Wikipedia oscura le pagine, il M5S contro il copyright!

5 luglio 2018 | 02:41
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Wikipedia oscura le pagine, il M5S contro il copyright!

Si è mossa la deputata Adinolfi appartenente alla fazione politica del M5S che ha riaperto la discussione per quanto riguarda la riforma che si discuterà proprio oggi in Europa dove si deciderà se bloccare e/o filtrare la diffusione di notizie su internet. Se tutto dovesse andare a vuoto la riforma in questione passerebbe e sarebbero dolori per il mondo del web.

Il M5S ci sta provando con tutto sè stesso e per questo si va man mano ampliando la protesta, sono molteplici le strade tentate compresa quella di far pressione sul Parlamento Europeo allo scopo di farne rinviare il voto.

Proprio oggi si decideranno le sorti del giornalismo online, molto probabilmente. Questa riforma, almeno per me, è sbagliata in quanto la filtrazione degli articoli dovrebbe essere ben ponderata, per evitare che vadano a finire in mano a gruppi di controllo che potrebbero tranquillamente manipolare la diffusione delle notizie. In molti, autori noti e non, invitano a rettificare la riforma consapevoli anche del fatto che tutto ciò potrebbe essere non accolto dal Parlamento Europeo, tuttavia, che potrebbe, invece, decidere di confermare la decisione ed annullare qualsiasi proposta di emendamento possibile.

Quello che è certo, almeno per ora, è che la deputata pentastellata non si dà pace nel sentenziare una cosa che, secondo lei e moltissime altre persone, risulta essere ingiusta sotto tutti gli aspetti. Il gruppo politico europeo denominato Efdd (Europa della Libertà e della Democrazia Diretta), in cui rientrano anche il M5S e l’Ukip di Nigel Farage, ha presentato un’istanza di voto plenaria per tentare di rimettere in discussione il tutto. Le parole dell’Adinolfi sono anche solidali verso Wikipedia dove afferma che gli dispiace che l’enciclopedia libera online sia stata costretta ad oscurarsi pur di protestare contro una cosa del tutto ingiusta: l’impedimento della libertà, dell’informazione e della democrazia basata sulla rete. Si tratterebbe, quindi, di una questione tra le più rilevanti che ci siano e per questo motivo ci deve essere un dibattito democratico con la possibilità di presentare emendamenti e far, di conseguenza, ridiscutere la riforma. “Mi batterò fino all’ultimo”, conclude la Adinolfi.