Ministro Di Maio,lavoratori del turismo, Naspi. |
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Dal Governo, dignità anche per i lavoratori stagionali del turismo.

12 luglio 2018 | 06:35
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Dal Governo, dignità anche per i lavoratori stagionali del turismo.

Dopo i riders ed il varo del Decreto Dignità, dalla penisola sorrentina e costiera amalfitana, parte l’incitamento al Ministro del Lavoro Di Maio ad interessarsi della ormai atavica questione Naspi. L’attuale sussidio di disoccupazione, varato con il Jobs Act ,che tuttora penalizza, nel periodo invernale, migliaia di famiglie di lavoratori stagionali del turismo .Una problematica che è stata più volte evidenziata durante la scorsa legislatura , sia in Commissione Lavoro che in Parlamento,dal Movimento 5 Stelle.

Sorrento – Forte è l’attesa tra i lavoratori stagionali del turismo circa i prossimi provvedimenti che saranno varati dal neo  Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Sopratutto se si  considera anche le tante battaglie che hanno visto, negli ultimi anni, migliaia di lavoratori del settore opporsi allo scellerato provvedimento Naspi voluto da Governo Renzi e dal centrosinistra. Dopo l’immediato interessamento ai “riders”(fattorini, per lo più giovani, che in bici fanno consegne a domicilio che chiedono riconoscimenti di determinati diritti e per i quali probabilmente si prevede un salario minimo), in queste prime settimane, come è noto, il  neo Ministro è impegnato a varare il  Decreto Dignità. All’interno del quale, sebbene già approvato dal Consiglio dei Ministri, non sono ancora chiare le norme che riguardano i lavoratori stagionali, soprattutto del comparto turismo.  In molti ora si chiedono se dal Ministero, in modo concreto ci si concentrerà ad eliminare anche la Naspi, come più volte promesso in passato dai parlamentari del M5S. Una tematica quello del contrasto all’attuale sussidio di disoccupazione, molto sentita nei territori, a forte vocazione turistica come quello sorrentino- amalfitano. La cui modifica, nonostante gli appelli e le proteste dei lavoratori, non ha mai suscitato un interesse concreto sia da parte dei recenti governi, dalle associazioni di imprenditori e finanche dalle stesse amministrazioni comunali. La problematica continua a rimanere un incubo per migliaia di famiglie che durante il periodo più duro dell’inverno si trovano senza alcun sussidio ed a lottare pertanto per la sopravvivenza.

Come è noto con il Decreto approvato nel febbraio 2015 dal Consiglio dei Ministri, circa la riforma degli ammortizzatori sociali , inserita nell’ormai famoso Jobs Act dell’allora Presidente del Consiglio,Matteo Renzi(per il quale la priorità per il rilancio del Paese doveva essere proprio il turismo, probabilmente scordandosi di coloro, che con sacrificio ed alta professionalità,  reggono tale comparto rendendolo un punto affidabile della nostra economia) venne varato il Provvedimento Naspi. Ovvero un nuovo sussidio di disoccupazione universale che sostituiva l’affidabile Aspi  e la Mini Aspi. Un provvedimento, tramite il quale, i lavoratori stagionali del turismo venivano allineati a qualsiasi categoria di lavoratori precari. In quanto, dato  appunto la stagionalità di molte attività,  costretti a lavorare per sei mesi all’anno. Mentre i restanti mesi, che prima venivano coperti interamente dal sussidio di disoccupazione Aspi,con il nuovo dispositivo si è verificato che il periodo contributivo viene  dimezzato. Una vera batosta per centinaia di migliaia di famiglie che vivendo in località turistiche  sono inseriti in attività  che sono produttive soltanto per sei mesi. Mentre per i restanti mesi, non essendoci alcuna possibilità lavorativa e venendo il sussidio di disoccupazione dimezzato, vanno ad infoltire la lunga lista dei  milioni di persone  al di sotto della soglia di povertà.

Il Governo Renzi,così come quello Gentiloni, nonostante le innumerevoli proteste dei lavoratori , non ha fornito una soluzione  a tale problematica. Generata dal fatto che nello stilare le nuove norme di disoccupazione  non si tenne conto delle esigenze dei lavoratori stagionali. Anzi secondo l’ex Ministro del Lavoro, Poletti ci si era addirittura dimenticati di tale categoria. Una situazione del tutto vergognosa se si tiene conto che il turismo rappresenta uno dei pilastri portanti della nostra economia e che i lavoratori di tale comparto, come più volte ribadito,con le loro professionalità ne esprimono senz’altro un valore aggiunto.

Durante questi anni  molte sono state le proteste dei lavoratori che costituitosi anche in una associazione capeggiata dall’elbano Giovanni Cafagna,,si sono visti appoggiare nella loro lotta soltanto dai parlamentari del Movimento 5 Stelle.  Affinché tale categoria venisse tutelata  e  soprattutto chiarito la particolarità del lavoro stagionale del settore turismo. Grazie proprio al M5S che la questione potè approdare  alla Commissione Lavoro del Senato e sollevata più volte in Parlamento, dai  Senatori, Sara PagliniSergio Puglia. Tuttavia l’osticità dimostrata dai Governi di centrosinistra in questi anni e la totale indifferenza di altre compagini politiche, non si è giunti ad alcuna soluzione. Il problema rimane ed è molto sentito in maniera preoccupante anche per il futuro, nonostante la serrata battaglia portata avanti in questi anni da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle. Un impegno senz’altro ripagato da centinaia di migliaia di lavoratori stagionali durante le scorse elezioni politiche. Raggiunto l’obbiettivo di governare e quindi riformare  il Paese, ora l’intera faccenda passa nelle mani del neo Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi di Maio. Il cui principale compito sarà innanzitutto quello di far dimenticare ,in breve tempo, l’operato (se non anche la figura)dell’ex Ministro Giuliani Poletti.- 12 luglio 2018 – salvatorecaccaviello