Minori. Mario Apuzzo “La costa interiore”
La mostra verrà inaugurata domani 25 luglio alle ore 20.00 in Piazza Magg. Garofalo alla presenza del sindaco Andrea Reale
Una delle possibili chiavi di lettura della poetica di Mario Apuzzo è la coesistenza, anzi la coessenzialità nella sua ricerca di dimensioni opposte tra loro. Si tratta in genere di un percorso interiore che si svolge in parallelo, che si affianca e inevitabilmente si interseca, con l’aperta visione della natura, presumibilmente anche di quella natura e di quella conformazione ambientale che connotano il territorio d’origine di Apuzzo, la costa verticale e rocciosa, la geometria degli agrumeti, il mare che è infinito nel tempo quanto nello spazio.
Di per sé l’evocazione di una “forma”, nelle opere pittoriche come nelle sculture e nel design, implica realtà e immaginazione, esterno e interno, richiede cioè un’elaborazione, un passaggio dalla forma fisica percepita innanzitutto con i sensi a quella ricreata invece dall’anima. Nella sua esperienza Mario tende a forme assolute, ed è quel che fa in effetti tutta l’arte, in un’immagine o un suono, in una frase o una struttura narrativa. Ma è un assoluto che parte dalle origini, dalle figure della vita di ogni giorno, quelle che l’inconscio trattiene in sé trasfigurandole nella creazione artistica.
Le origini di Mario Apuzzo sono presenti nella sua opera in maniera a volte esplicita, nei richiami agli elementi e agli affetti di cui è composta l’infanzia (la costa, i frutti, la simmetrica irradiazione della luce), altre volte in modo crepuscolare, quasi come la proiezione di un subconscio che emerge modellandosi in figura. Questo legame con la terra, di più, con le terre e i materiali di cui ogni esperienza è composta, fa di Apuzzo allo stesso tempo un figlio di Minori e del mondo, ed è giusto perciò che sia Minori ad ospitarne la completa maturità artistica.
E’ però anche Minori come comunità che si accinge a riconoscere in Mario, oltre che un componente imprescindibile e un artista il cui lavoro dà lustro alla città, un formidabile operatore culturale, nel suo incessante attivismo di promotore di tutto ciò che è bello e profondo. Grazie quindi a Mario Apuzzo per aver esaltato nella sua produzione il segno (ed il sogno) della costiera, ma anche per aver contribuito e contribuire tutt’ora ad alimentarne il carattere di territorio votato alla bellezza e alla cultura.
Mario Apuzzo, pittore, designer e operatore culturale. È nato a Minori ( SA ) il 13-06-1948, risiede e opera a Terzigno ( NA ) ed a Minori. Dopo gli studi artistici con maestri quali: A. Bresciani, R. Barisani, D. Spinosa, G. Capogrossi, C. Alfano, L. Ferrigno, inizia il suo iter artistico, si trasferisce ed opera ad Amsterdam, di lì in Sardegna, che lo accoglierà per dieci anni quale insegnante di discipline artistiche in vari paesi di questa terra che sarà sua fonte d’ ispirazione.
Dal 1975 diventa sempre più intensa la sua produzione e più continua la sua partecipazione a rassegne nazionali ed internazionali.
Dal 1980 risiede a Terzigno, paese alle falde del Vesuvio, famoso per la pietra lavica che l’artista utilizza per le sue sculture.
Nel 1994 su invito dell’Amministrazione Provinciale di Varese espone il ciclo di opere su grandi sugheri nella Villa Recalcati.
Nel 1995 mostra personale a Milano (Via Bigli).
Nel 1997, ristruttura una tipica dimora del 1800 e fonda così, nella propria casa il Centro studi Xeniart, che tuttora dirige con la presidente Colomba Iovino.
La casa d’ Artista ed il lavoro che Mario Apuzzo svolge sono, nel 2006, motivo d’ ispirazione per la prof.ssa Gabriella Giacon per la sua tesi “La casa d’artista di Mario Apuzzo a Terzigno”.
La casa museo è cenacolo della Cultura nel senso più ampio, dove l’artista organizza eventi culturali, concerti, gemellaggi, mostre, dibattiti e performance. Nel 2004 istituisce il premio “Leggio d’Oro”: sua creazione in cristallo e pietra lavica che consegna ad autorevoli personalità del mondo della cultura nazionale ed internazionale quali: il filosofo Aldo Masullo, l’astrofisica Margherita Hack, il violinista Uto Ughi, il cuoco Gualtiero Marchesi, il giurista Stefano Rodotà, il fotorafo Mimmo Jodice.
A Minori è invitato nel 2006 a ricoprire la carica di assessore alla Cultura dove ha promosso con il centro studi Xeniart tre edizioni di “Il convivio sul Ben-Essere” e vari eventi con filosofi, scrittori, poeti e musicisti.
Nel 2009 invitato dall’ass.to alla Cultura del Comune di Napoli, inaugura l’antologica “Archeologie del Sogno” nella sala Carlo V del Maschio Angioino a Napoli.
Nel 2012 a Terzigno inizia il faticoso recupero del “Giardino dei Sogni” che dedica al filosofo Aldo Masullo e Italo Calvino.
Nel 2014, Antologica nel Museo Civico-Casa della Corte ad Agerola.
Nel 2015, “l’Antiquario dei Sogni” personale nella sala dell’Aliprandi a Brera-Milano.
Illustri studiosi e critici quali: F. Solmi, Aldo Masullo, Angelo Calabrese, Giorgio Agnisola, Romeo De Maio, Mario Maiorino, Massimo Bignardi, Marcello Carlino, Dario Giugliano, Francesco Sisinni, Davide Auricchio, Giuseppe Bilotta hanno scritto delle sue opere.
Le sue opere sono nei Musei di Varese, Vaticano, galleria d’arte Contemporanea di Gallarate, Viterbo, Marsala e in importanti collezioni private in Italia ed all’estero.