Comunicato da brividi, gli articoli sui social vietati?
Purtroppo ci dispiace talvolta leggere comunicati del genere, dato che sicuramente se verrà veramente attuata una cosa del genere, dal mio punto di vista almeno, ci sarebbe una restrizione significativa delle democrazie occidentali e della libertà di espressione. Tutte le testate online che si diffondono anche tramite i social network verrebbero inevitabilmente toccate e danneggiate, oltre al fatto che porre veti sulla libertà di parola, di espressione, di esposizione, di riorganizzazione e di stesura delle proprie idee è sintomo di un qualcosa di tremendo molto simile ad una dittatura imposta dall’alto, a questo punto non so a cosa pensare. Il comunicato, comunque, tratta anche della questione “Wikipedia”, altrettanto interessante ed entrambe verranno discusse il 5 luglio prossimo nel Parlamento Europeo. Molti tra i profili più rilevanti di tutto il mondo si sono già espressi contro questa decisione che ha infatti semplicemente dell’inverosimile, anche secondo il mio parere, tra cui: politici, accademici, informatici e operanti nell’ambito dei diritti umani e della libertà di stampa.
Io, ignorando i motivi di tutto ciò, sostengo che sui social network ed in particolar modo su Facebook ormai c’è una diffusione in massa di notizie tra cui tantissime false purtroppo. Se è quello uno dei motivi, il problema dovrebbe essere risolto per quanto riguarda le fake news soltanto, non di certo impedendo la libera espressione democratica di Internet, cosa a mio parere stupenda che è stata raggiunta nel passato.
Ad ogni modo riportiamo il comunicato stampa del 3 luglio di Wikipedia, enciclopedia libera online, a voi le opinioni in merito.
“Cara lettrice, caro lettore,
Il 5 luglio 2018 il Parlamento europeo in seduta plenaria deciderà se accelerare l’approvazione della direttiva sul copyright. Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet.
Anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere.
La proposta ha già incontrato la ferma disapprovazione di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee (qui), 169 accademici (qui), 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica (qui) e di Wikimedia Foundation (qui).
Per questi motivi, la comunità italiana di Wikipedia ha deciso di oscurare tutte le pagine dell’enciclopedia. Vogliamo poter continuare a offrire un’enciclopedia libera, aperta, collaborativa e con contenuti verificabili. Chiediamo perciò a tutti i deputati del Parlamento europeo di respingere l’attuale testo della direttiva e di riaprire la discussione vagliando le tante proposte delle associazioni Wikimedia, a partire dall’abolizione degli artt. 11 e 13, nonché l’estensione della libertà di panorama a tutta l’UE e la protezione del pubblico dominio.”
La comunità italiana di Wikipedia