Sorrento, nessun “flash mob” per i pazienti del centro di igiene mentale?
Mentre non si è perso tempo ,con forte rilevanza mediatica, ad organizzare in poche ore una sorta di manifestazione ,contro l’iniziativa discutibile del Sindaco Cuomo del vietare unioni civili omosessuali all’interno del chiostro di San Francesco, in questi mesi nessuna protesta si è sollevata ,a livello collettivo, circa la soppressione del Centro di Igiene mentale di via del Mare.
Sorrento – Non si è fatta aspettare la risposta di una parte della cittadinanza, compreso il collettivo studentesco penisola sorrentina, in merito alla vicenda dell’unione civile tra due omosessuali, negata dal Sindaco Cuomo al Chiostro di San Francesco. Una questione a cui è stata data un enorme rilievo mediatico, con un flash mob e finto matrimonio gay, organizzato proprio all’interno del famoso chiostro nel tardo pomeriggio di domenica scorsa. Un evento che oltre ad una delegazione dell’Arcigay Napoli ha visto anche la partecipazione del noto giornalista e conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone, nonché una folta schiera di cittadini sorrentini contrari alla improvvida decisione del Primo cittadino. Inutile dire che l’intero episodio ha suscitato un grande interesse e curiosità in particolar modo sui social. Dove inevitabilmente si sono formati due schieramenti pro e contro il Sindaco Cuomo che probabilmente ,in modo involontario, con la sua drastica decisione ha messo in moto un meccanismo, che visto la tematica e le tante persone interessate, in breve tempo ha raggiunto proporzioni inimmaginabili e divulgata finanche a livello nazionale. Ora senza entrare nel merito della questione, che senz’altro può avere diversi punti di vista, quello che suscita un certo stupore è come, in brevissimo tempo, si è riusciti ad aggregare tanta gente, anche al di fuori della penisola, ed organizzare un evento che tuttora continua a far parlare di sé. A tal punto un osservatore esterno probabilmente sarebbe portato a congratularsi circa la sensibilità e l’attenzione immediatamente esternata dalla cittadinanza sorrentina di fronte a tematiche che in particolar modo vedono messi in dubbio determinati diritti.
Tuttavia, a malincuore, si è dovuto constatare che quello di domenica scorsa, nonostante abbia visto l’improvviso coinvolgimento di molti cittadini,è e rimane un episodio isolato. Dato che lo stesso sbigottimento, ma in maniera inversa, innumerevoli altre, volte si è provato qualora si è cercato di coinvolgere la popolazione per altre circostanze, che meritavano la stessa o forse maggiore rilevanza. Senz’altro la chiusura del Centro di Igiene mentale di Via del Mare, come tante altre problematiche che da anni attanagliano e che tuttora (o per incapacità oppure per non sbilanciare determinati equilibri), continuano ad essere ignorate dalle amministrazioni locali, meritava la stessa rilevanza mediatica. Nonostante che da mesi si è cercato di coinvolgere la cittadinanza a partecipare alle varie manifestazioni, che pur si sono organizzate affinché i pazienti del Centro non fossero abbandonati al proprio destino, ogni volta si è dovuto constatare il quasi totale disinteresse per una vicenda che poi si è conclusa nel peggiore dei modi. Ossia con la definitiva chiusura della struttura ,l’allontanamento dal territorio sorrentino dei pazienti del Centro e con una serie di conseguenti disagi per oltre mille famiglie interessate da tale problematica. Tanto si è cercato di fare per evitare tale triste epilogo! Ma i tanti sforzi non sono bastati,ai pochi volontari che in modo concreto ed assiduo hanno dato l’anima, affinché sia le amministrazioni locali che le autorità competenti trovassero una adeguata soluzione. Ciò non si è verificato e l’intera vicenda probabilmente sarà presto destinata ad essere riposta nel dimenticatoio. Resta tuttavia il rammarico che forse con una partecipazione importante da parte della cittadinanza, con il coinvolgimento, uguale a quello visto domenica scorsa al chiostro di San Francesco, di tanti giovani,ed anche esponenti di famiglie importanti della “Sorrento bene”, magari anche la questione dei pazienti del Centro di Igiene mentale avrebbe avuto quell’opportuna rilevanza. Probabilmente tale vicenda non è risultata di forte interesse tanto da avere quel necessario clamore ,come lo può essere il diniego di un matrimonio omosessuale in un luogo ritenuto ancora sacro. Al punto da coinvolgere in poche ore autorità, associazioni, personaggi autorevoli dell’informazione e quella parte perbene della città che non manca occasione per mettersi in evidenza. In fondo, a chi può mai interessare se da mesi una sparuta parte della cittadinanza si sta battendo per un gruppo di “poveri disgraziati” che nell’assoluta inerzia da parte delle amministrazioni e di un modo di fare alquanto ipocrita di un’altra parte della popolazione, saranno destinati a vagare senza meta per le strade di qualche paese del vesuviano? – 21 maggio 2018 – salvatorecaccaviello