Capri, turista drogata e violentata nella suite di un albergo
Drogata con la polverina dello stupro, poi abusata. È quanto sarebbe avvenuto in una suite di un hotel di Capri. I fatti risalirebbero ad una ventina di giorni fa, secondo quanto risulta dal racconto di una turista francese, una manager di 33 anni per un’azienda di alta moda, da anni habituè dell’isola azzurra.
In base alla denuncia la vittima sarebbe stata drogata e violentata all’interno di una suite di un albergo di lusso di Capri. Il presunto aggressore, come riportato dalla donna, sarebbe un cittadino americano. Stupro che sarebbe avvenuto dopo aver reso inerme la donna, grazie a un cocktail di alcol e di una sostanza sciolta nel drink che rende impossibile qualsiasi forma di reazione.
Una volta ritornata in se, la turista francese si è rivolta agli uomini del commissariato di Capri per presentare una denuncia corredata da alcuni elementi di riscontro. Immediato è scattato il protocollo previsto per i casi di violenza sessuale, con tanto di tampone per attestare l’avvenuta violenza, ma anche per recuperare tracce della sostanza chimica che sarebbe stata sciolta nell’alcol.
Nell’inchiesta sono impegnati carabinieri e polizia che negli ultimi giorni hanno acquisito le immagini dal sistema di videosorveglianza interno e esterno dell’hotel, dalle quali emerge con chiarezza che la donna al momento dell’ingresso nella struttura era a stento in grado di camminare. Barcollava, al termine di una nottata in compagnia di amici, in cui si era bevuto molto.
Ora, però, bisogna ricostruire l’accaduto. La storia inizia qualche giorno prima del presunto stupro. In vacanza a Capri con un’amica, la 33enne aveva affittato un appartamento come faceva ogni anno. Un guasto all’impianto di aria condizionata ha però spinto la 33enne e la sua amica a fidarsi di un conoscente, un turista americano che alloggia in una suite. L’uomo invita le due donne, che trascorrono la notte nella sua stanza.
Stando alla denuncia, il turista statunitense avrebbe approfittato della condizione di incoscienza della sua ospite per abusare di lei. Una versione che nasce dalla certezza di essere stata drogata: non era consenziente, mai avrebbe assecondato le avances del cittadino americano – secondo quanto emerge dalla denuncia – e c’è la convinzione di aver assunto quella sostanza chimica, anche alla luce di una serie di elementi forniti dalla 33enne.
Inchiesta che ora fa i conti con le distanze e con l’esigenza di congelare elementi di prova a carico del presunto aggressore. Poche ore dopo aver firmato la denuncia, la donna ha lasciato l’isola, scegliendo altre mete per le sue vacanze. In questi giorni, la Procura ha stabilito un contatto con la vittima della presunta violenza, concordando anche una audizione protetta per i prossimi giorni. Obiettivo è congelare eventuali elementi di prova a carico del turista che, nel frattempo, ha già fatto ritorno in America. Contatti anche con l’altra donna, l’amica della manager, che può svolgere un ruolo decisivo per chiarire cosa sia accaduto nella suite e quale fosse lo stato psicologico della 33enne francese.
Una vicenda che ricorda quanto accaduto due anni fa in un hotel della costiera sorrentina, dove ad agire contro una turista inglese 50enne fu un branco di almeno otto dipendenti della struttura alberghiera.