
Non trovo le parole per descrivere i luoghi ma soprattutto le persone incontrate -non su appuntamenti-. Dopo un paio di negozi – ligi a questo “ambaradan”- entriamo in un Sale e Tabacchi ad angolo sulla via alberata. Potete immaginare lo stupore quando- nel chiedere qualche dettaglio- troviamo il gentilissimo ns. interlocutore fuori dal Sale e Tabacchi? Non ci crederete ma aveva riconosciuto nel ns. accento il parlare tipico delle ns. zone. Era di Salerno. Mancava da alcuni anni ed era sempre più curioso di notizie sulla città. Alla fine ci indicò il parrucchiere più vicino e ci pregò di andare a suo nome perchè lo conosceva personalmente. Era bravo ed era pure il suo barbiere. Prendiamo posto all’Hotel Michelangelo, con un garage immenso sotto l’albergo e semivuoto.Il 25/4 ci muoviamo in direzione cascate delle Marmore, subito dopo colazione. Per la fretta dimentichiamo i coupon per l’ingresso, con uno sconto di c.ca il 50%. Lungo la via è un crescendo di gentilezza a chiunque chiediamo informazioni. Il Top lo raggiunge un signore dall’alto dell suo fuoristrada. Ce ci scorta fino al parcheggio antistante la cascata. Non abbiamo parole per ringraziarlo. La sua destinazione ci illumina sulla sua gentilezza:Era diretto ad un festival dei fiori.
Che spettacolo incomparabile il salto delle cascate da vicino. In ogni caso non sono cascate naturali. Già dal tempo dei Romani vennero creati dei canali per scongiurare alluvioni e straripamenti della Nera, ovvero il fiume in cui si versano le acque della cascata . La monumentale portata d’acqua alimenta centrale idroelettrica di 1000.000 m3 al secondo.Dalle 13 alle 15 la fontana è chiusa. Mano a mano rimane senz’acqua..Che serve a fornire energia alla Centrale Idroelettrica. Conosciuta fin dai tempi più remoti, vedi i Romani, ha sempre rappresentato un’attrattiva di prim’ordine. I ragazzi di tutt’Europa visitavano le Cascate all’interno del Gran Tour, di cui l’Italia faceva la parte del leone. . Quando non c’era strada nè sentiero nel ‘700 Lord Byron- di cui vi è il ricordo nel mantello e libro di poesia che sembrano vivere oltre la pietra- si arrampicava a dorso di mulo su per la montagna. In tutto questo panorama è facile pensare che madre Natura ci stupisce e ci supera nella sua bellezza incantevole e primordiale.
Marilina De Stefano |