Annarita Briganti conquista Sorrento con i suoi Ginger e Paulo

30 settembre 2018 | 08:22
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Annarita Briganti conquista Sorrento con i suoi Ginger e Paulo

Trionfale successo martedì 25 settembre a Sorrento per Annarita Briganti, la popolare giornalista-scrittrice che ha presentato alla Libreria Tasso, cui è molto legata sin dall’adolescenza, il suo ultimo libro, in pochi mesi già un caso letterario (è già alla prima ristampa): “Quello che non sappiamo” (Cairo editore). Accolta come una vera diva, l’autrice è stata travolta da un affetto e una stima che l’hanno commossa: nessun posto a sedere data la copiosa affluenza del pubblico, applausi a scena aperta ai suoi interventi e alle letture di stralci dell’opera, sold out per i libri, ressa al firma-copie con l’immancabile foto ricordo di Michele De Angelis. Presentata da Margherita Licciardi, sua amata cugina sorrentina, e Carlo Alfaro, entrambi molto apprezzati dall’autrice (“Presentatori eccezionali, veri, emozionanti. Viva chi ha il coraggio di non nascondere le proprie emozioni!”, ha dichiarato) Annarita ha conquistato il pubblico sorrentino donandosi completamente, con slancio e generosità, senza filtri, vera e intensa come è effettivamente: e la verità, arriva, ai cuori. Ha dichiarato pubblicamente il suo grande amore per Sorrento, cui lei, napoletana globetrotter felicemente cittadina del mondo, è legata da tanti ricordi: “Una delle mie città preferite al mondo, un luogo del cuore dove ho letto un milione di libri, dove ho dato il primo bacio, dove si è svolta una parte importante della mia formazione culturale, personale e sentimentale”. Ancor di più l’ha emozionata, per questo, l’accoglienza che le ha riservato la nostra città: “Avete presente quando si dice ‘c’era tutta’ seguito dal nome della città? Alla presentazione di Sorrento c’era davvero ‘tutta’ Sorrento. Grazie di cuore a Margherita e a Carlo, che mi hanno presentato in modo splendido con testa cuore e anima, per l’amore che mi ha dimostrato questo pubblico meraviglioso, per le foto e i video di Michele De Angelis, il cartello con scritto ‘La libreria dei sogni possibili’ di Nora Rizzi, la serata indimenticabile, il firma-copie lunghissimo – non c’erano più copie! -, i sorrisi e per finire gli spaghetti alle cozze. Grazie di cuore alla meravigliosa Angela Cacace, a Stefano Di Mauro e a tutta la Libreria Tasso, uno dei miei posti preferiti al mondo dove mi sono formata dal punto di vista culturale e umano nelle estati della giovinezza, alla ricerca di qualcosa che già sapevo cosa fosse, allora come ora come sempre: la scrittura”. Ma il suo ringraziamento più grande va ai suoi lettori, che lei scrive con la L maiuscola, dimostrando di nutrire verso di loro un rispetto raro: “Grazie di cuore a chi c’è, a chi fa sentire anche con un piccolo gesto la sua presenza, a chi ci supporta, a chi ci tratta bene. Grazie di cuore ai Lettori, all’Italia dei libri, al mondo che legge. Comprare libri è un gesto bellissimo e chi continua a farlo vive meglio”. Annarita Briganti è giornalista freelance, specializzata in giornalismo culturale (scrive di libri su Repubblica e Donna Moderna, dove tiene anche un blog di costume e sentimenti) e scrittrice. Realizza anche video e foto, che ogni tanto espone. Crede nei sogni (“non costano niente e qualche volta si avverano”, dice). Ha studiato alla prestigiosa Scuola Holden di Alessandro Baricco a Torino, dove è stata anche docente. Oggi insegna scrittura creativa in giro per l’Italia. Ama tutto ciò che gravita attorno alla letteratura: leggere, scrivere, presentare i libri suoi e degli altri, collezionare libri autografati e in edizioni rare. Il suo primo romanzo, “Non chiedermi come sei nata” (Cairo, 2014), una storia vera, autobiografica, di amore e fecondazione assistita, ha vinto il Premio Comoinrosa, ha avuto successo in tutta Italia ed è stato rappresentato nel 2016 al Teatro Alfieri di Torino con il suo adattamento drammaturgico. Un libro che è dichiaratamente un “memoir”, e racconta il suo vissuto di perdita di una figlia e ricerca della maternità attraverso la procreazione medicalmente assistita. La protagonista è l’alter ego dell’autrice, Gioia Lieve, una donna determinata e appassionata con le sue profonde ferite che non le impediscono di lottare per i propri sogni e di realizzarsi, senza mai smettere di credere in se stessa e negli altri. “L’amore è una favola” (Cairo, 2015), titolo provocatorio, è il suo secondo romanzo, con la stessa protagonista del primo, Gioia; è ambientato nel mondo dell’arte e dell’editoria, tra Milano, Napoli, Sorrento, Roma, Torino, Parigi, New York. Gioia, pur non rinunciando all’eros, continua con ostinazione a ricercare l’Amore puro in una storia controversa con l’Artista, Guido Giacometti. Tornano i temi del libro d’esordio- il precariato lavorativo e sentimentale, la fecondazione e la difficile ricerca dell’amore in un mondo cinico e dominato dall’egoismo- ma emerge anche il tema dello stalking e della violenza sulle donne, nato anche dalla sua esperienza personale, con riferimento a una frase di Lucia Annibali sul vuoto dentro che hanno le vittime di violenza. Il romanzo ribadisce anche l’importanza di non vergognarsi di chiedere aiuto e la necessità e il valore dell’amicizia fra donne (le amiche del “cerchietto magico”). Si parla anche di “violenza sentimentale”, costituita dal disprezzo dei sentimenti. L’ultimo romanzo, “Quello che non sappiamo”, completa virtualmente quella che l’autrice stessa ha definito (nei ringraziamenti dell’ultimo lavoro) “una trilogia dell’anima”. Un giorno Ginger riceve una email da Paulo, per lei un perfetto sconosciuto, apparentemente per puro errore. L’uomo la aggredisce sul web urlandole contro tutta la rabbia per non aver ricevuto una importante consegna di prodotti da cucina, da lui già acquistati, da parte del suo presunto staff di catering. Di fronte a questa mail, evidentemente non indirizzata a lei, Ginger potrebbe rispondere semplicemente che si tratta di un errore, di controllare meglio l’indirizzo e chiudere tutto così. Invece, tra i due inizia subito uno scambio in cui Ginger si mette sin dalle prime parole a nudo. I due vanno avanti a rispondersi, insultandosi elegantemente, ma evidentemente in qualche modo questo scambio di frasi e sensazioni scatena qualcos’altro e tutto ha inizio. Questa mail da un uomo misterioso sconvolgerà la sua vita. Da un equivoco (che poi scopriremo intenzionale) si dipana pagina dopo pagina un carteggio amoroso tra un uomo e una donna che cercano altro di quanto offrano le loro esistenze ammaccate, cercano un sentimento e non si fermeranno fino a quando non lo avranno trovato. Nasce così una relazione virtuale, serrata, intensa, nella quale i due si ritrovano a parlare di tutto, delle loro vite, le loro giornate, le paure e le frustrazioni, i desideri e gli incontri, i libri che hanno letto, le musiche che ascoltano… Attraverso la potenza delle parole, il loro legame si rafforza sempre più, diventa importante più di ogni altro incontro nel reale. Ma Paulo sa qualcosa che Ginger non sa… Quello che non sappiamo è un libro sull’amore virtuale e la potenza delle parole. E’ stato definito “Un libro per tutti quelli che credono nel potere della scrittura e delle relazioni. Reali o virtuali”. Oppure (Michele Gallio): “Una storia d’amore dei tempi moderni tra nevrosi e nuove tecnologie”. Comunque sia, un libro che non potete non leggere!
Carlo Alfaro