GLI OZI MARITTIMI ROMANI NELLA COSTA D’AMALFI di Giuseppe Liuccio
La riscoperta, il recupero e la conseguente valorizzazione della splendida Villa Romana di Positano. Inaugurata ieri ripropone la centralità dell’archeologia nell’offerta turistica culturale di qualità della Costa d’Amalfi. Me sono occupato in termpi non sospetti anche su questo giornale. E a tal proposito ripropongo un articolo pubblicato un po’ di tempo fa
Nella Costa di Amalfi c’è uno straordinario punto di osservazione in grado di scaricare emozioni che terremotano cuore, anima e pensieri. Si tratta del Monte Cerreto a Tramonti, maestoso nei 1300 metri della cima scabra e quasi lunare nell’assenza di vegetazione. Dà, però, brividi di piacere nella scoperta del bosco e, soprattutto, del sottobosco con la ricchezza e la varietà della vegetazione nel caleidoscopio cangiante dei colori e nella intensità dei profumi.. Fu conquista di beatitudine il pianoro della cima con a destra il Vesuvio ad eterna minaccia di città e paesi cresciuti disordinatamente tra campagne fertili, Napoli a corona del golfo e, all’orizzonte lontano, Cuma ed il litorale flegreo e, via via a distanza sempre più ravvicinata le isole, ed ora anche residenza romana ddi politici imfluenti e borghesi romani danarosi e Stabia, Pompei e Nuceria con la strada di penetrazione verso il mare di Vietri (Marcinnna) ed il porto etrusco di Fuenti. In lontananza la Piana del Sele, con, al di qua, la potente Picentia, e al di là, Poseidonia elegante d’arte e devota agli dei in templi e santuari a specchio di mare e/o alle foci dei fiumi. Più giù ancora Velia fecondata dal Pensiero Antico di Parmenide e Zenone e, a seguire, la Costa delle Sirene e dei Miti con Palinuro che sigilla e dilava scogli con pianto di naufrago nel cuore delle grotte viola.Un bel giro di orizzonte per una cavalcata sull’onda delle emozioni a riscoprire, a volo d’uccello, secoli di miti e storia/e da quella greca di Pintecusa(Ischia) a quella romana di Capri ossificata dall’otium di Tiberio nella villa imperiale sull’abisso di roccia precipite sul mare, alla gelosia d’amore cantata da Tibullo per Delia in vacanza trasgressiva nella peccaminosa Baia, alla civiltà dei Sarrassi lungo il Sarno.
Chi avesse voglia di riscoprire orgoglio di identità e di appartenenza ad un territorio che è al centro di un polo turistico di eccellenza di caratura mondiale, che vanta ed espone non solo bellezze di paesaggi che dalla battigia s’inarcano a conquista di cielo con l’anfiteatro a sbalzo di agrumeti che ingioiellano le colline, non ha che da salire fin lassù. Scoprirà, allora, come feci io alcuni decenni fa, che non c’è da inorgoglirsi solo della storia prestigiosa della Repubblica Marinara di Amalfi, di Ravello deputata da Wagner a città della musica, di Positano dove case, terrazze e cupole maiolicate di chiese sagomano colline e montagne simulando pitture nel vero del costrutto. C’è anche Punta Campanella a richiamo d’amore con Capri divina di seduzione . Dall’altro lato è luminosa di sole Punta Licosa che piange su lamine di scogli la sua dolente storia d’amore e morte gabbata ed umiliata da Ulisse Pellegrino,che, bello come un dio, nudo negli afrori di iodio e sale, affida alla brezza il canto/beffa di trionfo e passa oltre. E da qui, dall’altura dei Lattari, si vive la magia di acqua e fuoco nella gloria della luce dell’alba o nella conflagrazione saettante del rosso tramonto, fuoco che, da secoli s’inabissa nel tumultuoso ventre carsico della terra dalla voragine assonnata del Monte Somma e dell’Epomeo e riemerge sulfureo e in nembi minacciosi di fuoco e lapilli a Stromboli e all’Etna, nell’esaltazione della forza vitale della mediterraneità
Io l’ho provata. Invito tutti a fare altrettanto, anche perchè dal pianoro del Cerreto si apre a sinistra lo spettacolo dei tredici villaggi di Tramonti a ricamo di vallata dal Valico di Chiunzi al mare di Maiori e di Minori L’attenzione si focalizza su Polvica che vanta una villa rustica romana, che fa da naturale collegamento a quella marittima di Minori, che domenica 29 registra un evento/spettacolo dal promettente titolo “continuum vitae”organizzato dallo Studio Azzurro di Milano, con la simulazione/spettacolarizzazione multimediale di una giornata di vita romana: il mattino con l’offerta ai Lari, il mezzodì con la preparazione del banchetto, la sera con il convito e la notte con la tempesta sul mare. Il tutto nella cornice della Villa Marittima, esaltando viridarium, triportico e ninfeo,Originale l’idea della teatralizzazione con attori protagonisti e coivolgimento degli spettatori che, per un giorno, si caleranno nei ruoli di borghesi ,matrone, artigiani e popolo minuto:Ma l’evento non può e, secondo me, non deve esaurirsi nella pur coinvolgente spettacolarizzazione ,ma essere occasione per studi seri di ricerca sullo scenario storico economico della villa nel I° secolo d.C. ,sul raccordo sinergico con le altre ville costiere di Vietri, Tramonti, Amalfi e Positano per recuperare un’altra bella pagina di storia del territorio ed immetterla nel circuito di fruizione dei mercati, aggiungendo anche l’archeologia alle già corposa e preziosa offerta per una promozione di qualità nella direzione della diversificazione e destagionalizzazione. Se ne deve fare carico innanzitutto la Sovrintendenza ipotizzando e realizzando studi e ricerche sulla flora, sull’agricoltura, sulla piscicoltura, sulla gastronomia per riscoprire il lascito di eredità degli antichi e quel che resta ancora di vivo nelle nostre tradizioni ed abitudini alimentari. Tanto di cappello alla professionalità dello Studio Azzurro di Milano, ma la Sovrintendenza ha il dovere di preparare in loco professionaltà in grado di recuperare ed esaltare il proprio vissuto storico e riproporlo con determinata motivazione. Così come il Comune ha il diritto di pretendere che ciò avvenga e, soprattutto,che le apparecchiatture ulilizzate per la simulazione multimediale dell’evento restino patrimonio della collettività minorese per reiteare questo o altri eventi similari.Non conosco il Sovrintendente, ma suppongo che ha già pensato a questa ipotesi. Conosco invece il sindaco di Minori, Andrea Reale e sono certo che si batterà al limite delle sue forze perchè ciò avvenga. Diversamente ci esalteremo all’evento. Avremo vissuto la riproposizione spettacolarizzata di una bella pagina della nostra storia, ma non avremo dato un contributo poderoso alla crescita culturale del territorio attraverso una virtuosa infrastrutturazione di servizi. E saremo vittima di quella che il premio Nobel Mario VARGAS LLOSA chiama “frivolizzazione della cultura” nel suo bel saggio “Laciviltà dello spettacolo” E noi, cioè Minori, la Costa di Amalfi e il Mezzogiorno d’Italia, abbiamo bisogno non dell‘effimero,frivolo ed immaginifico, ma del duraturo solido capace di incidere nel profondo nella realtà e modificarla.Minori è già città del gusto Utilizzi la Villa Marittima per diventare anche attrattoreculturale”