Positano e Costa d’ Amalfi nella morsa del traffico, sembrava il Vietnam. Albergatori dite qualcosa

26 settembre 2018 | 22:17
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Positano e Costa d’ Amalfi nella morsa del traffico, sembrava il Vietnam. Albergatori dite qualcosa
Positano e Costa d’ Amalfi nella morsa del traffico, sembrava il Vietnam. Albergatori dite qualcosa
Positano e Costa d’ Amalfi nella morsa del traffico, sembrava il Vietnam. Albergatori dite qualcosa

Positano e la Costa d’ Amalfi nella morsa del traffico anche oggi. Ieri una giornata epocale , il traffico ha raggiunto vette impensabili con file d’auto che partivano da Tordigliano, dal confine con Piano di Sorrento. Tre ore per arrivare ad Amalfi, tre per arrivare a Ravello, traffico anche da Atrani a Minori, dove mancavano gli ausiliari. All’interno del paese blocco in Via Cristoforo Colombo perchè alla Sponda si bloccano gli autobus. Ovviamente ci sarebbe da raccontare vari episodi, ambulanze bloccate, Minivan di NCC incastrati nelle curve, autobus , camion, nervi tesi, bimbi che piangono, gente disorientata, chi torna indietro da Praiano a pochi chilometri dal bivio per andare poi ad Agerola e Tramonti facendosi la strada di Gragnano o Castellammare di Stabia per l’autostrada Napoli – Salerno a Gragnano. Insomma ci sarebbero da scrivere fiumi di parole , decine di articoli. Ma la situazione è insostenibile sempre. Peggiora con l’arrivo delle navi crociere e i tanti minivan che arrivano con i bus turistici, di cui tanti con deroghe come pseudo servizi pubblici rilasciati dalla Regione Campania, ma ancora di più dalla mancanza delle vie del mare. Domani ci saranno le Vie del mare e la situazione sarà meno drammatica, ma è sempre e comunque insostenibile. Addirittura abbiamo saputo di persone che soffrono di patologie dovute allo smog alla Chiesa Nuova, ai Mulini, per le strade interne che sono sempre bloccate.  Persone che non ne possono più dal fumo, dai rumori, dall’assillo delle auto. Qualche problema dovremmo porcelo e dovrebbero porselo anche e sopratutto gli albergatori che potrebbero una volta tanto unirsi per condurre una battaglia contro questo traffico incredibile, un “incubo”, come ci ha riferito un amico tassista  dopo questa giornata “Mi sento come un sopravvissuto della guerra in Vietnam”