Sorrento, volontari in azione ai bagni della Regina Giovanna per liberare la spiaggia dalla plastica
Continua il tour “spiagge Plastic Free” targato WWF. Nella giornata di ieri volontari in azione ai bagni della regina Giovanna a Sorrento.
Contro la plastica, micidiale killer dei mari che minaccia la biodiversità e invade coste e mare aperto, il WWF ha organizzato il tour “spiagge plastic-free” che per tutta l’estate coinvolgerà centinaia di volontari in decine di tratti di costa in tutta italia, dal sud al nord, isole comprese, con operazioni di pulizia sulla costa e nei fondali ed eventi scientifici e di divulgazione.
Il 95% dei rifiuti del mediterraneo è composto da plastica tra i 10-20 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno negli oceani del pianeta, provocando oltre 13 miliardi di dollari l’anno di danni agli ecosistemi marini.
l’europa è il secondo produttore di plastica al mondo dopo la cina e riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500 mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130 mila tonnellate di microplastiche.
Alle 5 “isole di plastica” oceaniche – due nel pacifico, due nell’atlantico e una nell’oceano indiano, in cui si accumula la maggioranza dei rifiuti di plastica, si aggiunge il mar mediterraneo, classificato come la sesta grande zona di accumulo di rifiuti plastici al mondo. in questo mare, che rappresenta solo l’1% delle acque mondiali, si concentra il 7% della microplastica globale, creando una vera e propria “zuppa di plastica”.
Il consumo della plastica in italia ogni anno gli italiani utilizzano solo di imballaggi circa 2,1 milioni di tonnellate di plastica, i secondi maggiori consumatori dopo i tedeschi, di cui solo il 41% viene poi riciclato. in italia il riciclo della plastica è infatti limitato esclusivamente agli imballaggi e l’obiettivo previsto dalla normativa ambientale del paese è il 26%.
32 milioni di bottiglie di acqua minerale vengono utilizzate ogni giorno in italia che, con i suoi 178 litri a persona l’anno, è il maggiore consumatore di acqua in bottiglia in europa e tra i primi al mondo. 2,1 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica consumati ogni anno in italia e solo il 22% è riciclato!
la maggior parte delle plastiche non si biodegrada in alcun modo, tutta quella dispersa in natura vi resterà per centinaia o migliaia di anni.
Oltre il 90% dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica marina è dovuto alla plastica. a livello globale, sono circa 700 le specie marine minacciate dalla plastica, di queste il 17% sono elencate come “minacciate” o “in pericolo critico” di estinzione da iucn, tra cui la foca monaca delle hawaii, la tartaruga caretta caretta e la berta grigia. intrappolamento, ingestione, contaminazione e trasporto di specie aliene sono i modi principali con cui la plastica mette a rischio le specie in mare.
Le specie marine ingeriscono plastica intenzionalmente, accidentalmente o in maniera indiretta, nutrendosi di prede che a loro volta avevano mangiato plastica. Nel mar Mediterraneo 134 specie sono vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, le 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. Tutte le specie di tartarughe marine presenti nel mediterraneo presentano plastica nello stomaco. nel mondo 700 specie marine sono minacciate dalla plastica!
Il Tour ‘Spiagge Plastic-Free’ del WWF continua: i volontari del WWF Terre del Tirreno, grazie al fattivo intervento dei ragazzi del progetto M.A.R.E. provenienti da tutto il mondo, coadiuvati dall’esperto in tematiche marine dott. Domenico Sgambati e dall’Area Marina Protetta Punta Campanella, stavolta hanno ripulito dalla plastica gli scogli della Regina Giovanna a Sorrento.
“La pulizia degli scogli è l’occasione per accendere i riflettori sul grave problema della plastica – racconta il presidente del WWF Terre del Tirreno Claudio d’Esposito – gli oggetti monouso di plastica sono una enorme minaccia per i nostri oceani che non si può più tollerare. Sebbene il Mediterraneo sia un mare piccolo rispetto agli Oceani, appena l’1% dei mari del mondo, esso è ricco di biodiversità ma con un’impronta umana insostenibile per l’inquinamento da plastica, basti pensare che nel bacino del Mediterraneo si concentra il 7% della microplastica globale!
Dal sito della Regina Giovanna, in poche ore di lavoro, abbiamo recuperato 15 sacchi contenenti plastica, nonostante sugli stessi scogli ci fosse stata una analoga operazione di pulizia appena due giorni prima!!! Tantissimo il polistirolo, proveniente dalle cassette dei pescatori, rinvenuto spiaggiato tra i ciottoli e incastrato dalle maree nelle grotte in riva al mare.
Il nostro amato mare si sta trasformando in un mare di plastica con un enorme impatto sulle specie marine e sulla salute umana! Non possiamo permettere che il Mediterraneo soffochi nella plastica: i danni che stiamo facendo al mare si stanno ripercuotendo su noi stessi. Si calcola che il 95% dei rifiuti del Mediterraneo è rappresentato dalla plastica che impiega tantissimi anni per decomporsi (una busta di plastica resta in mare fino a 20 anni, un bicchiere fino a 50, mentre un filo da pesca può durare fino a 600 anni) costituendo una minaccia per le specie marine che la scambiano per cibo. Tartarughe, delfini e balene quando ingeriscono la plastica possono soffocare e morire, oppure avvelenarsi pian piano. Infine quando la plastica inizia a decomporsi si divide in tanti piccolissimi pezzi, in microplastiche che vengono mangiate dal plancton e dai pesci e, alla fine, viaggiano lungo la catena alimentare fino ad arrivare a noi. Ecco perché dobbiamo mobilitarci per eliminare l’inquinamento da plastica.”
Il modo più semplice per farlo è ridurre gli oggetti “usa & getta” di plastica come sacchetti di plastica, cannucce, piatti, bicchieri, posate e altro. Ridurre il consumo quotidiano di plastica è fondamentale per salvare il pianeta!
Sono tantissimi i cittadini che hanno firmato la petizione #NoPlasticSpecies “Salviamo gli oceani dalla plastica” con la quale il WWF chiede al Governo e al Parlamento di rafforzare l’impegno dell’Italia per la riduzione della produzione e del consumo di plastiche.
Col nuovo governo il dicastero dell’Ambiente sarà da ottobre “Plastic-free” … ci auguriamo anche l’intero Parlamento!!!