Jimmy Bennett: “Asia Argento mi ha violentato”

24 settembre 2018 | 07:46
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Jimmy Bennett: “Asia Argento mi ha violentato”

Ha l’aria spaesata Jimmy Bennett, i capelli platino che virano al rosa cipria, l’avvocato Gordon Sattro seduto al suo fianco nello studio di Non è l’Arena su La7. Quasi due ore di intervista, esclusiva mondiale – non aveva mai parlato – Massimo Giletti gli fa tutte le domande del caso. Nella prima parte sembra sereno, parla della sua carriera, di quando era un bambino prodigio, poi Giletti affonda. E lui ribadisce la sua storia: “Sì Asia Argento mi ha violentato, è stato un rapporto completo”. Spiega che aveva già avuto rapporti sessuali, e quello con l’attrice-regista che lui chiamava “Mom”  non è stato un rapporto voluto ma subito. Bennett, che ha accusato Asia Argento di averlo molestato sessualmente quando era minorenne, ha rilanciato le sue accuse questa sera in tv. “C’è una perfetta corrispondenza tra lo schema Asia e lo schema Weinstein. Anche Asia – dice il giovane attore – ha abusato del proprio potere”.

“Ci siamo incontrati al Ritz Carlton a Marina del Rey in California”, racconta Bennett, ripercorrendo nell’intervista con Giletti i fatti risalenti a cinque anni fa. “Ero con un accompagnatore che è salito fino alla stanza dell’albergo. Asia era entusiasta e mi guardava dritta negli occhi, poi ha dato uno sguardo al mio accompagnatore e gli ha chiesto: ‘Ma tu chi sei?’. Lo ha fatto sempre sentire un intruso durante l’incontro e quindi il mio accompagnatore ci ha lasciato soli. Tutto poi accade molto rapidamente. Asia mi ha offerto dello champagne e ha iniziato a fumare una sigaretta mentre mi raccontava del film che intendeva girare con me”. Giletti chiede com’è andata. Lui riprende: “Mi ha preso il viso e mi ha guardato e mi ha detto: ‘Mi sei mancato tantissimò e ha iniziato a baciarmi. La mia interpretazione era che mi stesse mostrando il suo affetto. Il bacio si è prolungato e ho avuto l’impressione che non fosse un bacio amichevole, ma che stesse cercando di esplorare la situazione. Dopo Asia ha appoggiato le mani sul mio corpo in modalità diverse e poi mi ha spinto sul letto e mi ha slacciato la cintura e i pantaloni”.

Giletti gli spiega che molti non credono alla violenza perché un uomo deve avere “parte attiva”. Lui risponde di non capire, poi dice anche se è un uomo la violenza l’ha subita. Sembra intimidito, a un certo punto dice a Giletti che non gli piace la piega che ha preso l’intervista, è circondato dalle foto di Asia Argento. “Siamo qui per parlare di me”, dice. Le foto che fanno da sfondo vengono tolte.

Giletti gli domanda se non pensa di aver danneggiato il movimento #Metoo. “Non penso che questa vicenda danneggerà il movimento #MeToo. Abbiamo visto molte attrici che hanno denunciato le azioni malvagie di Weinstein. Il movimento di Asia punta il dito contro chi abusa del proprio potere. Io ho provato la stessa sensazione e credo che Asia abbia adottato lo stesso schema e non credo che questa vicenda stia facendo un favore a Weinstein” dice Bennett. “Noi leviamo il velo sull’ipocrisia di Asia, C’è una perfetta corrispondenza tra il suo schema e lo schema Weinstein. Anche Asia ha abusato del proprio potere. Mi ha incontrato in un hotel per dimostrarlo e io avevo 17 anni e non mi sarei mai aspettato una cosa del genere”.

Giletti nell’intervista era partito dall’incontro sul set di Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (film del 2004 diretto da Asia Argento, ndr). “Asia era come una seconda mamma, questo è il sentimento che ci ha legato dal primo giorno. Il nostro rapporto è sempre stato molto ravvicinato. Il legame tra me e lei era speciale. Asia era molto concentrata sul film e voleva incarnare il rapporto madre e figlio in modo che fosse più realistico possibile, ma sembrava andasse oltre l’aspetto professionale. Dopo il film del 2004 il nostro rapporto è continuato via sms, via mail, ma non l’ho più vista. Non c’è mai stato un altro incontro faccia a faccia per dieci anni. L’ho tenuta aggiornata sulla mia attività e lei si sentiva anche con mia mamma”.

Successivamente “è stata Asia, nel 2013, a propormi l’incontro via Twitter e poi con mail private abbiamo stabilito di incontrarci. Non ero sorpreso, sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati ed ero contento di vederla. Mi parlava di un film italiano al quale lei volesse che partecipassi. Ricordo però che mi sentivo un po’ strano. Asia continuava a inviarmi delle foto e dei bigliettini che scriveva nella sua stanza di hotel. Per me c’è sempre stata una barriera culturale, non sapevo se il suo atteggiamento fosse una maniera di mostrare affetto e quindi non sapevo cosa aspettarmi. Per me – dice ancora Bennett – era come incontrare una amica”.Poi il capitolo dei soldi, la prima richiesta di risarcimento di Bennett è di 3 milioni e 500mila dollari. “La prima cosa era verificare se c’era una prova da portare in tribunale” dice l’avvocato. “Abbiamo visto i guadagni prima e dopo il fatto. Questo episodio ha inciso sull’assetto economico, ma anche su suoi rapporti con Hollywood”. Bennett riceve 200mila dollari da Asia Argento (“Sì, li ho ricevuti ma era già una cosa nota” dice l’attore) è il compagno dell’attrice Anthony Bourdain a decidere di pagare.

di SILVIA FUMAROLA la Repubblica