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Sant’Agnello. All’Oasi in Città divieto di ingresso per i passeggini

Alcuni cittadini hanno segnalato di essersi recati presso l’Oasi in Città di Sant’Agnello per permettere ai loro bambini di trascorrere qualche momento di gioco immersi nel verde ma, con loro grande stupore e disappunto, si sono visti negare l’accesso con i passeggini. All’esterno del parco non vi è nessun cartello che segnala un divieto del genere e non esiste alcuna ordinanza in tal senso ma, nonostante le proteste delle persone interessate, il custode ha proibito categoricamente l’accesso ai passeggini perché, a suo dire (sempre secondo quanto riferito dalle persone coinvolte nella diatriba), le ruote potrebbero spostare la ghiaia presente nei vialetti. Parliamo di un parco pubblico che dovrebbe essere fruibile tranquillamente da tutti, anche dai genitori con bimbi piccoli nei loro passeggini. Ma, secondo alcuni, questo tipo di normativa viene applicata in tutte le oasi gestite dal WWF – come quella di Sant’Agnello appunto – perché non vengono considerati alla stregua di semplici parchi pubblici. Se così fosse – il condizionale in questi casi è d’obbligo – sarebbe quantomeno auspicabile che all’esterno del parco venisse segnalato il divieto. Se poi tale divieto sia giusto o meno non sta a noi giudicarlo, ma sicuramente allontanerebbe molte persone dal parco.

La risposta sul blog Talepiano di Claudio d’ Esposito a tali accuse

Cari amici del blog il Talepiano,

mi sento in dovere di intervenire, in relazione ad un Vs. articolo dal titolo “SANT’AGNELLO/ “NO AI PASSEGGINI NELL’OASI IN CITTÀ”, per fare chiarezza, per quei pochi che si ostinano a strumentalizzare un episodio accaduto nel parco … cosa ancor più triste se fatta a scopi di propaganda elettorale.

Intanto ringrazio il direttore del blog che ha evitato di riportare illazioni e diffamazioni che, invece, erano contenute nel post del cittadino (a cui si è ritenuto di dare spazio) dove si dava esplicitamente ad intendere che lo scrivente, e l’associazione rappresentata, fossero a “libro paga” di qualche politico locale influente.

Tengo a precisare che il presidente del WWF ed i volontari dell’associazione del Panda“lavorano” (ormai da anni!) in modo del tutto gratuito e non percepiscono un solo euro!!! I ragazzi che invece con grande passione e competenza stanno assicurando l’apertura continuata del parco (dalle 9,30 del mattino e fino alle 20.15) e il controllo dell’area fanno parte di un progetto AMESCI che fa capo all’Amministrazione ed è coordinato dal WWF.

Detto ciò spieghiamo al sig. Francesco Di Guida, e a quei pochi che si pongono la stessa domanda, perché non è possibile transitare nell’oasi con i passeggini … o magarifumare o introdurre cani e/o animali?

Inizialmente, su decisione di alcuni politici, si è permesso ai passeggini di transitare ma, dopo un disastroso periodo sperimentale di circa un mese, si è valutato di comune accordo di gestire in modo diverso la cosa. C’è infatti da sottolineare come l’Oasi in città è qualcosa di diverso dalla villetta comunale o dal parco giochi a cui siamo abituati: la sua peculiarità (ed è il motivo intrinseco dell’enorme successo riscosso) è proprio la sua naturalità!  Si è cercato di ricostruire infatti un’area che fosse il più naturale possibile, senza utilizzo di cemento per i camminamenti e/o di elementi artificiali.

L’Oasi è nata da un’idea/proposta fatta dal WWF che è subentrato su di un progetto diverso che consisteva nel semplice ripristino di un aranceto (dove non avrebbero transitato di certo i passeggini!) distrutto per far posto all’autorimessa interrata, progetto già approvato e finanziato dalla Regione Campania con fondi POR.

L’iter per ottenere una “variante in corso d’opera” avvallata dagli uffici comunali, dalla Soprintendenza e dalla Regione Campania è stato complesso, e se si è potuti arrivare fino in fondo è stato solo grazie alla convinzione e all’entusiasmo del Primo cittadino, che si è avvalso della passione e competenza del giardiniere comunale, della capacità del Dirigente del settore e della consulenza professionale gratuita del WWF.

Il risultato raggiunto è stato superiore alle aspettative. Si è dato un particolare risalto a creare una serie di piccoli ecosistemi ed atmosfere suggestive e rilassanti. La natura ha fatto il resto. La fauna selvatica che ha trovato nel parco cibo, riparo e luogo di nidificazione è stata molteplice: rondini, merli, passeri, upupe, cince, tortore, gheppi, farfalle, lucertole, gechi, serpenti, rane, libellule, api, bombi, coleotteri, pipistrelli … sono solo alcuni dei tanti animali che hanno colonizzato l’area in appena due anni!

Il paesaggio naturale appare ricostruito e gli elementi artificiali che circondano il parco (palazzi, mura in cemento, ringhiere in ferro, tubolari e pali della luce) sono stati quasi del tutto mascherati alla vista da siepi e alberi che vegetano rigogliosi. Le folte siepi agiscono anche da barriere naturali fonoassorbenti isolando le “rumorosità” della città (traffico, sirene, cantieri, voci, ecc.) a favore delle “sonorità” della natura (canti di uccelli, scroscio della cascata, ronzio di insetti, ecc.)

L’organizzazione del sistema di gestione e manutenzione dell’area a verde, che prevede periodi precisi di taglio del prato, di diserbo a mano selettivo (lasciando andare in fioritura le erbe spontanee con papaveri, ranuncoli, fiordalisi, alisso, ecc.), di potature razionali ridotte al minimo e secondo natura, di concimazione con compost prodotto dagli sfalci di potatura e dalle alghe raccolte nei filtri del biolago, ha contribuito a migliorare l’approccio e l’esperienza per un nuovo criterio di gestione dei parchi “secondo natura”.

Quello che bisogna comprendere è che tale area ha finalità ed obiettivi diversi da quelli solitamente attribuiti ad un parco a verde.In sintesi il nuovo parco è un’Oasi naturale e non già l’ennesimo parco giochi, dove lasciare liberi i propri bambini tra giostrine, gelati, patatine, bibite e musica. Tale area, dotata di bar, tavolini all’ombra e servizi igienici, in ogni caso, è stata allestita immediatamente al confine con l’Oasi.

L’area naturale ri-creata è invece dedicata alla natura, alla botanica, alla lettura, allo studio, al relax, al birdwatching, allo yoga, alla ginnastica, alla ricerca scientifica, alla fotografia, alla pittura, alla contemplazione, alla conoscenza, alla didattica. Per tali motivi non è consentito l’accesso ai cani (per il disturbo all’avifauna e agli animali selvatici), ai fumatori (nel parco è possibile riscoprire i profumi perduti di fiori ed essenze) o ai passeggini (per motivi di transito tra viottoli e dislivelli ricreati oltre che di spazio limitato).

Alla signora che “ha avuto il diverbio con una ragazza del servizio civile” non gradendo l’invito a “parcheggiare il passeggino” (a differenza delle migliaia di mamme con passeggini a seguito che hanno frequentato il parco apprezzandone le scelte organizzative) di sicuro non gli sono state ben spiegate le motivazioni e ce ne scusiamo.

Non bisogna pensare che il parco è tutto “nostro” … come avrà creduto la signora che, ahimè, dopo il diverbio è tornata baldanzosa nell’area, assieme ad una amica, ed ha preteso di girare in lungo e in largo in maniera esclusiva grazie alla raccomandazione all’italiana offerta dal candidato politico di turno! Immaginate cosa succederebbe se nella stessa area si permettesse (cosa accaduta nei primi mesi di sperimentazione) di circolare con passeggini a TUTTE le mamme???

Il parco, che non è certo Central Park di New York, sarebbe letteralmente invaso da decine e decine di passeggini che si vedrebbero costretti a fare incauti sorpassi, cambi di carreggiate, sovrapponendosi e occupando prati e radure per la sosta … creando solchi nei camminamenti in ghiaia e transitando inevitabilmente su fiori e piante danneggiandoli irreversibilmente.

Se vogliamo continuare a godere delle piante, dei fiori e del prato non è possibile un passaggio continuo di ruote: oltre ai costi di gestione, di riparazione e sostituzione delle piante, ci sarebbe anche un mancato godimento da parte degli stessi liberi fruitori del parco. I volontari del WWF offrono un servizio di custodia gratuito dei passeggini. I genitori con i bambini in grado di camminare hanno la possibilità di sgranchirsi le gambe (il parco si gira tutto in pochi minuti!), quelli più piccoli vengono portati tranquillamente in braccio o in marsupio per una decina di metri … poi si possono adagiare sulle panchine o sul prato verde.

Infine c’è un preciso regolamento a cui si attengono tutte le Oasi del WWF Italia che prevede espressamente una serie di divieti e di regole, tra cui il divieto di accesso ai cani. Nel parco nidificano merli, capinere, uccelli e altri animali che verrebbero disturbati dalla presenza di cani o gatti. Tra l’altro i programmi didattici con le scuole prevedono laboratori nella terra e il dover maneggiare fiori ed erbe dove i nostri amici a 4 zampe hanno marcato il territorio non è certo una cosa bella!!! E’ chiaro che nessuno vieta l’ingresso ai cittadini, ma non vedo cosa ci sia di così “sconcertante” nel dover rispettare regole di comportamento volte al mantenimento e alla migliore fruizione dei luoghi???

Discorso a parte merita l’accesso ai disabili. Costoro meno fortunati non hanno alternativa, ragion per cui il personale dell’Oasi si adopera per favorire l’accesso e il transito dei passeggini nelle aree più idonee del parco.

E’ chiaro che il parco è di tutti … e se lo si volesse trasformare in uno dei tantissimi parchi stereotipati che siamo abituati a vedere e frequentare nella nostra penisola, la scelta spetta solo alla politica. Sarebbe sufficiente fare entrare passeggini, fumatori, cani, gatti, radioline, palloni & co e, magari, organizzare feste a pagamento, catering per compleanni e matrimoni e roba simile. Assieme al prato sparirebbero fiori ed animali e, di conseguenza, anche la presenza del WWF non avrebbe più senso, e forse, conoscendolo, anche il giardiniere comunale abbandonerebbe il campo.

Sono convinto che i cittadini saranno certo in grado di “meditare”, come suggerisce il post polemico apparso sul profilo facebook e tirato in ballo dal Blog, e di votare chi gli “promette” di cambiare il mondo … facendo transitare i passeggini nell’oasi in città???

Cordiali saluti

Claudio d’Esposito – Presidente WWF Terre del Tirreno

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