Felicori lascia la Reggia di Caserta e va sul Podio del Ravello Festival? Ipotesi per il dopo Maffettone

5 settembre 2018 | 09:12
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Felicori lascia la Reggia di Caserta e va sul Podio del Ravello Festival? Ipotesi per il dopo Maffettone

FELICORI SUL PODIO DI RAVELLO. A dirlo con un post dedicato alla cittadina della Costiera amalfitana è il giornalista Umberto Belpedio sul futuro del Ravello Festival, dalla Reggia di Caserta al Ravello Festival? Cominciano a circolare le ipotesi per il dopo Maffettone,  per molti o viene un commissario o  un nuovo presidente eletto dal cdi. Ma ecco in buona sostanza cosa scrive Belpedio

” Non si e’ ancora spenta l’eco della 66ma edizione del Festival di Ravello che gia’ si preannuciano lampi di guerra in vista di importanti scadenze, come il rinnovo degli organismi della Fondazione.

Wagner e la sua grande musica,  che ha avuto in Alessio Vlad, uno dei direttori artistici della triade ravellese, uno straordinario organizzatore di un programma molto apprezzato, per ora escono di scena per cedere il posto alle polemiche. Per la verità’ esplose anche in pieno svolgimento del Festival.

Ed e’ stata la “sinfonia” più” assordante e fastidiosa con uno spartito già ‘noto non solo ai ravellesi.
I motivi di questa guerra che si combatte da due anni sono di dominio pubblico. Il Comune di Ravello, guidato dal sindaco Salvatore Di Martino, non e’ rappresentato nel cda della Fondazione. Il posto che spetta al rappresentante non e’ mai stato lasciato dal consigliere nominato dalla precedente giunta.
“E’ un abusivo. I parcheggiatori dei rioni di Napoli hanno maggiore dignita’” : cosi una delle tante bordate dal fronte del Sindaco.
A giugno dello scorso anno, nel corso della presentazione del festival a Palazzo degli Armieri di Napoli, presenti il Governatore De Luca e il professor Sebastiano Maffettone, presidente della Fondazione, il sindaco disse: “Sono qui per un atto di cortesia nei confronti del Presidente De Luca, ma il Comune e’tenuto fuori”. Maffettone aveva dato in quella sede piena disponibilità’ a rimescolare le carte. Tanto che De Luca, prendendo per buone le assicurazioni di Maffettone, aggiunse: “Visto che siete tutti d”accordo, sbrigatevi a risolvere il caso”. Ma fino ad oggi nulla e’ cambiato. 
Wagner assiste impotente di fronte ad alcuni episodi, che hanno interessato i giornali, alcuni dei quali non hanno mai speso una parola per problemi gravi come le frane disastrose di un asse viario tra Chiunzi e Ravello che mette a rischio non solo l’economia turistica.
Il Comune chiede la restituzione dei locali oggi occupati dalla Fondazione , per la polizia urbana. Subito l’accusa di sfratto, poi la spiegazione del sindaco che per la Fondazione c’è uno spazio all’Auditorium Oscar Niemeyer. Poi la “storia” del tesoretto di Villa Rufolo, mezzo milione che il cda della Fondazione chiede di utilizzare per esigenze di bilancio, una richiesta che  ha visto protestare Secondo Amalfitano, direttore della Villa, pronto a chiedere …lumi alla Corte dei Conti. Per non parlare di una tumultuosa seduta per uno scambio di “cortesie” tra Di Martino e Maffettone, il quale e’ considerato non tra gli uscenti ma dato per “uscito” , dopo aver lasciato la delega della cultura ,affidatagli a Palazzo Santa Lucia da Vincenzo De Luca.
A tal proposito a Ravello circola con molta insistenza la voce che De Luca sia deciso ad avvalersi del prestigio e della competenza di Mauro Felicori, il quale  raggiunti limiti di eta’ dovrebbe a fine ottobre lasciare la Reggia di Caserta. Voce che troverebbe sostegno in una recente dichiarazione di Felicori. “Non ho intenzione di passare il tempo ai giardinetti. Mi aspetto che qualcuno ( De Luca? ndr) mi offra un lavoro. Chissa’ potrei venire a Napoli, ormai ci ho preso gusto”.
Da Napoli a Ravello , con le vie del mare ” cancellate da Caldoro e ripristinate da De Luca, il tragitto e’ breve. “

Certo è la speranza che vi sia pace per questo ente e che in qualche modo si cerchi di trovare un equilibrio anche economico, evitando appropriamenti come quello del tesoretto di Villa Rufolo, che era destinato al famoso monumento , e dando il giusto rilievo al Comune di Ravello che da anni non è totalmente padrone in casa sua degli eventi che avvengono sul suo territorio.  Ridare centralità e dignità al Comune di Ravello è fondamentale ed è una battaglia che Salvatore Di Martino sta portando avanti da anni.