Champions,Ronaldo garanzia di una squadra sempre più convinta di spezzare un tabù che dura da ben 22 anni
Cristiano Ronaldo durante la rifinitura di ieri a Vinovo Getty images
Uno di quei viaggi da cui torni vincitore o è meglio non tornare. Se prendi Cristiano Ronaldo a 33 anni ci sono solo due motivi validi. Primo, perché è Ronaldo e basta la parola. Secondo, perché vuoi riprenderti la Champions League ventidue anni dopo. E’ già un anno più di quanto ci mise la Ferrari a sostituire Scheckter con Schumacher e francamente anche basta.
Il Valencia, questa sera, è soltanto il primo gradino. Stesse partite di campionato e un quarto dei punti degli avversari. La Juventus dovrebbe metterci il piede sopra e lanciarsi. Inciampare fa parte delle possibilità, come che venga a piovere o che vada via la luce. E che ti affollino il centrocampo di fronte fino a farti distrarre mentre Guedes o Rodrigo o Batshuayi o chi per loro ti pugnalano alle spalle. Tutto può essere: quindi Allegri filtra con l’accortezza i suoi edificanti progetti di calcio estetico, tenendo pronta gente che torna e mena tipo Mandzukic e Bernardeschi.
NUMERI DA SOGNO. Ma insomma, la Juve non ha messo insieme tanti studi e tanto stento per angosciarsi. Sostenere che si è dotata di una squadra buona per l’attimo fuggente è eccessivo. Dire che pretende da se stessa questa Champions qui e non la prossima è corretto. I bianconeri hanno investito 256,9 milioni di euro nell’ultima sessione di mercato, annota il quotidiano As, e solo il Liverpool ha condotto una campagna acquisti (quasi) altrettanto ambiziosa. Sono i delusi dell’ultima edizione, i ribelli della Real pax madrilena. La Juventus non ne può più di guardare e non toccare. Ormai, e lo sa, e lo sente, ha tutto quello che serve: introiti – di 504,7 milioni, dall’ultimo bilancio – all’altezza dei primi dieci club europei, non distanti dai 676,3 che l’ultimo report di Deloitte assegna al top di gamma e rivale diretto del girone Manchester United; una rosa che stando al centro studi Cies vale 532 milioni, settimo posto continentale; ovviamente Cristiano Ronaldo, che torna in Spagna dove ha lasciato, dicono, una trentina di fidanzate, certo di molto precedenti all’attuale compagna.
La Juve ha piani più evoluti, tra cui portare il fatturato oltre i 700 milioni nel lungo periodo. Ma nel lungo periodo saremo tutti morti o digitalizzati. Per sicurezza hanno fatto scendere Bonucci dallo sgabello per restituirgli la sedia di regista arretrato. Un anno nel Milan che fu è purgatorio sufficiente, ma qui sono rigidi e lo tengono fuori dei turni per il ruolo di capitano. Intanto gioca, perché serve che giochi. Allegri ha avuto in sorte due finali in tre anni e le ha perse. Non è un marchio d’infamia: è capitato a Capello, Lippi, Ferguson, in altri tempi Miguel Muñoz. Anche Max però comincia a sentirsi vagamente inquieto quando passa sotto un calendario.
fonte.corrieredellosport