Vietri sul Mare. Disastro ecologico – ambientale annunciato. Precisazioni dell’Assessore De Simone
In relazione all’articolo apparso su “LA CITTA’” del 28.6.2018, nella qualità di Assessore al Demanio ed al Turismo del Comune di Vietri Sul Mare, al fine di fare chiarezza sull’intera vicenda, ormai infarcita di imprecisioni, mezze verità e menzogne, mi preme precisare ed evidenziare quanto segue.
Il Grande Progetto, al quale fa riferimento il Sindaco Squizzato, prevedeva la realizzazione di un “depuratore” a Cetara, precisamente sul Porto di Cetara, che è cosa estremamente diversa da quella che si vuole realizzare.
Con un’idea bizzarra, al limite della “incoscienza ambientale”, tale Sindaco, verso la fine del 2012, temendo che il depuratore avesse creato una “puzza” sul porto e per evitare la perdita di spazio sulla banchina e l’attraversamento della cittadina da parte dei Tir per il recupero dei fanghi diede incarico all’Ausino di predisporre un progetto per il collegamento fognario sottomarino di cui si discute.
L’impianto di sollevamento del Comune di Vietri sul Mare è entrato in funzione nel 2014, per cui giammai si può sostenere che nel 2012 sia stata data l’autorizzazione al collegamento, quando ancora non esisteva alcun progetto in tal senso, se non una semplice e “strana” idea di tutelare il proprio paese a scapito dell’altro confinante. Nessuna conferenza di servizi mi risulta che sia stata mai fatta, anche se devo registrare la correttezza e lealtà del Sindaco Squizzato, il quale, a differenza di altri, non ha mai dichiarato che il Comune di Vietri Sul Mare avesse dato le necessarie autorizzazioni e/o che conoscesse ilprogetto, anche perché, dopo il 2012, nessun atto è stato comunicato a detto Comune, nessun accordo o convenzione è stata mai sottoscritta e nessun atto deliberativo è stato mai fatto.
La riprova di ciò è che nessun funzionario della Provincia ha mai contattato il Comune di Vietri e, mi risulta, che il Sindaco Benincasa non conosce nemmeno fisicamente l’Arch. Cavaliere, contrariamente a quanto dallo stesso sostenuto.
Non sussiste alcuna “ostilità” alla realizzazione della depurazione delle acque di Cetara, però, vi sono soluzioni alternative che possono essere praticate, più funzionali e meno pericolose, che non interferirebbero con il territorio Vietrese e non creerebbero il pericolo di un “disastro ecologico-ambientale”.
Il ruolo di un amministratore è quello di tutelare il territorio ove agisce e le attività ivi esistenti, per cui appare giusto schierarsi contro qualsiasi iniziativa, da chiunque provenga, che possa mettere in pericolo l’economia turistica e l’immagine della città che si amministra.
Se è vero che “per mare non ci sono confini” è anche vero che “per mare non ci sono taverne” (come diceva qualcuno) e quindi che non c’è alcun “riparo” o “ricovero” in caso di mareggiate, che, nella nostra zona raggiungono, anche forza 8 , tanto che nel 1987 vi fu il disastro della nave Stabia 1 e che molto spesso il mare raggiunge il centro dell’abitato della frazione Marina.
Nessuno ha mai certificato che la realizzanda condotta , che poi è l’unico esempio in Italia di “fognatura a pressione” sottomarina, possa reggere agli urti delle mareggiate, anche perché 2,7 Km della stessa risultano “appoggiati” sul fondale marino, ancorché zavorrati.
Alcuno studio delle correnti marine risulta agli atti ed alcuna certificazione relativa alla capacità dell’impianto di sollevamento vietrese di ricevere anche i reflui di Cetara esiste, anzi tale impianto è insufficiente alle esigenze della sola Vietri, visto che in caso di piogge entra regolarmente in funzione il “troppo pieno” che scarica i reflui a ml.1250 dalla battigia ed intasa pericolosamente l’intera rete fognaria della Frazione Marina, che, alla fine, scarica laddove è possibile .
Per tale fatto, qualche anno fa, fu aperta anche un’indagine dalla Magistratura penale, che vide coinvolto anche l’Ing. Vitagliano dell’Ausino, relativa al cattivo funzionamento dell’impianto di sollevamento, che, tra l’altro, ha delle rumorosissime e pericolose vibrazione nella stazione centrale nei pressi dell’Hotel La Lucertola, a dimostrazione che la situazione non è pacifica come la si vuole far credere.
Il rispetto istituzionale nei confronti del territorio di un altro Comune e degli abitanti dello stesso, imponeva un “protocollo d’intesa” tra il Comune di Cetara e quello di Vietri, per, a tutto concedere, concordare il tipo di intervento e stabilire anche i costi di gestione e di manutenzione dell’impianto, mentre attualmente, in ipotesi di cattivo funzionamento e/o di rottura della fognatura o del sollevamento, non si sa chi dovrebbe intervenire.
L’arroganza e la prepotenza con le quali è stata svolta la gara d’appalto e sono iniziati i lavori, senza dire o concordare nulla con nessuno e senza nemmeno ottenere le necessarie autorizzazioni demaniali, non credo che siano tollerabili…!!!
Basti pensare che, contrariamente a quanto viene dichiarato ed alla foto dello stralcio del progetto inserita in testa all’articolo de “La Città”, il progetto esecutivo predisposto dall’impresa appaltatrice prevede la realizzazione di una “vasca di raccolta” di ml 3 x ml.3 sull’arenile posto alla sinistra idraulica del torrente Bonea, per cui la “puzza” ed i reflui verrebbero spostati da Cetara a Vietri con il rischio di creare un “disastro ambientale”, allo stato non calcolabile, e con la materiale “distruzione” delle attività esistenti su tale tratto di spiaggia.
La cittadinanza e gli operatori turistici del territorio sono estremamente preoccupati dall’intervento in atto, tanto che sono stati depositati al Comune circa 10 opposizioni ed è stata fatta una petizione con la raccolta di circa 500 firme.
Attualmente, la questione è pendente dinanzi al TAR, per cui si è in attesa della decisione della Giustizia Amministrativa e, poi, “ai posteri l’ardua sentenza”, evidenziando che ognuno si assumerà le proprie responsabilità anche di carattere morale.
Questa è la reale ricostruzione dei fatti e non ho “timore di smentita”, perché è l’unica VERITA’.
Fonte: Antonio Di Giovanni “La Città”