Maiori, ma che nuova scuola! Il sindaco Capone ha visto un film quando c’era appena il trailer. Attacco di Califano sulla operazione con la Gemar

4 luglio 2018 | 14:26
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Maiori, ma che nuova scuola! Il sindaco Capone ha visto un film quando c’era appena il trailer. Attacco di Califano sulla operazione con la Gemar

Maiori, Costiera amalfitana . Era un cavallo e sembrava un calesse. Sembra di vedere un film di Massimo Troisi a Maiori dove il sindaco Capone non sembra azzeccarne una , stando alle opposizioni, con lui la città è diventata la cenerentola della Costa d’ Amalfi e non solo si fanno operazioni senza tenere conto neanche del parere della cittadinanza su selte così importanti. Califano attacca dunque questo project financing che vede protagonista la Gemar di Fabrizio Gargiulo di Piano di Sorrento, che ha già operato bene a Positano, dove l’amministrazione è stata attenta , ma è stato bloccato invece a Praiano dal progetto dell’amministrazione Di Martino.

MAIORI – LA SCUOLA: IL NOSTRO DOVERE È GARANTIRE IL DIRITTO DI TUTTI ALLA SCELTA

Il Sindaco stamattina ha visto un film quando c’era appena un trailer, e quelli vecchi li ricorda a modo suo.

Innanzitutto grazie ai giornali che hanno avuto la fortuna di poter pubblicare un rendering del progetto, perché in Consiglio stamattina i cittadini presenti, chiamati apposta, non hanno visto nulla, e hanno sentito la solita retorica a un tanto al chilo, a metà tra piagnisteo e provocazione.

E allora, siccome una scuola moderna e sicura è interesse di tutti, cerchiamo di capirci: un project financing è quella cosa con cui un privato, guadagnandoci, fa una operazione commerciale che gli interessa dando in cambio alla cittadinanza qualcosa che essa non può garantirsi agevolmente da sola.

Il nocciolo del problema è che il rapporto tra l’utile d’impresa e il vantaggio della comunità deve essere chiaro, equilibrato e socialmente condiviso.

Al momento, grosso modo, i cittadini di Maiori guadagnerebbero una scuola nuova (i cui aspetti tecnici, giuridici e amministrativi, a tutela di tutti, dovranno essere approfonditi al di là di quanto fin qui esposto dai tecnici di parte), e l’azienda GEMAR 2650 metri quadri di autorimessa interrata per 75 box in concessione.

Pare un affare. Andiamo avanti.

La GEMAR ci mette 4.132.547 euro, diciamo quasi il doppio di quello che costano da soli i 75 box interrati che avrà in concessione (e che senza questa operazione mai si sarebbero potuti fare); il Comune invece ci mette subito tre milioni e centocinquantamila euro (oltre due milioni e trecentomila euro di mutuo da qui al 2049 e il resto con altri dieci immobili comunali da vendere e un ulteriore mutuo ove non dovesse ricevere il contributo regionale per l’edilizia scolastica al cui bando partecipa).

Qui ci vuole una parentesi, diciamo di costume, perché su questo bando il Sindaco “confida che il Governatore De Luca, da sempre sensibile alle istanze del nostro territorio e al benessere delle nuove generazioni, non faccia mancare il suo appoggio“. Non è dato sapere quanti punti valga, nella singolare testa di Capone, la “sensibilità” e quanti “l’appoggio” del Governatore in un bando pubblico, ma sembra che ci conti parecchio. È chiaro che il povero Vincenzo De Luca, diventato incolpevolmente un bonus per Capone, di amici così probabilmente farebbe volentieri a meno; o dovrebbe.

Tornando ai soldi, Maiori ci mette anche seicentomila euro alla GEMAR in dieci anni di “canone di servizio” per la manutenzione della nuova scuola e le utenze, e si accolla – senza avere i soldi – la spesa per l’arredo e le attrezzature necessarie per lo svolgimento delle attività didattiche, diciamo tra tre e quattrocentomila euro.

Tanto per gradire, dal 2019 al 2024, per pagare il mutuo maggiore è prevista una decurtazione del 20% dei capitoli di bilancio cosiddetti non vincolati (meno soldi quindi a turismo, servizi sociali, assistenza scolastica, compartecipazione socio-sanitaria fino ad arrivare alle inumazioni ed esumazioni, un po’ il fondo del barile).

Riassunto: per la GEMAR costi per 4 milioni e centotrentamila euro e 75 box interrati, per il comune stessi costi e la scuola.

Parrebbe finita qui, e potremmo cominciare a discutere nel merito, se non ci fosse un “piccolo” problema.

Il beneficio dell’operazione per i maioresi va valutato nel suo complesso, e al dibattito manca un particolare: visto che la nuova scuola mette insieme materne, elementari e medie, qualcuno dovrebbe dirci che fine farà l’area di Via Capitolo; perché anche questo diventa elemento di valutazione, o no?

Ecco, per adesso è quasi tutto qua. E una persona ragionevole sarebbe d’accordo a parlarne.

Ma il Sindaco sente il richiamo della foresta, e ricorda a modo suo i vecchi film: il confronto è ostruzionismo, per chè è strumentale a prescindere.

Lui si ricorda il 2002, ma scorda che primo project financing faceva schifo anche a chi l’aveva progettato; ricorda il 2008, quando ci fu quel fastidioso referendum sull’argomento, ma si scorda che ad annullare il progetto fu il tecnico comunale perché il soggetto proponente era oggetto di una informativa prefettizia antimafia.

Io la penso diversamente: l’operazione è delicata, compromette i conti del comune non solo per la prossima amministrazione (che pensi davvero di esserci ancora lui?), ma almeno per un altro paio successive, e comunque con impatto fino a metà di questo secolo.

E quindi: approfondimento tecnico, approfondimento amministrativo e giuridico, approfondimento economico e condivisione sociale. In pubblico.

Alla fine, se ci sono posizioni differenti, referendum.

Perché su cose come questa, o come il minacciato depuratore consortile, alla fine sono i cittadini, e solo loro, a dover decidere. Il nostro compito e il nostro dovere morale, prima che politico, dal governo o dall’ opposizione, in casi come questi, è di farli scegliere sapendo tutto quello che c’è da sapere. E sono certo che accadrà.

Enrico Califano