Allegri attacca «Più autostima con Ronaldo»«Fondamentali tre punti subito per arrivare sereni a dicembre e preparare il piano per la finale»
Qui non si tratta dei quattro scudetti vinti in quattro anni. Né delle altrettante coppe Italia di fila. In Champions si tratta di dare seguito alle due finali giocate nello stesso arco di tempo. Il presidente della Juve, Andrea Agnelli, è stato chiaro: «Lavoriamo per essere i numeri uno». Allegri, che conosce il campo come le sue tasche, ci va un po’ più cauto: «Dobbiamo mantenere e migliorare quanto già ottenuto, cioè essere tra le prime quattro di questa competizione». Non gli piace il ruolo di favorita che i bookies internazionali attribuiscono alla Juve tramite le quote: «Un passo alla volta. Iniziamo con una partita non semplice, in uno stadio che si fa sentire tantissimo».
Per il tecnico bianconero Allegri
Valencia-Juventus – la sua 77ª da allenatore in Champions – conta molto. Ecco quanto: «Se vinciamo il cammino sarà agevole, con un pareggio siamo messi abbastanza bene, in caso di sconfitta il girone diventa una salita». Un modo per indicare la via, senza troppi giri di parole. Max intuisce subito quanto sia fondamentale andare subito al sodo.
DETTAGLI. Ormai Allegri sa bene che a questo livello basta un niente: «Le partite vanno giocate e vinte sul campo e noi dobbiamo pensare a vincere questa. siamo una delle quattro o cinque squadre favorite, ma la competizione è talmente strana che se la palla rimbalza sul palo e entra magari vai in finale, ma se esce o se a tre giocatori viene un’influenza diventa difficile». Da un paio di mesi predica calma, perché il clima di festa anticipata non gli piace. Lui vuole fare le cose con calma. I motivi li spiega chiaramente, toccando probabilmente i sentimenti dei tifosi di tutte quelle squadre che in questi anni hanno visto vincere la sua Juve, almeno in Italia: «Come sempre ad agosto sento dire che tutte vincono Champions e scudetto, a settembre qualcuna comincia a scricchiolare, a ottobre si pensa al mercato di gennaio e a gennaio già a quello dell’anno prossimo. Dire “vinceremo” per me non esiste. In questo momento certe cose non servono». Un discorso che ha fatto diverse volte in passato e che ripete quasi come fosse una cantilena per trasmettere i concetti giusti alla Juve.
STELLA. Qualche mese fa, dopo che aveva gentilmente rifiutato le avances del Real Madrid, l’allenatore della Juve parlava di Champions dicendo che «la vince chi ha Ronaldo o Messi». Ora lui ha in squadra il primo: «Il suo arrivo ha aumentato la nostra autostima – commenta – è il più forte al mondo che con Messi negli ultimi undici anni si è diviso tutto. La Juve negli ultimi quattro anni ha giocato due finali ed è stata eliminata due volte, una ai supplementari e una a Madrid su rigore al minuto 93. E’ normale che quest’anno abbiamo più possibilità di vincere, ma bisogna arrivare a dicembre e passare il turno prima di pensare a quanto accadrà a marzo e possibilmente preparare il piano per andarsi a giocare la finale».
DOUGLAS. Allegri, infine, ripensa a quanto accaduto domenica nel finale della sfida vinta con il Sassuolo, quando Douglas Costa si è fatto buttare fuori per uno sputo bruttissimo: «Un episodio spiacevole che ha sorpreso tutti, anche il giocatore stesso perché non è da lui. Ha chiesto scusa, pagherà con la quattro giornate di squalifica e dimostrerà con il fair play che quello è un caso isolato. Lui in campo, oltre alle sue qualità, ha sempre mostrato altri atteggiamenti. Se c’è una mosca, lui si sposta… Ha avuto un black out e noi abbiamo subito un danno. Ma in Champions deciderò se farlo giocare o mandarlo in panchina solo attraverso una scelta tecnica. Dispiace perché non è stato un bell’esempio per chi l’ha visto, ma il primo a essere deluso a fine partita è stato lui».
fonte:corrieredellosport