Che delusione! Sampdoria batte De Laurentiis 3-0
Che delusione! Il Napoli visto ieri sera non è sicuramente l’Anti Juve.Come si fa a tener fuori Hamsik e Callejon. La sostituzione di Lorenzinho nel secondo tempo è stata fatale per il Napoli .Senza gioco ,senza grinta e SOPRATTUTTO senza idee e motivazioni.Non era tempo di fare turnover e i giocatori non sono tutti dello stesso livello.Questo lo dice il campo.
Ospina e Karnezis non sono portieri da Napoli.Da rivedere assolutamente la fase difensiva.Non si possono prendere tutti questi gol.
Caro presidente ieri sera non ha perso il Napoli.HAI PERSO TU
Presidente ,come tifoso voglio chiederti: Perche’ non sei sincero con tutti i tifosi del Napoli e soprattutto con te stesso e dici la verita’.Noi l’aspettiamo! Cosi ci mettiamo l’anima in pace.
La Sampdoria non batteva il Napoli dal maggio del 2010, quando sulla panchina dei blucerchiati sedeva Del Neri. Una vittoria indimenticabile che sancì la qualificazione in Europa League. Per Giampaolo la prima vittoria dunque contro gli azzurri, questa volta guidati da Ancelotti.
Miki De lucia
5 Gol di Quagliarella In 5 delle ultime 7 partite di campionato contro i partenopei, Fabio Quagliarella ha trovato la via del gol. In maglia azzurra ha collezionato 34 presenze nella stagione 2009-2010, mettendo a segno 11 reti. La Sampdoria non vinceva contro il Napoli in Serie A da maggio 2010
2 Sconfitte Prima di questa trasferta stregata a Marassi contro la Sampdoria, il Napoli aveva perso soltanto una delle precedenti 33 trasferte di Serie A. L’ultima sconfitta era datata aprile 2018 contro la Fiorentina allo stadio Franchi: il risultato finale in quella occasione era stato di 3-0
5 Reti di Defrel Con la doppietta di ieri sera sono saliti a 5 i gol messi a segno da Gregoire Defrel contro il Napoli, sua vittima preferita in campionato. Per Defrel 2 reti con i primi 3 tiri effettuati in questo inizio di campionato
SCIOCCANTE. E’ una seduta di elettochoc alla fine ma che per il Napoli comincia immediatamente, senza che ci sia il tempo di organizzarsi, e ce ne sarebbe bisogno, dinnanzi ad un contropiede fulminante, nato (addirittura) da angolo di Verdi e ribaltato nell’1-0 sulla percussione infernale organizzata da Linetty, Saponara e Defrel, in quella prateria lasciata spalancata. Il Napoli non c’è, non si notano tracce, né reazioni percettibili, mentre Giampaolo si può godere uno spettacoloso Saponara tra le linee, esterni che picchiano sulle corsie di competenze e linee che esprimono equilibrio pure nel pressing, ossessivo, sferzante. DOMINIO. C’è un tunnel in fondo alla nottata del Napoli e non s’intravede una luce, neppur fioca, perché pur nel ritmo apprezzabile, manca il campo per cercare le profondità e le idee sono soffocate dal dinamismo altrui (di Linetti, dell’ordinato Ekdal, di Linetty), che strapazza Zielinski, cancella Diawara e resiste ad un Allan disperatamente solo. Al Napoli resta un rimpianto, ma rimane poco nell’economia globale sulla punizione concessa da Massa ad Audero, uscito in maniera disinvolta su Milik e incapace di arrivare a un pallone utile per l’1-1.
CONTROSAMP. La Samp gioca in ampiezza e poi, potendolo fare, avendo padronanza di palleggio, si catapulta a campo aperto, costruendosi la sua serata magica stavolta a sinistra, dove Mario Rui ha lasciato una voragine per Bereszynski: cross, sponda di Quagliarella, scarico su Defrel ed è una notte in blucerchiato. La resa di Saponara (dolenzia muscolare) toglie alla Samp solo per un po’ energia mentale ma il Napoli non è mai arrivato a Marassi o forse ha mandato la controfigura di Insigne, quella di Hysaj e comunque uomini smemorati, persino in giocate superflue o monche di una squadra che stavolta non ha la forza per riemergere come pure era stata capace di fare con la Lazio e con il Milan. I miracoli non si ripetono ad oltranza.
RIVOLUZIONE. Fuori Insigne, fuori Verdi, con Mertens a sinistra e Ounas a destra in una rivoluzione copernicana che ad Ancelotti concede qualcosa, per esempio un colpo di testa di Milik e una leggera pressione, inevitabile, e un approccio diverso, almeno palpabile pure nel sinistro di Mertens (10′). E’ diventata perlomeno apparentemente una squadra, quel Napoli, però è rimasta tale la Sampdoria, consapevole dei suoi pregi (anche) difensivi, mai passiva e costantemente in controllo, pure nell’ennesimo stravolgimento partenopeo, stavolta 4-2-3-1, con Zielinski largo, Mertens alle spalle di Milik e Allan e Diawara (e poi Rog) a far diga, nella improbabile tentazione di scorgere un orizzonte che è di Quagliarella, strepitoso persino nel contenere una gioia che dovrebbe essere sfrenata per un capolavoro del genere e che viene strozzata, perché al cuore non si comanda, neppure quando si rimane incantati da se stesso.
INVERTITO
E’ l’episodio che avrebbe potuto cambiare il corso della partita, 24’ del primo tempo, punteggio sull’1-0: sia Audero, che abbandona la porta in uscita, che Milik, che aveva provocato il campanile, stanno guardando il pallone. L’attaccante polacco è praticamente fermo, movimento minimo per prendere posizione, mentre il portiere blucerchiato è in corsa e finisce sull’avversario. Massa fischia fallo alla difesa. Un errore, anche se l’episodio è sicuramente di difficile decriptazione (anche perché di solito il portiere ha quasi l’immunità dentro la propria area). E’ Audero che va su Milik e non il contrario. Se fallo doveva essere, Massa l’ha invertito
TROPPA GRAZIA
L’altro episodio riguarda Mario Rui, alla mezzora del primo tempo: l’esterno del Napoli commette un fallo duro ai danni di Defrel (evidente segno di frustrazione), poi si rivolge a Massa che lo stava ammonendo mandandolo (anche con i gesti) a quel paese. Probabilmente l’arbitro ha cercato di “gestire” il momento di frustrazione della squadra di Ancelotti (in due minuti sono stati ammoniti anche Allan e Rog), Mario Rui però ha rischiato il rosso.