Piromania! Prevenzione ed individuazione! di Giuseppe Civale
Ho cercato in passato sul vostro giornale di indicare alcune misure anche a livello tecnico intese a prevenire azioni criminali di questo tipo. Tali tentativi non hanno sortito alcun esito, né a livello propositivo, né in termini reattivi. Ma non demordo! Oggi pongo un semplice quesito: “Come mai non si promette un’adeguata ricompensa a chi è in grado di fornire indicazioni utili all’individuazione del responsabile o dei responsabili della bravata?” Lo strumento della ricompensa o taglia è concepito per vincere eventuali resistenze omertose e, ovviamente, velocizzare le indagini. L’iniziativa potrebbe essere promossa da un comitato civico, costituito da albergatori, ristoratori, titolari di boutiques, cui non mancano certo le risorse per racimolare, ad es. una somma di € 5.000,– / € 10.000,– , che sicuramente farebbe gola a chi conosce qualche particolare sulla vicenda. Recepisco distintamente le lamentazioni sulle presunte violazioni delle libertà individuali da parte degli spiriti irriducibilmente libertari; da parte mia ricordo semplicemente che tale metodo viene ampiamente praticato anche nelle nazioni più civili (Olanda, Austria, Germania, Svezia) e che esso si rivela estremamente efficace. Conosco la pericolosità delinquenziale che “divampa” nelle aree in questione, come pure le squisitezze della politica italiana, che impone addirittura l’obbligo di identificare l’autore della segnalazione anonima, raccogliendone le generalità e facendogli firmare l’atto stesso, con firma autenticata. Non si può chiedere alle forze dell’ordine di mantenere la segretezza e l’anonimato del denunciante o del querelante. Tra l’altro mi sono già ampiamente occupato della questione relativa all’impiego dei droni e delle telecamere in un intervento di qualche anno fa. Niente timore, non mi ripeterò! Mi sia lecito unicamente fornire un impulso ad agire, anche a livello centrale, cercando così di realizzare un possibile allineamento a Paesi, come Svezia, Olanda, Svizzera e Germania, dove la criminalità viene affrontata con mezzi più adeguati, dove il ricorso alla dialettica spicciola viene ritenuto ridicolo e dove la tutela del cittadino e dell’ambiente costituisce una priorità assoluta. Non si interpreti quindi l’istituto della ricompensa o taglia in ottica spionistica, tale interpretazione sarebbe fuorviante e controproducente. Ribadisco che nelle nazioni indicate questo tipo di azione per chi collabora con la giustizia, non si limita solo alle azioni incendiarie, anzi esso viene considerato uno strumento estremamente efficace per combattere efficacemente la criminalità nel suo complesso. Ci sono altre alternative? Resto, come sempre, in fiduciosa attesa!
Giuseppe Civale