Presidenza del Consiglio, caso Conte “montato”
Giuseppe Conte è il papabile Presidente del Consiglio, scelto tramite accordo comune da Lega e M5S. E’ un avvocato civilista ed insegnante di diritto non appartenente al mondo politico. Nelle ultime ore si sono sollevati dubbi su quello che ha dichiarato nel suo Curriculum ed è stato oggetto di fango mediatico da parte di molte testate giornalistiche. Pertanto vogliamo qui di seguito riportare una testimonianza che lo scagionerebbe dalle accuse di aver dichiarato cose false.
Ettore Lombardi, ricercatore di Diritto privato presso l’Università di Firenze ed allievo di Conte, ritiene che tutta la vicenda sia stata montata per pura ignoranza. Lo ha seguito a New York in due occasioni, estati del 2009 e del 2012 e ritiene che il tutto sia nato per l’ignoranza che circonda il mondo accademico.
Il probabile Presidente del Consiglio non ha sostenuto di aver svolto un ruolo ben definito presso la New York University, nè tantomeno di aver conseguito un titolo ma ha parlato soltanto di “perfezionamento.”
Secondo l’alunno quindi la sua posizione presso l’Università sarebbe quella del “visiting researcher”, ovvero lo svolgente di un’attività di ricerca che non lascia nessuna traccia, motivo per il quale non è stato trovata alcuna documentazione da parte della portavoce dell’istituto di New York.
Il dottor Ettore Lombardi, dunque, afferma che si è messa in scena nient’altro che un’opera teatrale in quanto le posizioni che ha ricoperto il dottor Conte non vengono mai formalizzate ma permettono soltanto l’accesso a delle fonti di studio. Dunque, ci sono persone che vanno presso un ateneo che si dichiarano come “ricercatori” accedendo così alle varie fonti ma che poi, in pratica, non lavorano ma giocano. Conte, secondo il suo allievo, non giocava bensì lavorava per ore intere ed anche sodo.
Il perfezionamento, continua Ettore, vuol dire “completare, approfondire, sviluppare”. Nel corso degli anni siamo stati abituati a vedere falsi storici come politici che hanno di fatto millantato di avere chissà quali titoli accademici come ad esempio i master, per poi rivelarsi tutte bugie. Conclude dicendo che quindi i media hanno montato il tutto sulla non conoscenza verso il mondo accademico e sulle posizioni ad esso attinenti.