Abusivismo edilizio. In Campania eseguito solo il 3% delle ordinanze di demolizione. Una piaga anche per costiera amalfitana e penisola sorrentina
La piaga dell’abusivismo edilizio è comune a tutto il territorio italiano. Un dossier di Legambiente evidenzia come, nonostante le tantissime ordinanze di demolizione, ben l’80% degli immobili abusivi non è stato demolito. La ricerca è stata condotta sulla base dei dati forniti da 1.804 Comuni italiano analizzando il fenomeno a partire dal 2004, anno successivo all’ultimo condono edilizio. In Italia, secondo il dossier, negli ultimi 15 anni sarebbero 71.450 gli immobili abusivi per i quali è stata emessa un’ordinanza di demolizione, ma di questi solo 14.018 sono stati abbattuti. La legge, inoltre, prevede che gli immobili abusivi interessati dall’ordine di abbattimento vengono acquisiti alle proprietà dei Comuni dopo la scadenza dei termini di esecuzione dell’ordinanza. Il Comune poi potrà liberamente decidere se procedere all’abbattimento oppure destinare l’edificio ad un utilizzo di pubblica utilità. Ma nel dossier di Legambiente mette in luce come solo il 3,2% degli immobili non demoliti sia poi stato trascritto nei registri immobiliari delle proprietà comunali. Le case, quindi, restano nella disponibilità degli abusivi che continuano a goderne senza titolo e senza oneri. La maglia nera per quanta riguarda le demolizioni di immobili abusivi spetta alla Campania, con uno scarsissimo 3% di esecuzioni delle ordinanze. Un fenomeno, quello dell’abusivismo edilizio, fortemente presente anche in costiera amalfitana e penisola sorrentina. Sono sempre più numerose, infatti, le notizie di apposizione di sigilli ad edifici e strutture ricettive edificate o ampliate senza essere in possesso dei necessari ed obbligatori permessi. Legambiente, a seguito dei risultati evidenziati, chiede al Parlamento di intervenire nella questione con una proposta di legge che dia la responsabilità delle demolizioni direttamente ai Prefetti, in modo da superare lo scoglio degli uffici tecnici comunali e dei sindaci che, a quanto pare, raramente si attivano seguendo le norme previste dalla legge.