Meret -Napoli offerti 18 milioni da ADL ma Pozzo ne vuole 30
47 Gare in carriera per Meret tra A e B con le maglie di Udinese e Spal
uno stratega tra i pali e a scacchi
Cinque consonanti, quattro vocali: Alex Meret, cognome dal suono finale che fa la mano quando schiaffeggia il pallone, nella tradizione friulana dei portieri che finiscono in consonante, tra Zoff e Scuffet ci sta Meret. Un idolo: Buffon. «Cerco di assomigliargli in tutto». Lo stile: sobrio, essenziale, mai il ragazzo si tufferà per la parata da poster. Tra i pali ricorda Handanovic. Un buon portiere lo vedi dal piazzamento, il resto è posa. A 21 anni Alex ha già una tecnica da fare invidia a colleghi più rodati, l’esperienza non gli fa difetto: un campionato di B, poco più di 10 presenze in A. Prandelli – quando Meret stava nell’Under 17 – lo metteva tra i pali quando doveva allenare i suoi attaccanti, Conte quand’era ct azzurro lo chiamò per uno stage, Ventura pure. La Nazionale è nel suo destino. Ama gli scacchi, tifa Juve, apprezza il silenzio, si esibisce nelle uscite alte, con il ginocchio piegato come si deve. Il preparatore dei portieri della Spal, Cristiano Scalabrelli, l’ha fotografato così: «E’ spavaldo. Ha una grande rapidità di gambe, derivata anche dalla sua notevole struttura. Ha buone qualità anche con i piedi».
Contatto: e poi, semmai, si arriverà al contratto. Ma il mercato ha i suoi tempi, le sue dinamiche, i suoi rischi, gl’inganni e persino i tranelli e ovviamente esigenze da conciliare, e dunque bisognerà aver pazienza. Ma Napoli-Udine è una rotta già battuta, ne hanno fatto d’affari in passato, e stavolta, almeno, le strategie saranno abolite, perché c’è stato modo, eccome, tra De Laurentiis e Pozzo (junior e senior) di svelarsi. Questa è anche una storia di un’amicizia di vecchia data, consolidatasi negli anni, anche in barca assieme (a Capri): però poi quando il business chiama il cuore, vicino al quale in genere viene accomodato il portafogli, risponde. Rieccoli, dunque, uno “contro” l’altro, a parlare di Alex Meret: è successo proprio nel pieno del week end e guarda caso immediatamente dopo la confessione-conferma di Aurelio De Laurentiis al Corriere dello Sport-Stadio. «A me piace molto Meret, però quando vai dai Pozzo sai che i prezzi diventano illogici». E’ andata più o meno così anche stavolta, con la reciproca consapevolezza che esista sempre una cifra di partenza (per entrambi) distante da quello che è il punto d’arrivo: l’Udinese ha chiesto trenta milioni di euro, il Napoli ha pareggiato la proposta della Fiorentina di diciotto milioni e ci ha aggiunto la possibilità di qualche bonus.
BALLOTTAGGIO. C’è un’estate davanti, vero, ma la priorità è diventata il portiere, che De Laurentiis vuole consegnare ad Ancelotti rapidamente: il primo contatto, con cui è stato aperto il canale preferenziale in direzione Psg, s’è avuto nel fine settimana scorsa, con la telefonata di Giuntoli che è servita ad informare i francesi della reale volontà del Napoli. Un nuovo contatto, o anche un incontro, potrebbe avvenire nelle prossime 48 ore: sul francese Areola, il Napoli lo sa, c’è forte anche la Roma.
Ma quella è una soluzione e non può bastare, non avendo certezza d’una felice conclusione: il secondo passo l’ha fatto De Laurentiis, che da Meret è rimasto stregato e che con i giovani non rinuncia a rischiare. La forbice attuale è notevole, dodici milioni separano il Napoli dall’Udinese, una enormità: ma i rapporti sono più che cordiali, anzi affettuosi, la volontà di entrambi è quella di riuscire sempre a trovare la giusta convergenza, con reciproca convenienza e il passato in questi casi dà sostegno.
CONCORRENZA.Su Meret si sono lanciat, recentemente, prima la Fiorentina e poi la Roma e questo valzer dei portieri finirà per rendere vibranti le prossime giornate, essendoci necessità ovunque di consegnare le chiavi della porta di casa in mani sicure: il Napoli conta su se stesso, sulla stima che De Laurentiis e la famiglia Pozzo si sono ripetutamente dimostrati ed è con la sua proposta – solo cash, per il momento, né sembra ci siano calciatori in organico che possano rientrare come “scambio” – che tenta di soffiare uno dei giovani più intriganti del panorama calcistico nazionale.
L’ALTRA IPOTESI.Il Napoli ha anche il bisogno di prendere una terza figura per la propria area di rigore, avendo deciso di confermare Sepe (che però chiede spazio o la possibilità di andare): torna di moda, ammesso che sia mai sparito dalla “passerella” del mercato, Marco Sportiello, 26 anni appena compiuti, cresciuto con Giuntoli a Carpi. Talvolta basta anche un solo indizio.