nell’articolo che la donna di 50 anni, prima di partire per la vacanza, ha stipulato una polizza assicurativa per danni derivanti da eventuale stupro.
Detto questo, siamo proprio sicuri che la “povera” inglese non abbia agito con dolo e premeditazione manipolando i ragazzi poco più che ventenni e provocandoli sessualmente per avere il suo tornaconto economico?
Chi ci dice che non si è scattata delle foto con i ragazzi per crearsi elementi probatori ma fittizi?
Dove sono le valide prove del GIP attestanti che siano stati i barman a somministrarle sostanze stupefacenti?
Solo presunzioni!!
La signora poteva portare dall’Inghilterra queste sostanze sedative che vengono usate per tante patologie e che riducono la capacità di autodeterminazione quando utilizzate con notevoli quantità di alcolici.
Ma si può credere alla versione tanto ingenua della turista, senza un ragionevole dubbio in merito?
O forse trattasi di donna troppo furba (compresa la figlia) in quanto ha preferito denunciare l’accaduto solo al suo ritorno in Inghilterra, consapevole che il dosaggio del farmaco nel sangue sarebbe rimasto quasi invariato per diversi giorni?
Ha soltanto buttato nel sacco dei ragazzi ingenui e complimenti alla nostra Autorità Giudiziaria, sempre che esista!!
La donna mette in discussione che i ragazzi possano aver adescato la turista inglese, girando la vicenda su un possibile tornaconto economico a favore della 50enne britannica, che avrebbe stipulato una polizza antistupro prima della partenza. Una tesi che cozza, comunque, con la serialità di questi atti di violenze sessuali, documentate dalle immagini e dai video in possesso del Gip di Torre Annunziata ( Napoli ) e confermate nel comunicato stampa divulgato dalla Polizia di Stato. Resta comunque incredibile che ci sia qualcuno che non solidarizzi con la turista per la vicenda. Una vicenda che, partita dalla Campania, ha fatto eco su tutta la stampa italiana e sta facendo il giro del mondo.