Positano. Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Manlio Meroni sulla scuola.
POSITANO E LE MENZOGNE INACCETTABILI SULLA SCUOLA
L’anno scolastico non può essere inaugurato da tante bugie messe insieme. Soprattutto quando si parla di Scuola, ed in questo caso di bambini è inaccettabile ascoltare menzogne così grandi e tacere.
Prima di tutto il trasferimento dei bambini dallo Storico plesso delle scuole elementari in quello delle scuole medie, dove voler fare una un’unica scuola è avvenuto senza rendere partecipi la cittadinanza di questa scelta, anzi con un colpo molto rapido e veloce nell’esecuzione, ma preparato molto bene nel tempo, nel renderlo volutamente fatiscente e inagibile, oltre da farlo diventare da bello a brutto ed anche in parte squalificato e degradato. Come mai tutto ciò? Invece parliamo di un meraviglioso storico edificio che da questa estate stiamo conoscendo meglio, grazie all’originale del progetto datato 30 marzo 1948 ideato e progettato magistralmente dall’architetto Luigi Orestano, che alla vista mette a tutti i brividi sulla pelle. Essa pare più un’opera pedagogica che architettonica, l’architettura messa a servizio della pedagogia; il progetto ci ha messo a conoscenza di quanto sia importante l’ambiente educativo che accoglie il bambino, dagli ampi terrazzi esterni alle aule, ai giardini nella scuola per le lezioni all’aria aperta, gli ampi spazi luminosi.
Ecco quella fu una scelta con scienza e coscienza! La sua/vostra è una scelta senza scienza è senza coscienza. Troppo alta per Lei tanto da poterla rispettare! Ma le bugie non possono essere tramandate dalla storia.
D’altronde ogni giorno si nota che, tutti gli insegnamenti dati magistralmente nelle scuole, che arrivano fino nelle nostre case, vengono puntualmente disattesi e offesi. Gli alberi a scuola si insegna a piantarli, fuori invece nel territorio che Lei dovrebbe saper custodire e mantenere vengono spiantati e seccati (proprio vicino a proprietà di consiglieri Comunali) (l’ultimo quello meraviglioso della Sponda; una cartolina tagliata); a Scuola si insegna che troppe auto e traffico generano smog oltre che stress, tantè che il paese è diventato TRISTE, INVIVIBILE, pieno di auto traffico e smog, con danni sulla salute che invece come diritto Costituzionale andrebbe rispettato. L’elenco disatteso sarebbe troppo lungo.
Ho letto ed abbiamo letto che Lei dice che negli spazi della Scuola elementare ci saranno spazi sociali e di cultura; io ho visto e vissuto questo: il giardino appartenente alla Comunità di Nocelle è finito nella mani sappiamo di chi; i suoli esterni di Sirenuse e dell’Ancora sono stati venduti; in più scale passaggi, il tutto senza mai interpellare come di dovere la collettività. Questo fa di Lei non un custode dei beni comunali appartenenti a tutti noi, ma un detrattore, un venditore ambulante. E questa volta la fermeremo anche con la forza. Perché l’edificio delle Scuole Elementari non si tocca e dovrà essere ristrutturato, reso agibile e restituito ai bambini che sono i miglior custodi di quel luogo, ed oggi noi, prima bambini oggi adulti, dobbiamo tutto ciò, rimettere quella pietra strappata male dal suo posto, al suo di posto.
In più nei suoi programmi non vi era assolutamente scritto del passaggio delle elementari, anzi, c’è scritto che “si doveva fare la copertura della scala”. Invecenon l’avete fatta. Vedi screen allegati. Ma anche se vi fosse stato scritto, non è questo né un motivo, né un modo democratico di trattare la scuola, i genitori, i bambini. Non avrebbe nessun significato, perché spesso nella vita ci si convince di cose del tutto sbagliate e questo è uno sbaglio ed un abbaglio grosso quanto ad una casa.
Inoltre lo scorso giugno sono venuto al Comune previo appuntamento preso con Lei, per la vicenda della Scuola, non mi ha fatto esprimere la mia opinione, non è stato in grado di esporre la sua. Ed alle ingiustificabili grida “non ti faccio parlare” “non ti faccio parlare”, gravi perché violano principi costituzionali, il Diritto di pensiero, di espressione e di parola, in presenza della segretaria, se ne è anche andato uscendo dalla porta del Comune. Cosa dire di più.
Forse, senza accorgersi della gravità è stato toccato, uno dei pilastri fondanti della vera Positano, quella della ricostruzione nell’immediato dopo guerra. Un pilastro fondante, che, per più di 50 anni ha accolto e tirato su tanti bambini oggi adulti, che portano questa Scuola nel proprio cuore, che istintivamente non mi va di rimpiangere, ma di riconquistarla a pieno titolo e farne “La Scuola Elementare di Positano” di oggi e di sempre.
Positano lì 11/09/2018 Manlio Meroni