Sorrento . Valentina Stinga con “Rareche” , il successo di una “Pezzablogger”
Sorrento. Quella di Valentina Stinga è una bella storia da raccontare , una “Pezzablogger” si definisce simpaticamente nel commento alla foto di profilo e , oltre a coltivare, si racconta . Come la puntata di Linea Verde che parlava di lei
“Il 15 luglio è andato in onda il servizio su Rareche di Linea Verde, un piccolo racconto della storia di questa pazza sciagurata che ha deciso di lasciare scrivanie e uffici per sudare e sporcarsi di terra.
(Lo trovate sui social, ma a breve ve lo carico anche sul sito, così, tanto per spammarlo un po’ ovunque)
Non ho mai ricevuto così tanti complimenti in tutta la mia vita, mai così tanto supporto, affetto, interesse.
Eppure continuo a pensare di non aver fatto nulla di straordinario, qua l’unica cosa straordinaria è la natura.
Lei ogni giorno mi sorprende, mi fa soffrire e mi fa gioire, lei è il vero vulcano imprevedibile, io mi adeguo soltanto allo scorrere delle giornate, all’alternarsi delle stagioni, alla maturazione degli ortaggi e ai miracoli come questo il 17 luglio mi sono svegliata con un’amica in più: Pupetta, la piccola pony nata sbaragliando la concorrenza della gravidanza asinina, che sarà portata a termine a breve.
Luglio, mese di prime volte: ho vinto qualcosa.
Lo scorso sabato, in un posto meraviglioso in mezzo a gente meravigliosa, ho vinto un premio. Un premio il cui valore non riesco ancora a spiegare a parole. L’Oscar Green nella categoria Campagna Amica, per la Regione Campania, è andato a Rareche, a questo piccolo germoglio che sta crescendo debole ma appassionato in una terra bella e difficile, con tanto sudore e tantissima passione. Ma io non ho vinto solo l’Oscar Green. Io ho vinto la possibilità di conoscere e condividere questa passione con tantissimi altri giovani, con tante persone che credono in me e nelle radici. Con uomini e donne che amano la terra, che la onorano ogni giorno. Con ragazzi e ragazze che sudano, lavorano e sviluppano idee geniali e semplici, meravigliose. Ho vinto abbracci, risate, graffi e incoraggiamento vero, ho vinto supporto, determinazione e incoraggiamento. Ho vinto tutti i complimenti che nessuno mi aveva mai fatto prima d’ora.
E ho vinto tutto questo tornando indietro, aspettando anni prima di capire quale fosse la mia strada.
Ho già parlato qualche tempo fa del modo in cui la natura mi ha insegnato la pazienza, a me che ho sempre voluto e cercato di ottenere “tutto e subito”, a me che nasco e cresco impulsiva, che non ho mai aspettato niente. Non posso che concordare con il luogo comune per cui il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, e quando di tempo se ne ha poco, riuscire a ritagliarne per l’amore, le passioni, la solitudine, le amicizie e il lavoro diventa un’impresa da titani.
A chi ha tempo da perdere e a chi non ne ha per niente vorrei soltanto ricordare quanto, anche solo per cinque minuti, sia importante respirare. Chiudere gli occhi e rilassare la mente. Mangiare un gelato, guardare un tramonto, sedersi per terra a guardare le stelle.
Il tempo non torna indietro, non possiamo raccoglierlo e consumarlo in seguito condito con olio e sale. Quello è. Non ce ne daranno di più se ci ammazziamo di lavoro e ci riempiamo di impegni, e non possono togliercelo se riusciamo ad organizzarlo nel migliore dei modi.
Prendete del tempo per prendere fiato, per non collassare, per fermare un secondo tutto il frenetico mondo.
Rispettate il tempo, e vincerete un sacco di cose belle, piccole o grandi, e sarà una sensazione bellissima.
Nun v’affliggite, ca nun serve a nient’.
– Pe’ quanto forte è ‘o viento, pure ne vene ‘a ffine. –
Per quanto sia forte il vento, comunque dovrà finire.
Al mondo nulla è perenne, tutto ha una fine. Questo vale anche per ciò che ci preoccupa immensamente, per cose con una diretta influenza sulla nostra vita.
Sono pur sempre cose terrene e quindi limitate nel tempo. “
Oggi ne parla anche Il Mattino a firma di Antonino Siniscalchi
La riscoperta delle radici, il ritorno all’antico lavoro dei campi. E proprio il richiamo delle radici le ha suggerito il brand per targare i suoi prodotti a chilometro zero: «Rareche», ovvero radici senza tempo, è l’azienda agricola ideata e gestita da Valentina Stinga, una ragazza come tante ma con una storia da raccontare. Classe 1989, Valentina dopo il diploma al Liceo Scientifico Salvemini lascia Sorrento e si trasferisce a Milano per frequentare la prestigiosa «Bocconi». Consegue la triennale in Economia Aziendale, poi la specialistica in Marketing Management, ma il richiamo della terra e del mare che porta tatuati nel cuore e sulla pelle è troppo forte. Decide di rientrare nella sua Sorrento. «Stando lontana da casa spiega Valentina – ho scoperto il valore della nostra terra. Costretta a comprare frutta e verdura al supermercato, ho scoperto che fino a 18 anni avevo sempre mangiato oro, che i veri sapori erano altri. Così mi sono chiesta: perché non condividere il piacere del bello con altre persone?». Con il supporto della sua famiglia, nel terreno di proprietà ha così iniziato a vivere la sua più grande avventura: l’impresa agricola. Nel giro di poco tempo sono arrivati anche tanti riconoscimenti per Valentina, che ci tiene a sottolineare quante opportunità ci sono in agricoltura per i giovani.
I CLIENTI
Nelle colline del borgo di Casarlano, Valentina Stinga coltiva verdure insieme ad un ideale di semplicità e di ritorno alle origini. A piccoli passi e attingendo consigli da ogni possibile fonte, si è venuta a formare la clientela di «Rareche»: famiglie di Sorrento che non avendo la possibilità di coltivare decidono di affidarsi alla semplicità di Valentina, senza rinunciare a un pizzico di creatività. Ogni settimana gli abbonati ricevono una cassetta composta sulla base della produzione del momento, il tutto rigorosamente coltivato senza l’utilizzo di pesticidi e in maniera più tradizionale possibile. Dopo l’ingresso nel direttivo della Coldiretti di Massa Lubrense, le è stato affidato il ruolo di responsabile provinciale di «Coldiretti Donna Impresa», che la vede coinvolta in attività su tutto il territorio campano e non solo. La sua esperienza di contadina-bocconiana ha ottenuto un riconoscimento anche nella finale regionale del premio «Oscar Green» istituito da Coldiretti per premiare l’innovazione giovane in agricoltura; Rareche ha anche vinto il premio nella categoria «Campagna Amica». Riconosciuto il rapporto trasparente e innovativo che Valentina ha sviluppato con la sua rete di clienti, attraverso l’utilizzo dei social media ma soprattutto della fiducia reciproca. «In un mondo in cui nessuno guarda più la pubblicità conclude Valentina Stinga – la parola che va più di moda in marketing è storytelling: raccontare una storia. Credo che per ogni singolo agricoltore questo compito sia più facile, perché a prescindere dagli anni di attività delle nostre aziende agricole, il solo fatto di aver scelto questa vita e questa passione è già una meravigliosa storia da raccontare».