Higuain bomber incompreso -Milano non è Napoli
Gonzalo Higuain, 30 anni, l’attaccante è alla prima stagione al Milan ansa
Dopo il gol a Cagliari il Pipita si è ripetuto in coppa, ma si sente poco aiutato
L’argentino riceve pochi palloni e, comunque, non nei tempi e nei modi a lui più congeniali
Gonzalo Higuain, 30 anni, l’attaccante è alla prima stagione al Milan ansa
L’aspetto positivo è che, dopo il primo sigillo domenica scorsa a Cagliari, l’altra sera è arrivato pure il bis con il Dudelange. Cominciare a segnare e poi proseguire è sempre importante per un attaccante. Non cancella, però, il fatto che Higuain e il resto del Milan continuino ad apparire poco sintonizzati. E’ come se la squadra non abbia ancora capito che tipo di centravanti sia l’argentino. Ed è chiaro che il primo a risentirne sia proprio il Pipita, che si accorge di ricevere pochi palloni e, comunque, non nei tempi e nei modi a lui più congeniali. L’effetto è che spesso e volentieri non riesce a nascondere il suo nervosismo e il suo sconforto. Era accaduto in maniera più plateale a Cagliari ed è successo nuovamente in Lussemburgo, in alcune frangenti nel corso della partita.
POCO SFRUTTATO. Come premesso il gol è la migliore medicina. Nel senso che mantiene l’umore alto e aiuta ad affrontare i problemi con lo spirito giusto. Resta però la sensazione che, sfruttando a pieno il potenziale di Higuain, per il Milan sarebbe più semplice segnare e, di conseguenza, vincere le partite. Proprio a Cagliari, dopo i primi 20’ di grande sofferenza, il Diavolo ha preso in mano la gara, ma il predominio è stato a lungo sterile e poco efficace. Il Pipita ha segnato, ma solo grazie ad un pallone recuperato da Kessie, non a conclusione di un’azione di gioco. In Europa League, l’argentino, oltre a firmare la rete della vittoria, ha tirato molto di più, anche grazie ad avversario non irresistibile, andando però a sbattere contro il portiere Frising.
VECCHIE ABITUDINI. Insomma, bene per i 2 gol nelle ultime 2 gare, ma il bottino rimane striminzito. Anche perché non si può dire che Higuain non sia in forma. Al contrario, rispetto alle ultime stagioni, si è presentato in ritiro già tirato a lucido, senza la necessità di smaltire qualche chilo di troppo. Il Pipita è caricato dalla motivazione di dimostrare alla Juventus l’errore di averlo scaricato. Il Milan, però, ancora non riesce a sfruttare, o a beneficiare di tutta questa energia. E’ come se, abituati ad avere centravanti dalle polvere bagnate, come lo sono stati Kalinic e Andrè Silva per tutta la stagione, diversi rossoneri continuino a cercare vie differenti per arrivare al gol. E’ vero, ci sarebbe l’eccezione di Cutrone, ma il baby-bomber rossonero è un centravanti molto diverso da Higuain e quindi può fare testo fino ad un certo punto.
SUSO E CALHANOGLU. L’Atalanta, domani sera, sarà un nuovo test per verificare l’integrazione del Pipita nel sistema di Gattuso, che ha perfettamente compreso le difficoltà, ma non vuole nemmeno continuare a sollecitare pubblicamente i suoi giocatori nel sintonizzarsi con l’argentino. Ad ogni modo, contro i bergamaschi, Higuain ritroverà come partner nel tridente Suso e Calhanoglu. Dovrebbero essere loro i primi a fare da trampolino di lancio, invece, soprattutto lo spagnolo, ha un modo di giocare e di trattare il pallone che non è l’ideale per l’ex-juventino. A questo punto ci vuole disponibilità reciproca, venirsi incontro per il bene del Milan, altrimenti il rischio è quello di incartarsi. E, nell’immediato, non permettere al Pipita di rispettate la tradizione positiva con l’Atalanta: 9 centri in 12 incroci.
Fonte:corrieredellosport