Brasile che delusione -Coutinho il migliore – Rodriguez c’è sempre
11 Gol di Coutinho con la maglia del Brasile (2 nelle ultime 2 gare), in 38 partite.
3 Gare senza vittorie per il Brasile al Mondiale (un pareggio e due sconfitte).
Behrami Behrami ha preso parte a 4 Mondiali, record per la Svizzera.
Mondiali 2018, Brasile Svizzera 1-1
Al gol di Coutinho al 20′ risponde al 50′ Zuber
Stanno peggio i tedeschi (e a Rio e dintorni saranno contenti), ma anche il Brasile non è partito con le stelle favorevoli in questo mondiale. Erano 40 anni che la Seleçion non mancava di fare il pieno in un torneo iridato. Dall’1-1 con la Svezia in Argentina nel 1978 a questo pareggio, col medesimo punteggio, a Rostov, contro una Svizzera che ha confermato la legge di questa prima fase russa: quando sei meno forte, ma ben organizzato, con la fede puoi scalare le montagne. Era stato capace anche di sbloccare il match nel momento opportuno, la squadra di Tite, al 20′, con una magia di Coutinho ma invece di spingere subito ha subito il ritorno svizzero, col pari “furbo” di Zuber a inizio ripresa, per poi cercare il forcing finale. Tite ha cambiato centrocampo, ha inserito Firmino per Gabriel Jesus ma non è bastato. Anche perché Neymar, come aveva detto il ct alla vigilia, non è al cento per cento. In più è stato “curato” dagli svizzeri senza tanta cortesia (comunque senza eccessi). Meglio per lui se saprà sveltire l’azione. Poi toccherà agli arbitri non lasciarlo solo. Resta il fatto che la partita di Behrami, in marcatura su O Nei, è stata davvero encomiabile, degna di uno che così ha giocato in quattro mondiali. Il Brasile così va ad aggiungersi alle grandi rimandate (Argentina, Spagna e Portogallo) e si trova ad inseguire la Serbia. Erano altre le premesse.
LE QUATTRO STELLE. Mesi ad aspettare le scelte definitive, per altro annunciate, e Tite non sorprende. Il primo Brasile russo è quello di Willian, Coutinho, Neymar più Gabriel Jesus davanti a creare spazi, più che a dare profondità. Tanto ci pensano i fenomeni dai piedi fatati a risolvere certe pratiche. Anche perché dietro, davanti alla linea a quattro lavorano, nelle due fasi, Casemiro e Paulinho. Davanti la Svizzera multinazionale di Petkovic si mette a specchio. Il nodo del match, visto con gli occhi saggi di Vlado, risiede proprio nei suoi due centrali, Xhaka e Behrami. La missione è di quelle impossibili: se si riescono a chiudere in mezzo le percussioni brasiliane, e risalire con ordine in fase di possesso, ci può scappare anche qualcosa di buono.
STELLA COMETA. Solo che i conti vanno fatto con il Brasile. Che, scampata una prima palla gol svizzera in avvio (Shaqiri per Dzemaili, giarata alta), comincia a crescere, sia per vie laterali (Willian a destra e Marcelo a sinistra) sia con i tagli di Neymar che col movimento dei compagni. Il Brasile sfiora così il vantaggio (cross di O Ney, svirgolata Schaer, e Paulinho mette fuori) che trova con un capolavoro di Coutinho (20′), dopo una serie di rimpalli: destro assassino a umiliare Sommer.
REAZIONE. Potrebbe essere l’inizio della fine per la squadra di Petkovic. E invece avviene esattamente l’opposto. Grazie alla spinta costante di Rodriguez a sinistra, la Svizzera riconquista terreno prima e occupa la metà campo brasilana poi. Determinante in questa fase la carta Behrami su Neymar. Il Brasile si disunisce. E paga pegno a inizio secondo tempo (5′): angolo pennellato di Shaquiri, Zuber e Miranda si “sentono” ma è il centrocampista che sa sfruttare il tocco sulle spalle dell’interista, colpendo con forza di testa e bruciando Alisson al primo tiro in porta.
BATTAGLIA. Il match si infiamma: alla fine i falli commessi saranno 19 a 12 per la Svizzera, 3-1 i cartellini gialli. Il Brasile non dà mai l’impressione di poter davvero passare. E quando arriva davanti a Sommer resta appeso a un dubbio: il contatto Akanji-Gabriel Jesus che l’arbitro Ramos e Valeri-var giudicano regolare, dopo che avevano dato per ammissibile, la leggera spinta di Zuber a Miranda sull’1-1.
gabriel jesus giù in area: che rischio per akanji
la moviola
Il messicano César Arturo Ramos Palazuelos, il secondo più giovane arbitro ai Mondiali di Russia (ha appena 34 anni, 32 il costaricense Montero), difetta dal punto di vista disciplinare, fischia spesso e probabilmente troppo, non commette errori macroscopici. Sul gol di Zuber, il team italiano che presidiava il VAR (Valeri come numero uno, poi Di Liberatore agli off side e Rocchi a fare da supervisore, unico “straniero” l’argentino Vigliano) ha supportato la decisione dell’arbitro, la spintarella a Miranda è al limite, ma il difensore dell’Inter sbaglia clamorosamente il tempo.
CHE RISCHIO!
Una situazione, però, è davvero al limite: Akanji entra su Gabiel Jesus, il contatto e il braccio sinistro usato con mestiere ci sono, il pallone non è mai a distanza di gioco del difensore svizzero. Il VAR non interviene, non essendo un chiaro errore, ma forse un po’ più di attenzione sarebbe servita.
DISCIPLINARE
Perdona troppo il gioco deciso della Svizzera: la trattenuta di Xhaka a Neymar è così vistosa che meritava il giallo, lo stesso trattamento avrebbe meritato Fernandinho (ok il vantaggio, ma il giallo?).
Coutinho il migliore Rodriguez c’è sempre
zuber beffa miranda, male gabriel jesus
BRASILE
Alisson 6
Piegato da Zuber al primo tiro in porta.
Danilo 5,5
Soffre le spinte di Rodriguez.
Thiago Silva 6
Sfiora il 2-0 di testa. In area sua amministra.
Miranda 5,5
Seferovic non lo impegna, fregato da Zuber che un po’ si aiuta. Cerca il gol nel finale.
Marcelo 6
Si vede in avanti all’inizio poi va in difficoltà ma partecipa all’assalto.
Paulinho 5,5
Primo tempo un po’ a pro suo, poi schiacciato e sostituito.
R. Augusto (dal 22’ st) 6
Sembra dare più ritmo.
Casemiro 5,5
Solo in avvio determina la superiorità in mezzo al campo.
Fernandinho (dal 15’ st) 6
Il nuovo centrocampo ha più personalità
Willian 6
Parte bene, duellando in avanti, deve poi dedicarsi alla copertura.
Coutinho 7
Una magia dalla mattonella di Del Piero. Inventa l’1-0 con una prodezza autentica. Sfiora il raddoppio. Il migliore in avanti.
Neymar 6,5
Marcato prima stretto, poi duro, ottiene due gialli. Cresce nella ripresa, nonostante tutto: il primo tiro, blando, è al 32′, seguito da un gran colpo di testa e un assist per Firmino. Molto più di Messi, ancora molto meno di Cristiano Ronaldo.
Gabriel Jesus 5,5
Si muove, cerca di aprire spazi. Ma non è certo Ronaldo (quello originale). Il suo sostituto nel finale Firmino, sfiora il gol due volte.
CT Tite 5,5
Un punto avanti, tre passi indietro come convinzione.
SVIZZERA
Sommer 6,5
Sono stati i due protagonisti del Brasile. Da una parte Coutinho, che il gol l’ha segnato, dall’altra Miranda che invece in un certo senso l’ha subito, almeno quella spinta di Zuber che ha fatto discutere. «Questa e la Coppa del Mondo – ha detto il centrocampista del Barcellona – si sapeva che sarebbe stato difficile. Abbiamo affrontato una grande nazionale. Non siamo usciti con il risultato che si sperava, ma abbiamo altre due partite. Dobbiamo concentrarci ora sulla prossima. E il gol con il quale la Svizzera ha pareggiato, per me era fallo». Delusione per il pari, ma rimane il gran tiro che aveva dato il momentaneo 1-0. «Alla fine l’importante è giocare bene e poi vincere questo è stato fin dal primo momento il nostro pensiero. La Seleçao ha una mentalità forte».
SE MI BUTTAVO… Anche Miranda, che la spinta l’ha subita da dietro, in occasione del pareggio, è fiducioso. «È solo l’inizio, lo sapevamo che non sarebbe stato semplice – le prime parole del centrale dell’Inter – Il gol del loro pareggio? L’arbitro del video l’ha visto, ma ha pensato che non fosse fallo. Certo se mi fossi buttato si sarebbe notato meglio… La vita va avanti. Ora pensiamo a fare tre punti nel prossimo incontro con Costa Rica. Questo pari non ci agita, ci sono state altre nazionali di nome che non hanno vinto il match d’esordio, un motivo in più per pensare solo a un incontro per volta. Di sicuro posso dire che faremo una grande prestazione nel prossimo confronto». Poi anche l’ammissione che qualche cosa questa volta non ha funzionato nel Brasile. «Abbiamo provato a imporre il nostro ritmo – ha spiegato – ma sfortunatamente abbiamo sbagliato molti passaggi e giocate semplici. I nostri avversari poi sono cresciuti un po’, perché non si deve dimenticare che hanno grandi qualità. Alla fine il discorso è semplice: in un Mondiale non ci sono match scontati. Ma continuiamo a rimanere concentrati sul nostro obiettivo e non c’è dubbio che andremo a cercare i tre punti contro i prossimi avversari. E non può essere di sicuro un pareggio a destabilizzarci».
NESSUNA SCUSA. Brasile tornato per la prima volta sul pianeta Terra da quando Tite ne ha preso il comando? Marcelo, l’esperienza e ieri anche capitano della Seleçao, ha subito detto di non voler attaccarsi a quella spinta, ma inevitabilmente torna sull’episodio contestato. «Quella azione – ha spiegato il laterale del Real Madrid – è apparsa sul grande schermo, ma l’arbitro non ha voluto guardarla. Ma con questo non cerchiamo delle scuse. Succede. In ogni caso se si sta controllando quello che capita, l’arbitro avrebbe dovuto consultarsi. Ma non c’entra nulla con il pareggio». Per la Svizzera, i primi commenti dal panchinaro Gelson Fernades, che parla portoghese perché nato a Capo Verde. «Un buon risultato, il nostro secondo tempo è stato molto buono». E Shaqiri è stato d’accordo col compagno: «Forse l’1-1 non è stato buono per il Brasile, ma per noi sì».
fonte:corrieredellosport