Maiori, la Civitas 2.0 denuncia la chiusura del parco giochi Mezzacapo
Quanto accaduto relativamente al parco giochi di palazzo Mezzacapo, potrebbe essere derubricato alla voce “commedia dell’assurdo” se non fosse che parliamo di beni pubblici utilizzati con procedure al limite della farsa.
I fatti. Dopo due anni di abbandono totale ed inspiegabile e di relativo decadimento delle strutture, questa amministrazione decide di assegnare la gestione dell’area attraverso “gara pubblica per la gestione del parco giochi nei giardini di Palazzo Mezzacapo, per l’importo a base d’asta di € 500,00 soggetto al rialzo – periodo 01/06/2018 – 30/09/2018”
E’ scontato, a parte per chi ha ideato questo obbrobrio, che per soli 4 mesi non vale la pena investire nella ristrutturazione dell’area e, quindi, la gara va deserta.
Il 4 giugno perviene la richiesta di un’associazione che richiede l’area per due anni
Con determina 81 del 21/06/2018 – Numero Generale 548, l’amministrazione, “DATO ATTO che con verbale del 03/04/2018 la gara è stata dichiarata deserta per mancanza di presentazione di offerte” affida l’area ad un’associazione che ne ha fatto richiesta per ben 2 anni a fronte dei 4 mesi previsti dalla gara, a titolo gratuito per il primo anno e versando 750 euro per il secondo. Quindi due cose completamente scollegate. Se la gara fosse stata indetta per due anni, molto probabilmente qualche concorrente si sarebbe fatto avanti compresa la stessa associazione a cui l’area, con questa procedura a dir poco “border line”, è stata poi affidata anche gratuitamente per il primo anno. Quindi trasparenza zero, come spesso accade. Ma non finisce qui. L’affidatario comincia immediatamente a lavorare sull’area devastata dall’incuria e dall’abbandono, ordina e paga attrezzature e ripulisce il terreno ma, all’improvviso, sul terreno appena ripulito, vengono montati due gazebo che rappresenterebbero i camerini del festival della danza
Giustamente risentito per questo abuso e vedendo ulteriormente compromesso il proprio lavoro già ampiamente ritardato dall’approssimazione dell’amministrazione, l’affidatario invia formale comunicazione di disdetta dell’affidamento chiedendo anche i danni al comune per le attrezzature già acquistate e per i lavori già svolti, per un ammontare di “circa 1680 Euro più iva”
Adesso ci chiediamo, e chiederemo all’amministrazione, oltre a lumi sul metodo di affidamento:
– Chi ha autorizzato il montaggio dei gazebo?
– Poiché agli atti non c’è nessuna autorizzazione, perché non ne è stata disposta l’immediata rimozione?
– Chi pagherà adesso i danni cagionati?
Ovviamente, come si evince dalla nota dell’affidatario, interpellata sulla questione, l’assessora al turismo, reale responsabile dell’accaduto, “non aveva soluzioni in merito”. Non avevamo dubbi.
Dopo aver fatto svolgere gli spettacoli in quell’area cercando di eludere le norme di sicurezza, come già segnalato, un’altra “tegola” provocata dall’improvvisazione di chi, a questo punto, dovrebbe cercare di stare ferma e limitare i propri danni.
Valentino Fiorillo
Consigliere Comunale “Civitas 2.0”