Lettere da Piano di Sorrento – Plastica & Mafia: i veri mali della nostra società?

3 settembre 2018 | 19:37
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Lettere da Piano di Sorrento – Plastica & Mafia: i veri mali della nostra società?

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
PLASTICA & MAFIA: I VERI MALI DELLA NOSTRA SOCIETÀ?

Certamente i mali della nostra società sono tanti e di diversa tipologia e non ci sentiamo all’altezza di monitorarli in un breve excursus come questo.
In modo semplicistico e secondo una nostra personale valutazione assegniamo priorità alla plastica e d alla mafia. Il primo male, la plastica, è indubbiamente fra i più gravi perché riguarda la sopravvivenza del Pianeta. Recenti studi hanno evidenziato (se ne è interessata la biologa marina Sarah- J. Royer) che la plastica esposta al sole si degrada e produce gas serra; nel caso di specie è interessata tutta la plastica esposta al sole: dalla produzione ad oggi. È dimostrato statisticamente che, dagli anni 50 ad oggi, è stata prodotta 8,3 miliardi di tonnellate di plastica e che la produzione mondiale è di 400 miliardi di tonnellate.
D’estate le nostre spiagge sono coperte di plastica e la gente, con assoluta indifferenza e disinformazione, ne lascia sui litorali ogni tipologia: dalle buste agli altri derivati. Non è facile far capire l’entità del danno prodotto. Certamente ci rendiamo conto che non è possibile fermarne la produzione ma, perlomeno, se ne potrebbe fare un uso consapevole, un utilizzo rispettoso anche traverso il riciclo. In tali sensi sono anni che si producono campagne di salute ambientale ma non si vedono risultati. Sono campagne senza speranza di un rinsavimento del genere umano.
Il secondo male ha tante sfaccettature perché investe tanti settori sociali: ci sono le eco-mafie, la mafia politica, la mafia sul lavoro, quella industriale e via discorrendo. Pochi giorni fa il Presidente della Camera, On.le Fico, ha pubblicamente dichiarato le testuali parole: “Se non ci liberiamo dalle mafie non saremo mai un Paese libero”. Sante parole, che condividiamo da sempre. Ma come si fa a liberarsi dalle mafie se nel nostro Dna c’è la predisposizione al concetto di “bustarella” di “mazzetta”, “raccomandazione”, “mancia” e via discorrendo; concetti che purtroppo contengono in embrione quella che poi assumerà la più sofisticata forma di corruzione.
Come si fa a pretendere dalle giovani esistenze che rappresentano il nostro domani, il nostro futuro, il rispetto della legge se abbiamo praticato e continuiamo a farlo, sia fuori che dentro gli edifici scolastici, il modo di eludere le norme, di evadere il fisco, di non rispettare lo Stato in ogni sua espressione, guardando i tutori dell’ordine come nemici da combattere e non coadiuvandoli nella lotta contro la delinquenza, contro il malcostume. E sono tanti gli esempi davanti ai nostri occhi. La mafia ormai è, anche se non gradita, nostra convivente, ne subiamo le conseguenze riciclando il denaro sporco, trattando con funzionari che sono sulla busta paga della camorra. In una parola, anche non volendo, noi normalizziamo, alimentiamo il sistema mafio-camorristico, è come se dessimo il sangue ai vampiri per mantenerli in vita.

(avv. Augusto Maresca)