emergenza abitativa, attività extralberghiere, norme PUC |
Copertina
/

Emergenza abitativa a Sorrento. Ancora attività extra alberghiere ignorando il Piano Urbanistico Comunale.

9 settembre 2018 | 12:12
Share0
Emergenza abitativa a Sorrento. Ancora attività extra alberghiere ignorando il Piano Urbanistico Comunale.

Per contrastare quello che ormai da più parti viene definito come un fenomeno inarrestabile, con conseguente emergenza abitativa per giovani e famiglie sorrentine, oltre a quanto previsto dalla Legge regionale  n.17 del 2001,sarebbe opportuno che gli Uffici comunali preposti si adoperassero nell’esaminare in modo accurato le norme che regolano l’uso del territorio comunale imposte dal PUC (Piano Urbanistico Comunale). Una dimenticanza che sarà ancora una volta oggetto di segnalazione all’A.G. da parte delle Associazioni contro le illegalità.

Sorrento – Hanno sollevato non poche perplessità e senz’altro una certa riflessione, le recenti dichiarazioni dell’Assessore alle politiche giovanili, Massimo Coppola, circa l’allontanamento volontario dal territorio di tanti giovani che non riescono a vedere un futuro nella nostra città. Un fenomeno che oltre alla mancanza di concrete prospettive ,sarebbe in gran parte da addebitarsi alla carenza di alloggi, nonostante la presenza di abitazioni  tenute sfitte ma altresì destinate all’uso turistico. La presenza sempre più crescente di attività extra alberghiere ,come bed & breakfast, affittacamere e case vacanze, sembrerebbe confermare tale tesi.  Un fenomeno che, sebbene abbia prodotto una certa ma pur sempre precaria occupazione, parrebbe tuttavia  sfuggito di mano, se si considera il numero di SCIA(Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presentate quotidianamente all’Ufficio Commercio del Comune. A cui non seguono in modo immediato e scrupoloso i  dovuti controlli da parte delle Autorità di Polizia preposte, come prevede appunto tale meccanismo. Proprio quella che ormai si può definire una incontrollata corsa alla ricerca di case sfitte (che oltre a persone del luogo sembrerebbe interessare sempre più anche “ imprenditori” dell’hinterland napoletano,che improvvisatosi specialisti del settore, sono attirati dal guadagno facile proveniente da tali attività) ,dovrebbe tuttavia rappresentare un motivo di preoccupazione. Un campanello di allarme, sia per l’Associazione Abbac ed il presidente Ingenito,che riunisce gli imprenditori che nel rispetto delle regole operano in tale settore, ma soprattutto dovrebbe esserlo per l’ Amministrazione comunale.  La quale con molta superficialità finora non si è cimentata ,nel pieno rispetto di norme e regolamenti, a controllare un fenomeno che oltre a procurare danni all’immagine del turismo sorrentino, senz’altro rappresenta, come evidenziato dall’Assessore ,un danno considerevole sia per le giovani generazioni che per tante famiglie sorrentine.  Se fino a qualche anno fa si poteva assistere ad una sorta di transumanza da parte della cittadinanza meno abbiente, ed in particolare delle giovani coppie decise a mettere su famiglia, dal centro città verso le zone collinari del territorio comunale, ove era possibile trovare alloggi con affitti accessibili, il fenomeno extralberghiero nel giro di pochi anni ha spazzato via anche quella che poteva sembrare una valida alternativa per  costoro. Infatti tanti proprietari di abitazioni sfitte localizzate anche nelle zone più disparate della collina, favoriti anche da un meccanismo alquanto discutibile come la SCIA commerciale, nel corso dell’ultimo decennio ,si sono improvvisati neo rappresentanti del turismo sorrentino.  Adibendo le loro proprietà in strutture ricettive extralberghiere. A tale proposito bisogna ricordare l’impegno del Movimento Civico “Conta anche Tu” e del suo leader Francesco Gargiulo. Il quale già nel lontano 2004 sollecitava con un manifesto l’allora Amministrazione comunale, circa l’emergenza abitativa  per la popolazione residente di fronte all’incalzante fenomeno extralberghiero. Quale futuro abitativo per i vostri figli e come l’amministrazione  intendeva porre rimedio a quella che già all’epoca si presentava come una vera e propria emergenza, fu il quesito posto. Chiaramente, anche all’epoca, come troppo spesso è accaduto anche in seguito, l’ Amministrazione comunale  non si pose assolutamente il (problema.

Sarebbe pertanto opportuno che a distanza di oltre un decennio, anche l’Assessore Coppola, dopo aver sollevato tale sentita questione, semmai l’obbiettivo rimane fornire un utile servigio alla comunità, si adoperasse in modo concreto , presso gli Uffici comunali preposti. Affinché  oltre alla Legge Regionale  n.17 del 2001 “Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere” nell’ esaminare le Scia commerciali (evidenziando le eventuali difformità non dichiarate come l’abbattimento delle barriere architettoniche  ed illegittimità urbanistiche), applicassero in modo accurato le norme che regolano l’uso del territorio comunale imposte dal PUC (Piano Urbanistico Comunale).Il quale prevede che tali forme di attività  sono consentite soltanto in determinate zone del territorio comunale. Iniziando in tal modo ad escludere le zone  dove tale forma di attività è vietata e quindi illegittima. Nello specifico, con le dovute prescrizioni previste, l’Art. 10 ,comma 7 prevede che le attività turistiche  ricettive non alberghiere (B&B, affittacamere, case vacanze) possono essere esercitate esclusivamente  nelle zone A,B, E-4 ed F2, escludendo in modo categorico vaste zone identificate come  Zona  E1b . La Zona E  comprende le aree agricole-ambientali caratterizzanti il paesaggio agrario della penisola sorrentina, nonché quelle agricolo-produttivo del territorio comunale. In particolare con la zona E1b che  indica la tutela dell’ambiente naturale di 2° grado, comprende, oltre una zona perifericaa confine con il Comune di Sant’Agnello;una vasta zona che interessa l’intero territorio del Capo di Sorrento fino al confine con Massalubrense; tutta la zona Pantano, compreso Li Simoni fino al confine con il Nastro Verde presso il bivio di Priora; una zona delimitata presso via Fregonito ed una vastissima zona che va daVia Cacciatore, Li Schisani compreso il Pagliaio di Santolo fino al confine con Massalubrense ed il Nastro Azzurro. Altra ampia zona dal Nastro Verde, al disopra del Poggio di Priora ,fino al confine verso Ovest con Massalubrense.  Una gran fetta del territorio comunale dove secondo quanto previsto dal PUC  sono vietate le attività extralberghiere. Una zona che altresì ha visto negli ultimi anni un incremento  di tali attività sottraendo numerose abitazioni a portata della popolazione residente.

Escludendo che i Responsabili degli Uffici Comunali preposti siano degli sprovveduti ,sarebbe opportuno chiarire come mai determinate e fondamentali prescrizioni siano del tutto ignorate nell’esaminare le numerose SCIA commerciali che permettono di praticare tali attività. Una situazione che potrebbe tuttavia celare determinati interessi e circa la quale ancora una volta le Associazioni contro le illegalità, presenti sul territorio sono decise a fare chiarezza, interpellando le Autorità ed Enti istituzionali preposti. Nel frattempo, come ribadito  si spera anche in un concreto intervento dell’Assessore Coppola che tanto sembrerebbe preoccuparsi per il futuro delle nuove generazioni sorrentine. – 09 settembre 2018 – salvatorecaccaviello.

Manifesto “Conta anche Tu”

DGFR11001BGL00111_00_PRG-Sorrento