Oggi contro la Samp, Marek Hamsik raggiungerà le 500 partite con la maglia del Napoli. Non è lontano dal record assoluto, che appartiene a Bruscolotti con 511.
101 I precedenti in serie A Il bilancio generale tra Sampdoria e Napoli vede in vantaggio il Napoli con 36 vittorie a 29, con 36 pareggi. 122 i gol segnati dai doriani, 125 dal Napoli. Nei match sono stati segnati 2,45 gol a partita
5 I ko interni della Samp La Sampdoria ha perso cinque delle ultime sei gare casalinghe contro gli azzurri in campionato (si aggiunge un pareggio), dopo che avevano perso soltanto una delle precedenti 13 allo stadio Ferraris.
E quando è il cuore che parla, non si riesce a restare insensibilmente sdraiati sulla propria nuvola di fumo, per scrutare l’orizzonte e continuare a chiedersi dove tuffarsi: perché ci sono frasi che neanche nei baci, e sono gesti che hanno un senso, che schiodano dalla anestesia. «Lui è differente da quelli normali». Lo special one, nel suo piccolo, va in giro in tuta, è ironicamente un maniaco del calcio, va rappresentato come un esteta, è un “capopolo” e però anche un “capobranco”: e tutta quella leadership che tracima, in ogni diagonale difensiva, nelle sovrapposizioni offensive, viene verticalizzato da un Napoli che non vuol fare a meno di lui e che quando sta per succedere (già, ma cosa?) prova a spingere lateralmente, affinché la scelta sia quella giusta. «Dobbiamo continuare con Sarri». Si scrive classicamente mister però si legge in mille vari modi: perché in quell’allenatore dev’esserci dell’altro, se ormai la schiera s’è allungata e il referendum popolare – nei desideri dello spogliatoio – vola verso il sì. E non bisognerà certo ridurla a mozione d’affetto, né ad un’umana riconoscenza, perché gli argomenti (e gli elogi) sono ampi, dettagliati, minuziosi.
MAREKIARO. E quando il giorno della verità si va avvicinando, ci sono corde che vanno sfiorate, anzi toccate, perché Sarri, rimasto a leggersi dentro, ad analizzarsi, ad avvertire cosa lo spinga a fare la propria coscienza, possa vibrare anche ascoltando ciò che Hamsik ha sussurrato in tv affinché si sapesse in giro ciò che ne pensa un capitano del proprio allenatore. «In tre anni sono migliorati l’ambiente, il gioco e i risultati e io mi auguro di vederlo qua». Senza se e senza ma, senza che s’allunghino ombre e si percepisca il richiamo d’Oltremanica: perché ora che pure l’aritmetica sta per schierarsi, il “Vecchio Signore” (con rispetto parlando) dal quale ripartire è racchiuso in quella favola appena vissuta e da ricostruire.
FEDELTà. E’ stato bello, da Empoli in poi, un viaggio (quasi) surreale attraversato assieme, una cavalcata poderosa, possente, emozionante in cui Hysaj e Sarri si sono ritrovati l’uno al fianco dell’altro, fedelmente ostinati a credere nell’Impossibile: e perché non finisca così, non oggi, né tra quattro giorni, l’ultima folata della corsia di destra è stata una carineria per chiunque, tecnico compreso, destinata a segnare un solco, l’ennesimo, e a tentar d’erigere una barriera. «Se restiamo tutti qua, si rifarebbe un nuovo grande campionato. Abbiamo dimostrato di essere forti».
IL MURO. Ma c’è ancora un po’ di tempo, prima d’atterrare nel d-day e ritrovare Sarri e De Laurentiis pronti a dichiarare ciò che ognuno pensa: e quando scoccherà l’ora della verità, e non ci saranno ulteriori riflessioni con le quali confrontarsi, quando dunque bisognerà scegliere – il Napoli o chissà cos’altro – resterà quell’eco che Koulibaly ha diffuso attraverso Sky e che sembra una mantra o magari è semplicemente la dimostrazione d’un teorema da sviluppare tutti assieme. «E’ chiaro che la scelta spetta a Sarri e a De Laurentiis, però penso sia chiaro che il mister è importante per il gruppo. Lo è innanzitutto perché lui è un allenatore assai differente da quelli normali. Lo è perché lui vive di calcio ed esige sempre la perfezione. Io spero che resti, perché il Napoli ha bisogno di Sarri». L’avrebbe mai detto, Sarri a se stesso?
fonte:corrieredellosport