Bilancio positivo per la mostra “Andy Warhol pop revolution” tenutasi al Marte Mediateca di Cava de’ Tirreni
Cava de’ Tirreni. Grande successo per la mostra “Andy Warhol pop revolution” tenutasi al Marte Mediateca.
Centoquarantaquattro giorni di esposizione, 78 opere esposte, 9 artisti, 18 visite teatralizzate, 12 merende con l’artista, 9000 studenti, 320 classi, 45 istituti scolastici, 2 guide storico artistiche e 3 attori impiegati, 2 spettacoli di teatro e 2 happening musicali a corredo, oltre 30 sponsor tra banche e aziende del territorio, 90 associazioni contattate. E poi la parte social: 1 sito web dedicato con 500 visite al mese, 2 pagine Facebook, 2 profili Instagram e una campagna con circa 60mila visualizzazioni e 700 like. Questi i numeri dell’evento che ha visto ben 13mila visitatori.
Non era facilmente prevedibile e invece i numeri parlano chiaro: in cinque mesi di esposizione (ai quali si sono aggiunti dieci giorni in più inizialmente non previsti) studenti e visitatori da tutta la Regione si sono lasciati ammaliare dalla rivoluzione messa in atto da Andy Warhol. Forse la sua arte POP, che oltre a contenere tutti i significati possibili, sta anche per Pop-olare, è riuscita prima ad incuriosire e poi ad arrivare al cuore di tanti, di tutti.
Direttamente dalla Galleria Deodato Arte di Milano è arrivato un corpus numeroso di opere, dai ritratti di Marilyn Monroe e Mao Tse Tung, a quelli di altri personaggi famosi, passando per i Flowers e le Campbell’s Soup, gli oggetti firmati, gli acetati originali e le copertine dei dischi.
Con lui hanno ricevuto il consenso anche le opere di Marco Lodola, Mr. Brainwash, Takashi Murakami, Felipe Cardeña, Tomoko Nagao, Mr. Savethewall, e rarità tra cui litografie e card firmate in originale di Keith Haring e le opere di Giuliano Grittini che parte dai file prodotti da Warhol con L’Amiga.
Tra l’altro era la prima volta che in Campania e al sud Italia era esposto un computer Amiga – di cui Warhol fu testimonial nel 1985 con una memorabile performance al Lincoln Center di New York – con le immagini originali da lui prodotte in pochi mesi di appassionata sperimentazione, visibili direttamente in loop nello schermo dell’esemplare d’epoca.
Stando ad un calcolo attento il genio americano ha attirato al Marte specialmente nel fine settimana e in occasione dei numerosi eventi collaterali che hanno spaziato dalla musica al teatro. «Volevamo parlare ai giovani, ad un pubblico vasto e forse con Warhol abbiamo fatto la scelta giusta – sottolinea Dorotea Morlicchio, presidente Marte Mediateca Arte Eventi – Archiviamo un successo esaltante che consolida e gratifica i nostri sforzi. La nostra missione è quella di fare di questa struttura un polo di diffusione della cultura e di stimolo per i tanti avventori del territorio che la frequentano. Per il quarto anno consecutivo abbiamo scommesso sull’arte offrendo un approfondimento su uno dei maestri dell’arte visiva mondiale ed il pubblico ha apprezzato. Grazie a tutti».
Grande soddisfazione anche da parte dell’amministratore del Marte Alfonso Baldi, del responsabile del progetto Rosario Memoli, della curatrice della mostra Marzia Pasqualone. A settembre il nuovo nome che contraddistinguerà la prossima esposizione.
Nel frattempo per ricordare gli ottanta anni dell’emanazione delle leggi razziali la Mediateca ospiterà una mostra con documenti storici relativi a quanto successe nel 1938.