Castellammare, rinvio a giudizio per i tre autori dello stupro alla 12enne di Gragnano
Finiscono a processo i giovanissimi orchi di Castellammare di Stabia, accusati di aver stuprato una 12enne di Gragnano. Come riportato da Metropolis, a tre mesi dall’episodio di violenza avvenuto nelle terme dismesse, c’è stato il primo verdetto del tribunale per i Minori di Napoli: i tre ragazzini di 14, 15 e 16 anni sono stati rinviati a giudizio con le accuse, a vario titolo, di violenza sessuale, violenza privata ed estorsione.
La prima udienza è stata fissata agli inizi di novembre e la difesa di tutti gli imputati, ha chiesto che fossero giudicati con rito abbreviato, con l’obiettivo di strappare un sostanzioso sconto di pena. Il collegio difensivo aveva infatti già proposto la sospensione del processo con la messa alla prova. Le prove raccolte durante le indagini preliminari dal pubblico ministero Fabrizia Pavani, sono evidenti: ci sono filmati choc sui pc e i cellulare degli indagati.
I giudici hanno disposto la misura cautelare, alla luce delle dichiarazioni della vittima, che ha fornito dettagliatamente le accuse. I baby orchi stabiesi sono in carcere con un provvedimento blindato, successivamente, anche dal tribunale del Riesame. La ragazza è stata vittime di soprusi per mesi e 28 aprile 2018, si consumò quel il terribile stupro in una stanza delle terme dismesse a Castellammare di Stabia.
Le ricostruzioni della Procura rivelano che il primo degli imputati ad abusare della ragazzina è stato il 14enne. Una serie di minacce e ricatti, sono stati usati dai ragazzi per attrarre in trappola la 12enne di Gragnano. Il 15enne che avrebbe teso la trappola per la violenza di gruppo è un rampollo della camorra di Scanzano. Il ragazzo, imparentato con figure di vertice del clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia ha proposto alla ragazza uno giro in scooter.
La ragazza una volta tradotta nell’edificio termale, trovò ad attenderla il 14enne e pure un 16enne. I tre abusano della ragazza a turno. Gli imputato ripresero la violenza di gruppo ed il 14enne avrebbe anche ricattato la ragazza invitandola a non denunciare, dietro la minaccia di pubblicare le immagini sui social. La 12enne ha resistito alcune settimane, ma grazie al sostegno dei suoi insegnanti, ha raccontato tutto ai suoi familiari che hanno denunciato tutto e fatto scattare l’inchiesta del Tribunale dei Minori di Napoli.