Lettere da Piano di Sorrento – Saranno demolite le case abusive?

9 luglio 2018 | 19:30
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Lettere da Piano di Sorrento – Saranno demolite le case abusive?

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
SARANNO DEMOLITE LE CASE ABUSIVE?

In Campania 70.000 sentenze ordinano l’abbattimento delle case abusive, cioè quelle costruite senza permesso. Le sentenze sono ferme, in attesa che questo popolo italiano, così “ameno” nelle sue decisioni, cullate dagli umori dei suoi politici, ritrovi la strada definitiva della legalità, della certezza del diritto, certezza che diventa sempre più incerta, con le mutazioni di una Società, sempre più crescente nel ridicolo.
La storia dell’abusivismo nel nostro Paese trova origine, se non andiamo errati, da quella politica di democristiana memoria che fece del “boom” edilizio, specie nelle zone turistiche e di elevato tenore ambientale, una risorsa insostituibile dell’economia.
Cemento, cemento: questa la parola d’ordine, a scapito delle bellezze naturali, dei siti che andavano conservati e nelle zone dove non era consentito costruire per motivi di dissesto idrogeologico, ambientale e via discorrendo.
Questo “boom” avrebbe dovuto rilanciare l’economia, favorirla, produrre benessere per tutti.
È sotto gli occhi di tutti, invece, a cosa ha portato: si sono arricchiti i palazzinari, si è rovinato l’ambiente e si sono introdotti danni per i dissesti conseguenti alla mano dell’uomo.
Alcuni Sindaci, padroni assoluti delle realtà locali, per non perdere consensi e voti hanno favorito l’abusivismo; alle parti interessate che si rivolgevano a loro, hanno detto: “Tu fai, io non vedo e non so…poi si vedrà”. E così la gente, vuoi per fini speculativi, vuoi per necessità, ha costruito in barba a tutti i divieti ed a tutti i vincoli in attesa di quei famosi “condoni” sventolati dai politici per ottenere consensi.
Venuti meno i condoni, vanificate le promesse elettorali, si è arrivati al “redde rationem”, cosa fare per tutte queste case abusive? Ancora una volta sono stati adottati altri criteri per ritardare le esecuzioni. Man mano che arrivavano gli ordini di demolizione della Magistratura ci si è ingegnati a ritardare, ad ostacolare i provvedimenti con sospensioni e rinvii, coinvolgendo tutti gli organismi possibilmente coinvolgibili, tranne la Magistratura che si era pronunciata per l’abbattimento. Dopo i “palleggiamenti” burocratici siamo arrivati all’ultima “chicca”: la Regione nel giugno 2017 ha creato una nuova norma: l’abusivismo per “necessità”. Che popolo ameno! Secondo la Regione le case non andavano abbattute consentendo fitto o vendita agli stessi abusivisti.
La Consulta, però, con una sentenza di qualche giorno fa, ha dichiarato l’incostituzionalità della richiamata norma regionale. Nel provvedimento è stato sottolineato come la legge regionale, in aperto contrasto con quella statale, andava ad intaccare e sminuire anche l’effetto deterrente del regime sanzionatorio dello Stato, andando a legittimare ed incentivare le costruzioni abusive.
La Consulta, quindi, ha dato il via libera alle demolizioni, ma saranno eseguite? In un Paese come il nostro è difficile a dirsi. Dura lex sed lex, dovrebbe essere così. E ci andranno per sotto anche i “poveri cristi”, quelli cioè che per una vera necessità hanno impastato lacrime e cemento sperando in una sanatoria promessa ma venuta meno. E tutto questo non è giusto, è giusto invece che i Sindaci, responsabili del mancato controllo del territorio, siano seriamente e severamente puniti.

(avv. Augusto Maresca)