Il Presidente della nostra regione ancora una volta torna a parlare della situazione campana. Questa volta si rivolge al capoluogo che definisce “sofferente” in quanto riceverebbe un numero cospiscuo di fondi ma che, nello stesso tempo, non verrebbero utilizzati nel modo giusto. Il governatore ritiene che ci debba essere una ripartizione più equa dei fondi che arrivano direttamente dallo Stato, soprattutto per permettere al Sud di rinascere e di non rimanere un mero fanalino di coda.
De Luca sostiene che bisogna instaurare dei criteri volti a premiare o a penalizzare chi utilizza i fondi provenienti dallo Stato in un certo modo così da poter incidere sulle politiche di un’amministrazione che, nel caso volesse continuare ad avere ampio spazio di manovra, dovrebbe per forza di cose utilizzarli bene per poter riceverne altri.
Napoli riceve 360 euro pro capite all’anno, al secondo posto c’è Roma ed infine Milano con la quota di 54 euro. Ciò dimostra che il capoluogo campano riceve più di tutti ma gran parte dei soldi risultano essere sperperati. L’amministrazione De Luca si ritiene essere maggiormente efficiente rispetto a quella del Veneto e della Lombardia e sostiene che, tralasciando la sicurezza e la pubblica istruzione, l’unità nazionale rimane fondamentale ma nello stesso tempo bisognerebbe decentrare il potere in modo più marcato al fine di far emergere le responsabilità politiche di un’amministrazione, quindi i suoi meriti e demeriti. Dunque, il criterio della spesa storica secondo il quale il riparto dei fondi nazionali viene effettuato seguendo rigorosamente dei precedenti, quindi, ad esempio, se le regioni hanno ricevuto tot per erogare determinati servizi dovranno nuovamente riceverne l’equivalente, secondo il presidente, sarebbe un criterio poco ortodosso e totalmente errato.